Il 22 giugno, nell'Ala Gemin del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (TV) è stata inaugurata la mostra "Carlo Scarpa e le arti alla Biennale. Opere e vetri dalla Collezione Gemin". Per la prima volta viene esposta una selezione significativa della collezione dell'architetto Luciano Gemin, amico di lunga data e collaboratore per oltre un decennio di Scarpa. 

Curata da Mario Gemin, figlio di Luciano, insieme ad Orietta Lanzarini, l'esposizione - visitabile fino all'11 gennaio 2026 - porta sotto gli occhi dei visitatori le scelte di Gemin collezionista, che nel tempo ha raccolto opere capaci di restituire la storia di un'amicizia forte e di un dialogo continuo con l'arte. 

Le scelte curatoriali sono state guidate dalla volontà di far emergere quello che più di ogni altra cosa ha segnato l'opera di Carlo Scarpa: il suo rapporto con le arti, maturato in seno alla Biennale di Venezia, con la quale collaborò come allestitore e architetto per quasi quarant'anni, dal 1934 al 1972.

Completano la mostra alcune attività didattiche che approfondiranno aspetti meno noti della personalità di Scarpa, aprendo una nuova prospettiva sul lavoro di Antonio Canova nella Gypsotheca di Possagno.

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Giovedì 3 luglio, alle ore 18, il Palazzo Bomben di Treviso ospiterà un incontro del ciclo "Dialoghi intorno a Ca' Scarpa", interamente dedicato al rapporto tra il maestro e il suo collaboratore Luciano Gemin.

L'incontro, organizzato da Fondazione Benetton Studi Ricerca, vedrà l'introduzione di J.K. Mauro Pierconti, a cui seguiranno gli interventi di Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e dei curatori della mostra Mario Gemin, figlio di Luciano, e Orietta Lanzarini.

+info: fbsr.it

Le 3 sezioni della mostra

Attraverso la suddivisione in 3 sezioni, la mostra analizza altrettanti aspetti della frenetica vita di Carlo Scarpa.

Nella prima parte - intitolata Gli artisti - il focus è costruito attorno a un gruppo di opere realizzate da pittori e scultori di grande notorietà - tra i quali Paul Klee, Gustav Klimt, Giorgio Morandi, Mario Deluigi, Alberto Viani e altri - che hanno avuto, grazie alla mediazione della Biennale, un ruolo di primo piano nella ricerca progettuale di Scarpa. 

I vetri è il titolo della seconda sezione, che ospita una ventina di pregevoli esemplari di vetri per ripercorrere il suo lavoro come "consulente artistico" per le ditte vetrarie muranesi Cappellin e Venini, quest'ultima presente ai Giardini fin dal 1934, con gli allestimenti realizzati proprio dall'architetto ai suoi esordi. 

L'ultima sezione - intitolata La Biennale - esplora infine l'esperienza di Scarpa sia come progettista capace di rimodellare spazi e volumi del Padiglione Italia, testimoniata da una serie di disegni autografi inediti, sia come artista, attraverso le iconiche opere di scultura - Crescita, Senza titolo (detta "Diedro" o "Contafili") e Senza titolo (gruppo di tre sculture a elle dette "Erme") - ideate per il suo "Ambiente" alla XXXIV Biennale del 1968.

CARLO SCARPA E LE ARTI ALLA BIENNALE OPERE E VETRI DALLA COLLEZIONE GEMIN
22 giugno  2025 - 11 gennaio 2026

dove
Museo Gypsotheca Antonio Canova Via Canova 74, Possagno (Treviso)

orari
martedì - venerdì: ore 9.30 - 18
sabato/domenica/festivi: ore 9.30 - 19

Biglietti
intero: 13 euro

+info: museocanova.it

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