Un cliente mi chiede di verificare la fattibilità di chiusura del suo porticato al piano terra (da cui accede), aperto su 2 lati e coperto dal suo appartamento al piano soprastante.
Chiusura si, ma con contestuale realizzazione di servizio igienico o lavanderia (quello che costa meno sia in termini di lavori che di spese tecniche/oneri).
Ho verificato che a livello urbanistico esiste superficie lorda a sufficienza per consentire questo ampliamento.
Ora, il cliente mi chiede di fare l' intervento meno costoso possibile tra bagno e lavanderia.
E' un intervento comunque oneroso a livello comunale (la lavanderia in quanto accessorio dovrebbe scontare un contributo sul costo di costruzione inferiore al bagno..).
A livello di spese tecniche la differenza dovrebbe farla la scelta di creare un locale riscaldato o meno (L10 se riscaldato - no L10 se non riscaldato).
Ma i RAP? La chiusura con i nuovi muri perimetrali e nuovo serramento , che sia lavanderia o servizio igienico, comporta cmq la relazione sui requisiti acustici passivi ?
Inoltre la lavanderia in quanto locale non destinato alla permanenza di persone non comporterebbe la realizzazione di un vespaio sottostante.
Ai sensi del RIL entrambi, lavanderia e bagno sono locali di servizio.
paola2 : [post n° 497469]
chiusura porticato piano terra: lavanderia o bagno?
Parliamo di un "vano accessorio" o di un "servizio diretto" dell'immobile? Peraltro sarebbe molto sofisticato che il tuo comune differenzi il contributo dovuto in base alla destinazione funzionale del locale.
Gli oneri si calcolano sul costo di costruzione (non c'è alcuna differenziazione per tipologia di funzione) e sulle urbanizzazioni (vedi [post n° 497424] ) qualora il locale costituisca aumento di cubatura (alcuni comuni inseriscono anche i volumi accessori).
In questa condizione (standard nazionale), non vi sarebbe alcuna differenza tra fare un "bagno" o una "lavanderia": la distinzione semmai è tra vano abitabile (Sr) e vano accessorio (Snr).
Per locale riscaldato si intende la porzione abitabile servita anche indirettamente da un impianto (v. norme tecniche UNI/TS 11300): i locali Interclusi o contigui (ripostigli, disimpegni, servizi ecc.) si considerano parte dell'involucro riscaldato, anche se non hanno terminali di emissione (es. radiatori). Questo perché ricevono calore per conduzione e convezione dalle pareti e dall'aria dei locali adiacenti, mantenendo una temperatura controllata (o che si assume tale) superiore a quella esterna o di un locale propriamente "non climatizzato": la mia raccomandazione è di fare attenzione.
Mi sfugge cosa siano i RAP e RIL in quanto acronimi non standard.
Gli oneri si calcolano sul costo di costruzione (non c'è alcuna differenziazione per tipologia di funzione) e sulle urbanizzazioni (vedi [post n° 497424] ) qualora il locale costituisca aumento di cubatura (alcuni comuni inseriscono anche i volumi accessori).
In questa condizione (standard nazionale), non vi sarebbe alcuna differenza tra fare un "bagno" o una "lavanderia": la distinzione semmai è tra vano abitabile (Sr) e vano accessorio (Snr).
Per locale riscaldato si intende la porzione abitabile servita anche indirettamente da un impianto (v. norme tecniche UNI/TS 11300): i locali Interclusi o contigui (ripostigli, disimpegni, servizi ecc.) si considerano parte dell'involucro riscaldato, anche se non hanno terminali di emissione (es. radiatori). Questo perché ricevono calore per conduzione e convezione dalle pareti e dall'aria dei locali adiacenti, mantenendo una temperatura controllata (o che si assume tale) superiore a quella esterna o di un locale propriamente "non climatizzato": la mia raccomandazione è di fare attenzione.
Mi sfugge cosa siano i RAP e RIL in quanto acronimi non standard.
RAP : Requisiti Acustici Passivi
RIL o RLI : Regolamento Locale di Igiene
allego l'articolo di riferimento del RLI:
"3.4.3. Tipologia dei locali
In base alla previsione di una permanenza di tipo continuativo o limitata nel tempo e dedicata a ben definibili operazioni, in ogni alloggio si distinguono:
a) spazi di abitazione (locali di abitazione): camere da letto, sale soggiorno, cucine e sale da pranzo;
b) spazi accessori (locali integrativi): studio, sala da gioco, sala di lettura e assimilabili (sottotetti
accessibili, verande, tavernette, ecc.);
c) spazi di servizio (locali di servizio): bagni, posto di cottura, lavanderia, corridoi, ripostigli, spogliatoi, guardaroba, ecc.
