Giulia del Bue : [post n° 456407]

Consiglio: troppo tardi per iscrivermi a architettura?

Salve! Ho 31 anni e lavoro da 3 come tecnico di radiologia, dunque ho una triennale ed un lavoro a t. indeterminato. Cosa ci faccio qui? Non lo so. Vorrei un consiglio spassionato...il mio lavoro mi da da vivere ma in realtà sono molto frustrata e penso ogni giorno di mollare. Da giovanissima l'idea era di iscrivermi ad architettura, perchè amo disegnare e sono un'appassionata di arte e fotografia, e soprattutto mi piace pensare di poter vedere un mio progetto finito e realizzato. Quando sfoglio una rivista del settore sento un magone, e mi pento di non aver seguito quella strada. Se riuscissi a conciliare lo studio e il lavoro, credete ci sia speranza di avviare in futuro una carriera lavorativa? Soprattutto, senza finire a fare l'insegnante o la burocrate? Ne sento di tutti i colori, ma da persone non del settore, ed ho letto alcuni post di qualche anno fa, magari oggi la situazione è diversa e preferirei sentire il parere di chi è del mestiere. Grazie!
Adam Richman :
Brutalmente: se devi vivere del tuo lavoro è al 99% un suicidio economico. Se nonostante questo è una cosa a cui tieni davvero ed hai energie mentali sufficienti, puoi inizialmente provare ad iscriverti ad Architettura e vedere come va, senza mollare il tuo lavoro attuale o facendolo part-time se puoi permettertelo. Finito il primo anno tiri le somme, idem se e quando ti laureerai. Non hai amici o parenti architetti che ti possano aprire gli occhi sulla vita lavorativa odierna del 95% dei laureati in architettura?
Arch.Interior :
Lascia stare è uno spreco di tempo
ArchiFra :
Amare disegnare, l'arte e la fotografia non c'entrano nulla con l'essere architetto.
Oggi il panorama è desolante, a maggior ragione pensando di iniziare alla tua età, a meno che tu non abbia delle entrate diverse tali da permetterti di vivere di rendita (sei un'ereditiera o hai un marito stra ricco).
Gli architetti oggi fanno la fame sfruttati negli studi, oppure fanno la fame per conto loro a impazzire dietro alle pratiche burocratiche perché scordati il cliché dell architetto che schizza progetti entusiasmanti e li vede realizzati.
Scusa la brutalità, ma cerca di capire se stai inseguendo un sogno romantico inesistente o se invece hai presente la realtà dei fatti e la puoi accettare e gestire, anche economicamente
alsi :
Senti mi sento di darti un altro tipo di consiglio rispetto a quello convenzionale. Hai un amica/o architetto?
Prenditi una settimana di ferie e vai a lavorare per lui/lei. è l'unico modo per capire se è quello che veramente vuoi. Lo studio all'universitá comunque è un'altra cosa. la facoltá di architettura non ti applica in quello che si chiama professione architetto, è una cultura che poi ti serve nella professione ma non è la pratica, è al 80% altro, storia, geometria descrittiva, composizione e analisi matematica fanno la cultura dell'architetto ma non la professione.
Se non hai un amico architetto scrivimi e ti spiego io esattamente in cosa consiste il nostro lavoro.
Giulia Del Bue :
Grazie a tutti per le risposte ed i consigli. No purtroppo non sono ricca e no, non ho amici parenti o architetti, quindi non ho un'idea di come sia la quotidianità. Seguo molti collettivi di architetti su istagram e leggo riviste. È molto probabile che io sia legata all'aspetto romantico della professione, professione che di fatto non conosco nel pratico. Quindi si mi piacerebbe capire qualcosa in più.
arch Chiara :
Io ti consiglio un corso di laurea in interni o un master o un corso non universitario piuttosto che architettura. Tu sei piu interessata agli interni che ad architettura, quindi restingi il campo che non vuol dire limitarti. Magari poi fai un corso per programmi per utilizzare i programmi giusti. Il tutto odvresti riusicre a seguirlo anche se lavori. Io sono laureata in Architettura conservazione e costruzione e sto' seguendo un corso di interni di un accademia e devo dire che sono due cose diverse e se non avessi la laurea in architettura magari all'inizio farei piu fatica ma ce la farei benissimo a capire la professione dell'architetto di interni. cosi tu da interior designer curi le rifiniture, materiali, colori, disposizione arredi e arredi ; e un geometra o arch fa' le pratiche. Ti togli la voglia di capire com'è ottimizzando i tempi. In bocca al lupo. Chiara
alsi :
Puoi contattarmi a questa email:
email
Giulia del Bue :
arch Chiara, grazie per questo consiglio! Su Napoli avresti un consiglio su un corso da seguire?
ArchiFish :
"il mio lavoro mi da da vivere"
Quello dell'architetto, se non hai raccomandazioni, se non hai le giuste conoscenze, se non frequenti le persone giuste, se non hai parenti con uno studio avviato, se non sei in un "giro" di persone facoltose, se non capiti nello studio giusto in cui farti le ossa, se non fai una decina d'anni di gavetta pregando in dio di avere anche una discreta dose di kulo, con buona probabilità, no!

