A palazzo Badoer, all'IUAV di Venezia, la giornata di presentazione della ricerca PRIN - Programmi di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale, intitolata Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio.
In linea con gli obiettivi di Horizon 2020 e con le politiche strategiche di Europe 2020, e in conformità con le indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio, la ricerca intende esplorare le ricadute operative del processo di riciclaggio sul sistema urbano e sulle tracce di urbanizzazione che investono il territorio affinché questi "materiali" tornino a far parte, insieme al sistema ambientale, di un unico metabolismo. L'ipotesi di conservare la "risorsa urbana", così come si conservano le foreste e i fiumi, naturalizza il fenomeno, ma rappresenta un passaggio fondamentale nelle politiche e nei progetti per la città. Riconosce l'esistenza di una progressione, dalla nascita all'invecchiamento, ma allo stesso tempo reagisce al declino sostenendo la possibilità e l'utilità di progetti, politiche e pratiche capaci di attivare nuovi cicli di vita.
La ricerca prende le mosse dalla osservazione della condizione problematica nella quale versano le città e i territori italiani a causa di due contraddizioni: la prima insiste sulla progressiva urbanizzazione dei suoli e sull'inarrestabile processo di abbandono di strutture anche di recente costruzione, la seconda si fonda sulla natura dell'urbanizzazione e sul conflitto che questa istituisce quotidianamente con il "sistema ambiente", come se le due realtà non fossero coincidenti.
Città che si ritirano e lasciano enormi territori abbandonati e semiabbandonati, attività industriali che muoiono o migrano altrove, comunità intere che si spostano lasciandosi dietro spazi non più utilizzati, tutto questo costituisce l'occasione per progetti di riciclaggio che delineano ormai un paradigma del tutto nuovo per il progetto: dare un nuovo senso e un nuovo uso a quello che esiste già, dare nuova vita ai materiali di scarto, rinaturalizzare invece che riurbanizzare. Le contraddizioni e i problemi affrontati dalla ricerca sono oggetto di un vero e proprio "Viaggio in Italia" che il vasto gruppo impegnato nel progetto si prefigge di fare con la collaborazione di diversi enti che si occupano di monitorare le discrasie del territorio.
L'oggetto del viaggio sono tessuti urbani e costruzioni non conclusi, abbandonati anche prima di essere utilizzati, vissuti ma non più congruenti con nuovi usi e nuove necessità, che disegnano paesaggi ordinari del rifiuto all'interno delle città o a ridosso di strutture ambientali. La mappa dell'Italia costruita negli ultimi venti anni è necessaria a delineare: strategie per rispondere all'urgenza della trasformazione di questi territori critici; progetti alle differenti scale che direzionino, oltre il mero recupero, a nuova e diversa vita; un quadro strategico utile a rimettere in dialogo strumenti dell'urbanistica e modalità operative dell'architettura con le altre competenze necessarie a definire un unico metabolismo urbano.
Appuntamento: venerdì 15 febbraio 2013, ore 9.00
Palazzo Badoer, aula Tafuri - IUAV Venezia.
Le Università partecipanti: Università Iuav di Venezia con Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi "Gabriele D'Annunzio" Chieti-Pescara, Università degli Studi di Genova, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Napoli "Federico II", Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria, Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento
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