Ai sensi del RLI lo definisco:
LOCALE DI SERVIZIO (tu lo chiami Vano Accessorio) INDIRETTO E COMUNICANTE (in quanto collegato all'abitazione attraverso il vano scala).
Quindi SNR e non SR.
Le pareti confinanti sono appunto il vano scala di proprietà e un locale autorimessa.
Ho chiesto al termotecnico se potrei creare un locale lavanderia (quindi no sanitari ma solo lavello) non riscaldato per ovviare le verifiche delle strutture (condensa e trasmittanza.. se non ho capito male) ma anche lui non ha ancora dato una risposta certa perchè normalmente le lavanderie le considera sempre come locali con riscaldamento, fosse anche solo col termo arredo)
Per altro il problema del riscaldare il nuovo locale è legato anche alla impossibilità tecnica di collegarlo alla caldaia esistente al piano sopra.
Comunque, visto la fumosità dell'argomento, gli ho chiesto il preventivo delle sue spese tecniche per la realizzazione del nuovo locale lavanderia.
RIL o RLI : Regolamento Locale di Igiene
allego l'articolo di riferimento del RLI:
"3.4.3. Tipologia dei locali
In base alla previsione di una permanenza di tipo continuativo o limitata nel tempo e dedicata a ben definibili operazioni, in ogni alloggio si distinguono:
a) spazi di abitazione (locali di abitazione): camere da letto, sale soggiorno, cucine e sale da pranzo;
b) spazi accessori (locali integrativi): studio, sala da gioco, sala di lettura e assimilabili (sottotetti
accessibili, verande, tavernette, ecc.);
c) spazi di servizio (locali di servizio): bagni, posto di cottura, lavanderia, corridoi, ripostigli, spogliatoi, guardaroba, ecc.
Ai sensi del RLI lo definisco:
LOCALE DI SERVIZIO (tu lo chiami Vano Accessorio) INDIRETTO E COMUNICANTE (in quanto collegato all'abitazione attraverso il vano scala).
Quindi SNR e non SR.
Le pareti confinanti sono appunto il vano scala di proprietà e un locale autorimessa.
Ho chiesto al termotecnico se potrei creare un locale lavanderia (quindi no sanitari ma solo lavello) non riscaldato per ovviare le verifiche delle strutture (condensa e trasmittanza.. se non ho capito male) ma anche lui non ha ancora dato una risposta certa perchè normalmente le lavanderie le considera sempre come locali con riscaldamento, fosse anche solo col termo arredo)
Per altro il problema del riscaldare il nuovo locale è legato anche alla impossibilità tecnica di collegarlo alla caldaia esistente al piano sopra.
Comunque, visto la fumosità dell'argomento, gli ho chiesto il preventivo delle sue spese tecniche per la realizzazione del nuovo locale lavanderia.
SNR e SR sono concetti urbanistici, non legati al RLI che può avere le sue definizioni.
Semplifico al massimo.
A livello Urbanistico, avrai due possibilità:
a) locale accessorio: Snr -> superficie accessoria: locale non destinato alla permanenza di persone e spesso con restrizioni rispetto all'altezza interna massima e solitamente (legge Regionale) non potrebbe essere riscaldato (proprio perchè non abitabile);
b) locale di servizio: Sr -> superficie residenziale: locale al quale si applicano i parametri urbanistici (Sul, SC, Volume ecc.) in quanto costituisce "ampliamento". Si applicano altresì le previsioni per i locali abitabili principali o di servizio (a seconda della funzione) del DM Ssanità e del Reg. Edilizio/Igiene se più restrittivi.
Dal punto di vista energetico hai altrettante opzioni indipendentemente dalla "funzione" del vano (che rimane nella categoria E1. Edifici residenziali):
a) locale non climatizzato: nessun adempimento;
b) locale climatizzato: ampliamento/nuova costruzione con verifiche di tutti i crismi e verosimilmente la realizzaizone di un involucro (opaco e trasparente) ed impianto in linea con il DM requisiti minimi (deve essere trattato a seconda dell'incidenza volumetrica <15% o >15%);
www.archiparlare.it/riqualificazione-energetica/
Semplifico al massimo.
