Spazio Radicale. Al Centro Pecci le esperienze dell'architettura radicale a confronto con l'arte contemporanea

Prato, 18 dicembre 2021 - 30 aprile 2022

il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, a partire dal 18 dicembre, ospita la mostra SPAZIO RADICALE / RADICAL SPACE, un percorso espositivo - a cura di Stefano Pezzato - che prosegue e approfondisce la sintetica presentazione sulle esperienze dell'Architettura radicale avviata con la presentazione di Trilogia Urbana dedicata a film, progetti originali e documenti d'archivio dell'anarchitetto Gianni Pettena e dei gruppi fiorentini Superstudio e UFO.

Il percorso, articolato e ricco di suggestioni, presenta le perlustrazioni dello "spazio" di architetti "radicali" e artisti contemporanei: lo spazio immaginato, ideato e quello ripreso dal vero | il luogo possibile e il suo opposto, l'improbabile | l'ambito condiviso, vissuto oppure quello contestato, combattuto | l'esplorazione analitica e la trasfigurazione metaforica.

Oltre alle opere della collezione museale, sono esposti materiali del CID/Arti Visive e in particolare dell'Archivio Lara-Vinca Masini, inseriti per allargare il contesto delle ricerche "radicali" fra la seconda metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento e offrire confronti inediti fra queste e l'arte contemporanea.

Artisti e architetti "radicali" in mostra:
Vito Acconci, Karin Arink, Archizoom Associati, Andrea Branzi, Remo Buti, Paolo Canevari, Gilberto Corretti, VALIE EXPORT, Lucio Fontana, Neil Jenny, Andrey Kuzkin, Mario Mariotti, Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Stephen Shore, Ettore Sottsass jr, Superstudio, Luigi Tola, Cristiano Toraldo di Francia, UFO.

Superstudio, Supersuperficie, 1971 / 2011 | Ricostruzione del microambiente originale realizzato per la mostra Italy: The New Domestic Lanscape al MoMA di New York (1972) Supervisione e direzione lavori: Cristiano Toraldo di Francia Lighting Engineering: Alessandro Sauli | Collezione del Centro Pecci Credit ZepStudio

La mostra nel dettaglio

Ad aprire la mostra è l'opera Esse del poeta visivo Luigi Tola che anticipa linguisticamente la Superarchitettura di Archizoom e Superstudio, evento germinale dell'Architettura Radicale fiorentina (nel dicembre 1966, appena dopo l'alluvione di Firenze). Segue il progetto di Gilberto Corretti per un Centro culturale alle Cascine di Prato, un preludio al progetto architettonico di Italo Gamberini per il Centro Pecci; e ancora gli habitat seducenti e il Dressing Design di Archizoom, le "icone pop" del divano Superonda e della lampada Sanremo prodotte dagli stessi Archizoom per Poltronova.

A Ettore Sottsass e Gianni Pettena, sovvertitori dei ruoli del designer e dell'architetto, il compito di raccontare la seconda metà degli anni Sessanta: Sottsass come il gruppo UFO inventa "metafore" sul rapporto fra "corpo, paesaggio, ambiente", a cui sono accostate in mostra la pittura anti-illusionistica di Neil Jenny, la foto-performance rituale di Andrey Kuzkin, la scultura a brandelli di Karin Arink; Pettena ripensa concetti quali "identità, natura" che si collegano da un lato alla Poesia Visiva di Luigi Tola e all'atto di autodeterminazione di Valie Export e, dall'altro, alla fotografia on the road di Stephen Shore.

Le aperture su "altri spazi" conducono all'antesignano "taglio" su tela di Lucio Fontana (imprescindibile per qualsiasi ricerca sul concetto di spazio), ai vuoti sottintesi da Mario Mariotti, all'immagine spiazzante di Paolo Canevari.

Nella Global Tools [Strumenti globali] si compatta, intorno alla rivista "Casabella" diretta nei primi anni Settanta da Alessandro Mendini, un'intera formazione di architetti e designer interessati a indagare la "cultura materiale extraurbana" come fanno alcuni membri di Superstudio, o a denunciare "l'architettura della burocrazia" come fanno gli UFO, piuttosto che a ripercorrere l'iconografia dei Radicali come avviene nella tavola apparecchiata da Remo Buti.

L'architettura riflessa di Superstudio ibrida l'architettura con la natura e anticipa la Supersuperficie dove si prefigura "un modello alternativo di vita" per mezzo della rete di servizi e comunicazioni. Poco dopo Vito Acconci sperimenta l'incontro tra corpo fisico e corpo architettonico e Michelangelo Pistoletto sviluppa l'esperienza del "quadro specchiante" anche in forma oggettuale.

Concludono la mostra l'astrazione reticolare e modulare degli Istogrammi d'architettura e l'intenso nucleo di immagini di Superstudio-backstage 1966-1978 interpretato da Cristiano Toraldo di Francia come uno sguardo personale, un'opera a posteriori sul lavoro del gruppo di cui è stato uno dei protagonisti.

Nel percorso espositivo di SPAZIO RADICALE si trovano riferimenti a mostre o interventi specifici, come le due tappe della mostra Superarchitettura alla Galleria Jolly 2 di Pistoia (1966) e alla Galleria Civica di Modena (1967), le personali di Ettore Sottsass alla Galleria La Bertesca di Genova e alla Galleria Sperone di Milano (1967), la mostra di Archizoom al Mana Art Market di Roma (1968), il Festival di danza e l'intervento di Robert Smithson organizzati dalla Galleria L'Attico a Roma (1969), la storica mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMa di New York (1972, in occasione della quale il critico d'arte Germano Celant coniò la locuzione Architettura Radicale), la retrospettiva di Superstudio alla Galleria Schema di Firenze (1972) e la celebre rassegna multidisciplinare Contemporanea nel parcheggio di Villa Borghese a Roma (1973-1974, diretta da Achille Bonito Oliva con sezione di architettura curata da Alessandro Mendini), la Biennale di Venezia (1978, edizione in cui Lara-Vinca Masini invitò i Radicali).

SUPERSTUDIO | Istogrammi, 1969/2000 | Foto: © Ela Bialkowska dell'installazione al Centro Pecci 2019

ARCHIZOOM E SUPERSTUDIO | Superarchitettura, 1966 | Manifesto pubblicato in occasione della mostra alla Galleria Jolly 2 di Pistoia | Fondazione Cassa di Risparmio di Prato

SPAZIO RADICALE / RADICAL SPACE
Centro Pecci Prato, 1


18 dicembre 2021 - 30 aprile 2022
mercoledì - domenica | ore 11.00 - 20.00
lunedì e martedì: chiuso

Il costo del biglietto è di 10 euro (intero) | 7 euro (ridotto)

+info: centropecci.it

pubblicato il:

dic 18
apr 30

Spazio Radicale. Al Centro Pecci le esperienze dell'architettura radicale a confronto con l'arte contemporanea Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato

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