"amo disegnare e sono un'appassionata di arte e fotografia"
Cose fantastiche, ma che purtroppo hanno ormai poco a che fare con la facoltà di architettura ed ancor meno con la professione dell'architetto

"mi piace pensare di poter vedere un mio progetto finito e realizzato"
Piace a tutti, credo, ma nella realtà potrebbe non capitarti mai, nemmeno in 40 anni di professione. A meno che non si sia disposti ad accontentarsi di rifare un bagno ogni tanto, spostare qualche parete e se va bene, di ristrutturare qualcosa (quasi sempre con budget che non ti permettono di spingerti oltre la scelta di un pavimento in gres ed il colore con cui "abbellire" un banale intonaco). Poi, se ripassi dal via e peschi la carta giusta, può pure capitarti la villetta da progettare da zero, ma non è così scontato (a meno che tu non rientri tra i soggetti che godono delle summenzionate conoscenze e/o botte di kulo).

"senza finire a fare l'insegnante o la burocrate"
Che poi sarebbero le ancore di salvezza (perchè "ripiego" suona offensivo e a qualcuno piace davvero insegnare o fare burocrazia) per quelli che non ce la fanno a tirare avanti, ma non vogliono andare a fare il magazziniere o l'operaio.

"magari oggi la situazione è diversa"
Effettivamente la è. Siamo in piena bolla da bonus e superbonus. Ovvero sembra che ci sia lavoro per tutti, servirebbero giornate lavorative da 37 ore, è quadruplicata la burocrazia, si continua a non avere grande possibilità di esprimersi progettualmente ed "architettonicamente". Il tutto con la consapevolezza che è un fuoco di paglia e spesso, il ritorno economico non equivale al carico di lavoro e di responsabilità. Si cerca di raccattare il più incarichi possibili (se non altro si allarga la cerchia di conoscenze e di clienti, sperando nel passaparola futuro) e ci si sforza di non voler vedere cosa accadrà quando scoppierà la bolla (e ci ritroveremo con prezzi folli duri a rientrare ad "inchiodare" il mercato e l'aggravio burocratico e di responsabilità di cui sopra).

PS
visione/versione della professione consapevolmente e volutamente in bilico tra il pessimismo cosmico ed il nichilismo.
Arch Chiara :
Su Napoli non ne ho idea, io lo sto' facendo a Parma, prova a curiosare sul web, magari un corso piu' pratico che teorico, in cui ti portino negli showroom e ti facciano toccare con mano i vari materiali... è un mondo entusiasmante e affascinante....mentre la realta' del lavoro moooolto meno purtroppo...io faccio due lavori per poter fare l'architetto, inizio a ingranare un pochino ora, ma se non avessi l'altro lavoro che non riguarda l'architettura ( sono un impiegata ) , non ce la farei. Per cui ti consiglio di tenere stretto il tuo lavoro sicuro, fai il corso, poi ti proponi come interior e vedi cosa succede...
Giulia del Bue :
Archifish grazie perchè è comunque una visione! Quando si ragiona sul cambiare lavoro ci si sente un pò come dei diciottenni usciti dal liceo, con la differenza che a 30 anni c'hai il magone perchè pensi se l'avessi fatto prima...molti di voi a quanto pare pensano ah...se non l'avessi fatto mai. Per me è fondamentale ascoltare tutte le campane! Per quanto riguarda l'insegnante o il burocrate non credo affatto siano ripieghi, lo sarebbero per me rispetto al lavoro che faccio attualmente, perchè se dovessi mettermi a buttare il sangue tra lavoro e studio sarebbe per tutt'altro scopo. Comunque è molto difficile orientarsi a 30 come a 18...
Mel :
Ciao, io all'università avevo un collega nelle tue stesse condizioni: quando era giovane ha dovuto iniziare a lavorare, poi si è sposato e ha avuto 2 figli. Non appena i figli sono diventati adolescenti ha voluto realizzare quello che non aveva potuto fare all'età giusta e si è iscritto all'università. Ti devo dire che nonostante lavorasse mentre noi studiavamo solamente, era sempre al passo con gli esami e si è laureato anche prima di qualcuno di noi.
Per quanto vivere del lavoro e/o avere agganci in studi avviati, la mia esperienza personale è partita come la tua: non avevo agganci e non conoscevo nessuno, temevo di rimanere a spasso per parecchio tempo ed invece poco dopo aver superato l'esame di stato sono stata chiamata da uno studio che aveva visionato il mio curriculum per un lavoro di 3/4 mesi ma terminato il quale, essendo rimasti soddisfatti, mi hanno proposto di restare come collaboratrice fissa e sono ancora con loro. Certo non ti posso dire che i guadagni siano strabilianti, però sicuramente vivo del mio lavoro e nonostante a volte sia particolarmente stressante, però faccio un lavoro che mi piace e che mi da soddisfazioni.
Quindi il mio consiglio è: se proprio è un sogno nel cassetto, provaci. Però magari non lasciare il tuo attuale lavoro per il momento; prima vedi come va.
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