Buongiorno cari colleghi.
Devo redigere un disciplinare d’incarico per una Committenza privata (un piccolo lavoro di ristrutturazione).
Ho un disciplinare tipo che di volta in volta adatto al caso, redatto sulla falsariga dei contratti tipo elaborati dal Cnappc (dove, di fatto, si citano solo articoli del Codice Civile). Il mio dubbio è: non so a che legge fare riferimento per elaborare una tariffa professionale (oramai abolita)… il D.M. 140/2012? Il D.M. 143/2013 (il c.d. “parametri bis”)? Il D.M. 04/04/2001? Sono decreti che riguardano più che altro appalti pubblici, inoltre, quello che mi confonde ulteriormente, è la specifica che “vale in caso di contenzioso”.
Grazie... e... W l’Italia…
sandroarki : [post n° 338665]
Disciplinare d'Incarico - Tariffa - Normativa
...ad integrazione di quanto sopra leggo sulla circolare del cnappc n. 32 2012 che: "non è escluso che per la determinazione del quantum il professionista possa attingere all'ex tariffa professionale per i lavori pubblici o privati, da utilizzzare, ovviamente, solo come termine di valutazione senza necessariamente utilizzarne tutte le voci od i valori indicati. Appare del tutto ragionevole che possano essere utilizzati, quindi, quei parametri utilizzati fino ad oggi, così come nuovi parametri liberamente scelti purchè resi chiari al cliente".
Quindi???
Quindi???
Il Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1 (art. 9) ha abrogato le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico, e ne ha vietato qualsiasi riferimento nei contratti. (www.architettiroma.it/tariffa/)
io calcolo la mia tariffa e la inserisco senza fare riferimento ad alcuna norma, scrivendo: Per lo svolgimento delle prestazioni oggetto del presente incarico, al Professionista spettano: per Onorari € XXX (magari suddivisa in prog- dir lavori- o altro).Per eventuali prestazioni specifiche e diverse da quelle indicate nella presente lettera d’incarico i compensi saranno determinati sulla base di un ulteriore accordo fra le parti. Poi inserisco un capitoletto sulle esclusioni ed eventuali prezzi delle parti escluse. Ciao!
io calcolo la mia tariffa e la inserisco senza fare riferimento ad alcuna norma, scrivendo: Per lo svolgimento delle prestazioni oggetto del presente incarico, al Professionista spettano: per Onorari € XXX (magari suddivisa in prog- dir lavori- o altro).Per eventuali prestazioni specifiche e diverse da quelle indicate nella presente lettera d’incarico i compensi saranno determinati sulla base di un ulteriore accordo fra le parti. Poi inserisco un capitoletto sulle esclusioni ed eventuali prezzi delle parti escluse. Ciao!
Non è vero che è vietato qualsiasi riferimento alla tariffa, questa era una previsione iniziale del decreto 1/2012 ma poi il provvedimento è stato modificato e questa restrizione abolita.
Intanto grazie a mari e lina per le opinioni...
L'importantissima pagina --[p+A news: Il-calcolo-parcella-di-architetti-e-ingegneri-secondo-il-Decreto-Parametri-1432013]-- di Professione Architetto ci dice che "il Consiglio Nazionale Architetti ha spiegato in una circolare di chiarimento (circolare 34/2012) che un professionista può scegliere liberamente i parametri con cui calcolare l'importo delle sue parcelle. Possiamo quindi utilizzare come riferimento le ex tariffe per i lavori privati (legge 143/1949) o per i lavori pubblici (DM 4/4/2001) oppure i nuovi parametri, di certo più aggiornati nelle tipologie di prestazioni". Riporta inoltre i 3 modi per calcolare la parcella (secondo il D.M. 143 del 31 ottobre 2013, secondo il D.M. 140 del 20 luglio 2012, secondo il D.M. 04/04/2001).
Quindi mi pare di capire che i vari DM sono tutti tutt'ora vigenti e addirittura si può prendere come riferimento la vecchia 143 del 1949. Rispetto la vecchia legge le nuove normative hanno il merito di riportare tipologie di prestazioni più aggiornate.
Detto questo... come procedere?!?!?!
L'importantissima pagina --[p+A news: Il-calcolo-parcella-di-architetti-e-ingegneri-secondo-il-Decreto-Parametri-1432013]-- di Professione Architetto ci dice che "il Consiglio Nazionale Architetti ha spiegato in una circolare di chiarimento (circolare 34/2012) che un professionista può scegliere liberamente i parametri con cui calcolare l'importo delle sue parcelle. Possiamo quindi utilizzare come riferimento le ex tariffe per i lavori privati (legge 143/1949) o per i lavori pubblici (DM 4/4/2001) oppure i nuovi parametri, di certo più aggiornati nelle tipologie di prestazioni". Riporta inoltre i 3 modi per calcolare la parcella (secondo il D.M. 143 del 31 ottobre 2013, secondo il D.M. 140 del 20 luglio 2012, secondo il D.M. 04/04/2001).
Quindi mi pare di capire che i vari DM sono tutti tutt'ora vigenti e addirittura si può prendere come riferimento la vecchia 143 del 1949. Rispetto la vecchia legge le nuove normative hanno il merito di riportare tipologie di prestazioni più aggiornate.
Detto questo... come procedere?!?!?!
Mi riesci a dare qualche dato, perché con un'occhiata (rapida a dir la verità) in internet non trovo accenno all'abolizione della restrizione e se la pagina dell'ordine degli arch. di Roma riporta ancora la dicitura che ho scritto sopra ci vado coi piedi di piombo. Dal canto mio, finché non ho dati certi preferisco non menzionare alcun riferimento alle tariffe professionali (già avere una lettera d'incarico è difficile, se poi rischio d annullarmela da sola!!). Ciao, grazie.
