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Conformità o difformità??????

Buonasera a tutti,
sono alle prese con una strana faccenda per la ristrutturazione di una piccola abitazione di due piani.
Fatto l'accesso agli atti mi ritrovo con due pratiche: una del '68 e una dell'83.
La prima, riguardante la soprelevazione del piano primo, è totalmente diversa dallo stato attuale (2022).
Quest'ultimo invece è uguale allo stato di fatto della concessione dell'83, per soprelevare un secondo piano, che però non è mai stato realizzato e quindi concessione decaduta.
Posso far fede a quest'ultima concessione per legittimare lo stato attuale o l'immobile è totalmente difforme?
archspf :
Come ti viene in mente di fare riferimento ad una concessione che ha perso efficacia????
Alice C, :
In questi casi io generalmente mi comporto cosi:
- ricostruzione storica con tavole di tutti i limbi temporali (stato autorizzato al 68- stato di progetto all'83- contrasti), (stato legittimato ma no realizzato al 83 - rilievo al 2002-contrasti), (rilievo al 2002-situazione odierna-contrasti), nelle tavole intermedie andranno anche inserite le difformità dichiarate eseguite in quel periodo dal proprietario).
Poi sarà la relazione che fai a supportare la buona fede del proprietario poichè la normativa prevede espressamente che ci sia la tutela del legittimo interesse del proprietario quando questo non crea danno alla collettività.
Se poi ci fossero sopraelevazioni a meno dalla distanza regolamentare dal confine o superamenti della superficie utile, te la dovrai giocare con il codice civile e convenire ad una soluzione con la Pubblica Amministrazione.
AD :
Pensavo di far riferimento al permesso decaduto in quanto nel '68 non c'era l'obbligo di consegnare lo stato a fine lavori e lo stato di fatto dell'83 rappresenta comunque una denuncia dello stato in cui si trovava l'immobile. Che poi i lavori non siano stati fatti e la pratica abbia perso efficacia è senza discussione.
La cosa che mi lascia pensare è che se i lavori fossero stati fatti, allora tutto in regola. Dato che non sono stati eseguiti lo stato di fatto non è più valido?
archspf :
La mia domanda era ovviamente retorica: è come se non esistesse ed a nulla vale la rappresentazione dei luoghi in quel titolo se è decaduto.
In ogni caso ogni intervento NON sana difformità reiterate o comunque precedenti ed anzi in quel caso perde totale efficacia.
Alice :
La pratica è decaduta, ma rappresenta un passaggio temporale. Bisognerebbe anche capire se nella zona dell'edificio operava la decadenza, di sicuro operebbe oggi... Ma all'epoca chissà. Penso che la volontà di rappresentare un ampliamento ci sia sicuramente stata. Siamo sicuramente di fronte all'ennesimo caso di burocrazia super semplicistica dell'epoca. Hai fatto una ricerca sull evoluzione del piano regolatore?
AD :
Vi ringrazio per i consigli e per il tempo che mi avete dedicato... continuerò le ricerche e nel caso vi aggiorno.
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