Anacleto Spazzapan e i suoi “stili”

Un excursus sulle tecniche adottate per realizzare complementi d’arredo dal design unico e peculiare

di Chiara Mattavelli

Poliedrica personalità, Anacleto Spazzapan ha, nel corso degli anni, intrapreso un percorso professionale volto a implementare e migliorare la propria tecnica basata sull’uso del tondino di ferro: suo marchio di fabbrica.

Una tecnica, sviluppata su diversi stili, che gli ha permesso di realizzare complementi d’arredo dal design unico e peculiare, ottenuti sfruttando al limite tutte le potenzialità del materiale usato e delle tecniche di costruzione da esso consentite.

Ma cosa sono questi cosiddetti stili? Ad oggi se ne contano all’incirca 12, ma conoscendo l’estro e la continua voglia di esplorare dell’artista, siamo sicuri che sono molti di più.

Dietro ad ogni stile c’è la ricerca dell’oggetto ottimale, che può essere realizzato nel minor tempo possibile e con meno sprechi possibili.

Tutto è iniziato con la tecnica “merletto”, così chiamata per la sua trama, ma che richiedeva troppo tempo e materiale. Da qui è così partito uno studio profondo per ottimizzare l’impiego del ferro e la sua durezza che ha portato al susseguirsi di numerosi stili, l’uno diverso dall’altro.

Si è così passati dalla tecnica i “trasparenti”, dove venivano assemblati frammenti di ferro lunghi circa 2 cm alla tecnica “shanghai”, realizzata con frammenti più lunghi, dallo spessore di 5 mm. La quarta tecnica, quella “minimalista”, è stata ottenuta con il ferro di 5 mm usato in maniera più ordinata, per riprodurre solo la parte essenziale di mobili e oggetti. Per la quinta invece si è voluto dare risalto alla lamiera, utilizzata come rivestimento per le strutture in ferro di 9 mm.

La sesta invece è stata un mix tra la struttura minimalista e l’aggiunta di tessuto, cuoio o anche plastica che si è poi evoluta nella tecnica numero sette con l’impiego del 9 mm e non più il 5 mm. Passando poi al periodo barocco sviluppando linee più ricche di decori, rimovibili e di colori diversi dalla struttura. La nona tecnica, “stracciona”, impiegava tessuti colorati intrecciati a zig zag per arrivare alla tecnica “Codice a barre” dove il tessuto veniva disposto in maniera più ordinata e in verticale.

Dal Liberty ha invece preso ispirazione per lo sviluppo di un ulteriore stile dove, sempre con il 9 mm, veniva inserita la tecnica tipica della frusta nelle curve degli oggetti, arrivando infine all’ultima (forse) che riguarda l’utilizzo dell’alluminio, dando vita ad alcuni prototipi di arredo colorato e squadrato usando una tecnica che dipende solo dall’artista e dal suo laboratorio, senza saldatori esterni.

Tutto questo è Spazzapan: non solo complementi d’arredo, ma vere e proprie opere d’arte, realizzate usando la raffinata tecnica di saldature in ferro abbracciate a pregiate tessiture realizzate a mano.

INFO/PHOTO COURTESY: www.theinterirodesign.it

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