Dal 20 settembre al 26 ottobre 2025 l'Asilo Garbagnati di Cermenate (CO) ospita Architetture olivettiane, una mostra dedicata alle architetture residenziali e comunitarie promosse da Adriano Olivetti a Ivrea nel corso del Novecento.
Curata da Daniele Boltri ed Enrico Papa, l'esposizione riunisce fotografie, disegni e documenti tratti dal volume Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi della residenza e i servizi della comunità, edito da Archivio Cattaneo Editore con il patrocinio della Fondazione Olivetti e di UNESCO.
In mostra quattro edifici: le case per famiglie numerose di Luigi Figini e Gino Pollini, l'unità residenziale ovest "Talponia" di Roberto Gabetti e Aimaro Isola, la scuola materna di Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl e la scuola elementare di Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, entrambe nel quartiere Canton Vesco. Architetture che intrecciano innovazione industriale e visione sociale, radicate nei bisogni della comunità.
L'iniziativa fa parte del ciclo di mostre promosso dall'Associazione Cesare Cattaneo ONLUS e dall'Archivio Cattaneo, con il supporto del Circuito Lombardo Musei Design, per valorizzare l'Asilo Garbagnati, progettato da Cesare Cattaneo tra il 1935 e il 1937 e oggi al centro di un percorso di recupero che ne immagina un futuro come centro dedicato ad architettura, design e arti visive.
Architetture olivettiane IN MOstra

Unità Residenziale Ovest, Gabetti e Isola. La zona giorno delle unità simplex in uno scatto d'epoca.
Case per impiegati con famiglie numerose
Luigi Figini e Gino Pollini, 1939-1941
Nel 1934 Adriano Olivetti incarica Figini e Pollini di studiare nuove tipologie abitative per gli operai di Ivrea: alloggi economici ma di qualità, capaci di garantire comfort e funzionalità.
Tra il 1939 e il 1941 prende forma il primo nucleo: un quartiere verde, vicino alle fabbriche. Ogni abitazione ha due piani e, al piano terreno, un portico aperto verso l'orto-giardino, pensato come stanza flessibile: gioco, serra, piccolo lavoro.
Dentro, la sequenza è chiara: soggiorno e cucina al primo piano; tre camere e bagno al secondo. Dal 1951 si aggiungono piccole autorimesse. Un progetto misurato, dove la semplicità coincide con il benessere quotidiano.

Case per impiegati con famiglie numerose nel quartiere Castellammonte, Luigi Figini e Gino Pollini, 1939-1941
Unità Residenziale Ovest
Roberto Gabetti e Aimaro Isola, 1969-1971
All'inizio dei Settanta, per ospitare tecnici e consulenti in arrivo a Ivrea, Gabetti e Isola disegnano un emiciclo lungo trecento metri, semincassato nel terreno e rivolto al bosco. Gli abitanti lo chiamano "Talponia".
Una strada coperta corre lungo il complesso e serve le unità abitative, concepite come spazi elastici: pannelli e arredi mobili che aprono o separano, vetrate a tutta altezza che portano la luce in profondità. I moduli compatti — le "scatole blu" con cucina, armadi, letti — trasformano l'interno in pochi gesti.
La temporaneità diventa progetto: un abitare flessibile, misurato, in equilibrio continuo tra paesaggio e quotidiano.

Unità Residenziale Ovest di Gabetti e Isola. Scorcio dall'area verde interna all'emiciclo.
Scuola Materna in Canton Vesco
Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, 1954
Nel 1954 Olivetti affida a Ridolfi e Frankl il progetto di una scuola materna a Canton Vesco: una scelta in controtendenza, per aprire a linguaggi più sperimentali.
L'edificio ruota attorno agli spazi di gioco all'aperto. Struttura in cemento armato, tamponamenti in pietra locale; aule illuminate da lucernari e grandi vetrate, schermate da pensiline e grigliati in legno disegnati su misura. Ferro battuto e basamenti in diorite completano l'insieme, con misura artigianale.
Un progetto che mette al centro la vita quotidiana dei bambini e si inserisce con naturalezza nel tessuto del quartiere.

Scuola materna in Canton Vesco a Ivrea. Vista delle terrazze, con le murature in pietra e i parapetti in cotto.
Scuola elementare in Canton Vesco
Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, 1955-1964
A Canton Vesco la scuola diventa baricentro civile: più di una piazza, un riferimento quotidiano. Quaroni e De Carlo la disegnano nel 1955 come fulcro del "quartiere organico", dove abitazioni e servizi si intrecciano in un unico sistema, econdo le nuove visioni pedagogiche e sociali del dopoguerra.
La pianta si raccoglie attorno a un'aula comune centrale; a seguire, aule speciali, laboratori, spazi per l'insegnamento all'aperto. Un impianto didattico avanzato, presentato anche alla XII Triennale di Milano..
Un progetto che interpreta l'architettura come dispositivo educativo, capace di costruire e tenere insieme una comunità.

Scuola elementare in Canton Vesco, Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo, 1955-1963
Il progetto di recupero dell'Asilo Garbagnati
Il recupero dell'Asilo Garbagnati è iniziato per gradi: aprendo al pubblico le stanze messe in sicurezza, che nel frattempo diventano spazi espositivi.
Il racconto dell'edificio cammina insieme alla sua trasformazione, con un obiettivo chiaro: restituirlo come centro dedicato ad architettura, design e arti visive. Le quattro esposizioni del 2025 sono tappe di questo percorso, pensate per riaccendere l'attenzione e coinvolgere istituzioni e comunità nel suo futuro.
ARCHITETTURE OLIVETTIANE
20 settembre - 26 ottobre 2025
Dove: Asilo Garbagnati,
via G. Negrini, 9, Cermenate (CO)
Orari: sabato e domenica, dalle 14.30 alle 18.30
+ info: noracomunicazione.it | [email protected]
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