A livello Urbanistico, avrai due possibilità:
a) locale accessorio: Snr -> superficie accessoria: locale non destinato alla permanenza di persone e spesso con restrizioni rispetto all'altezza interna massima e solitamente (legge Regionale) non potrebbe essere riscaldato (proprio perchè non abitabile);
b) locale di servizio: Sr -> superficie residenziale: locale al quale si applicano i parametri urbanistici (Sul, SC, Volume ecc.) in quanto costituisce "ampliamento". Si applicano altresì le previsioni per i locali abitabili principali o di servizio (a seconda della funzione) del DM Ssanità e del Reg. Edilizio/Igiene se più restrittivi.
Dal punto di vista energetico hai altrettante opzioni indipendentemente dalla "funzione" del vano (che rimane nella categoria E1. Edifici residenziali):
a) locale non climatizzato: nessun adempimento;
b) locale climatizzato: ampliamento/nuova costruzione con verifiche di tutti i crismi e verosimilmente la realizzaizone di un involucro (opaco e trasparente) ed impianto in linea con il DM requisiti minimi (deve essere trattato a seconda dell'incidenza volumetrica <15% o >15%);
www.archiparlare.it/riqualificazione-energetica/
Vista così l'intervento meno impegnativo sotto tutti i punti di vista è un locale accessorio non riscaldato (opzione 1) che potrei chiamare Lavanderia (con lavello e nient'altro).
Dovrò comunque pagare il contributo sul costo di costruzione immagino visto che aumenta la Snr.
Questo locale a livello catastale dovrà essere inserito sulla scheda dell'appartamento.
Immagino che cmq poi il cliente lo predisporrà di attacchi e scarichi per usarlo come bagno.
Mi ha già anticipato che in un futuro prossimo lo sanerebbe.
Naturalmente sto tentando di dissuaderlo ad anticipare oggi i maggiori costi che avrà con la sanatoria futura.
Di cui peraltro non vi è certezza .
Da qui ad allora potrebbero cambiare tante normative.
Motivo per cui intendo preparargli uno schema di costi che lo convinca a fare oggi l'intervento che vorrebbe. (ovvero un locale bagno con tutti i crismi).
Dovrò comunque pagare il contributo sul costo di costruzione immagino visto che aumenta la Snr.
Questo locale a livello catastale dovrà essere inserito sulla scheda dell'appartamento.
Immagino che cmq poi il cliente lo predisporrà di attacchi e scarichi per usarlo come bagno.
Mi ha già anticipato che in un futuro prossimo lo sanerebbe.
Naturalmente sto tentando di dissuaderlo ad anticipare oggi i maggiori costi che avrà con la sanatoria futura.
Di cui peraltro non vi è certezza .
Da qui ad allora potrebbero cambiare tante normative.
Motivo per cui intendo preparargli uno schema di costi che lo convinca a fare oggi l'intervento che vorrebbe. (ovvero un locale bagno con tutti i crismi).
Certamente. Ma il contributo sarà irrisorio o addirittura nullo in quanto se non aumenti la superficie utile (sr/sul) tecnicamente sia ante che post avresti la stessa Sc (il portico già è snr), a meno che per queste situazioni il modello di calcolo del tuo comune sia un altro (es. percentuale sul computo metrico delle opere) e dando per scontato che il piano regolatore non preveda che gli accessori siano computati nella cubatura (diversamente avresti comunque oneri di urbanizzazione a prescindere dall'abitabilità del locale ed in quel caso tanto vale...).
Non vi è grande differenza tra bagno e lavanderia, quello che conta è come è classificato lo spazio dal punto di vista urbanistico: è Su o è Snr.
Suggerisco anche di indicargli che costa più fisicamente l'intervento che gli oneri per fare tutto in regola ora: se si è in estreme ristrettezze non conviene fare nulla perché esistono anche gli imprevisti.
Non vi è grande differenza tra bagno e lavanderia, quello che conta è come è classificato lo spazio dal punto di vista urbanistico: è Su o è Snr.
Suggerisco anche di indicargli che costa più fisicamente l'intervento che gli oneri per fare tutto in regola ora: se si è in estreme ristrettezze non conviene fare nulla perché esistono anche gli imprevisti.