Una storia lunga sessant'anni, che chiude un capitolo denso di aneddoti, per aprirne un altro, a poca distanza e con lo sguardo rivolto al futuro: mostrare, raccontare, tramandare un metodo.

È così che la Fondazione Franco Albini e lo studio Franco Albini annunciano il trasferimento dalla storica sede milanese di via Talesio - fucina di creatività che vide all'opera testa, cuore e mani di Franco Albini e Franca Helg - alla nuova in via Aurelio Saffi, 27. 

Istituita a 30 anni dalla morte di Franco Albini, la Fondazione è nata all'interno dello Studio Albini Associati, per portare avanti con lui una duplice missione: da un lato, mantenere viva l'attività progettuale di uno studio d'eccellenza, e dall'altro, custodire e diffondere la memoria e il pensiero innovativo di Franco Albini, figura cardine del Razionalismo italiano e tra i protagonisti indiscussi del Design del Novecento.

Lo Studio in cui Franco Albini (1905 - 1977) e Franca Helg (1920 - 1989) lavorarono fino agli ultimi anni della loro vita, è diventato la sede dell'Archivio Storico dichiarato Patrimonio Storico Nazionale dallo Stato Italiano e culla di innovazioni, progetti iconici ed eventi culturali.

"Cambiamo il contenitore ma non il contenuto dato che l'intero archivio, compresi piccoli oggetti e pezzi unici, sarà interamente trasferito e visitabile nella nuova sede di Via Aurelio Saffi - spiega Elena Albricci, responsabile dell'Archivio - Albini non ne sarebbe sconvolto dato che nella sua carriera si è spostato più e più volte".

foto: © Matteo Girola

Contenuti e contenitore 

Nella nuova sede troveranno casa, infatti tutti i documenti d'archivio, tra cui i circa 22.000 disegni, le oltre 6.000 foto storiche, le 2.500 diapositive e vari altri materiali come modelli, scritti, lettere, relazioni tecniche, libri e riviste.

"Questo trasferimento è solo un passaggio di luogo, non di Stato, un momento di trasformazione, ma anche di nuova energia e visione, ispirate dal bellissimo spazio in cui andremo, a due passi da Via Telesio". - ha confermato Paola Albini Presidente della Fondazione - L'auspicio è che questo trasferimento in uno spazio di proprietà permetta di infoltire la rete con aziende e Istituzioni illuminate, per portare avanti una storia che appartiene a tutti noi." 

Il nostro augurio resta uno, che alla chiusura della porta corrisponda l'apertura del portone di un nuovo spazio capace di portare avanti il ricordo, le idee e la missione di Franco Albini e Franca Helg.

foto: © Andrea Cerabolini

L'appello di Paola Albini

Il nuovo capitolo di storia della Fondazione si apre con un appello, lanciato direttamente dalla Presidente Paola Albini e da Arianna Mongardi, storica dell'arte e responsabile delle visite guidate: "Non vogliamo che questo passaggio sia solo un cambiamento di sede ma un momento da vivere insieme. Vogliamo costruire un archivio nell'archivio e abbiamo bisogno di tutti voi!!! Mandateci immagini, aneddoti, emozioni, testimonianze di ciò che avete vissuto in questo spazio. Insieme creeremo un archivio dei ricordi che diventeranno testimonianza e materia viva".

"Sostenete la Cultura - aggiungono - perché la Cultura siamo tutti noi e realtà come le Fondazioni portate avanti dalle famiglie, se non adeguatamente supportate anche a livello Ministeriale, domani potrebbero scomparire".

Per sostenere i lavori continui di restauro, digitalizzazione, spese di mantenimento, l'archivio gode del sostegno di aziende come Cassina e Codice Icona, nonché soci partecipanti della Fondazione e istituzioni come il Salone del Mobile.Milano 

Il calendario di visite ed eventi e la speciale rilettura de "La Bohème"

Sabato 11 ottobre 2025

ore 11 - 12 → Visita in Fondazione e mostra in corso

Giovedì 16 ottobre 2025

ore 19 - 20 → Visita in Fondazione e mostra in corso

Sabato 18 ottobre 2025

ore 15 - 16 → Visita "La Rossa con Occhi Nuovi"

Mercoledì 22 ottobre 2025

ore 19 - 20 → Visita in Fondazione e mostra in corso

Sabato 25 ottobre 2025
ore 21 → opera lirica, la Bohème in Fondazione

Una speciale rilettura de "La Bohème", ambientata nella Milano degli anni Sessanta. In un'epoca di fermento culturale, la città vedeva fiorire arte, design e musica. Giovani artisti si confrontavano con le sfide quotidiane, mantenendo vivi i loro sogni e le loro speranze. In questa versione, i personaggi dell'opera si trasformano in figure emblematiche della Milano di quegli anni: il pittore Marcello diventa Franco Albini, architetto e designer razionalista; il poeta Rodolfo si identifica con Giorgio Gaber, cantautore che ha raccontato le sfaccettature della città; Musetta incarna una giovane Raffaella Carrà, simbolo di libertà e innovazione; e la delicata Mimì richiama la figura di Carola Mazot, artista visiva dal tratto poetico. 
Ed è così che lo studio di Franco Albini si trasforma nella soffitta parigina, ritrovo degli artisti della Bohème; un palcoscenico di emozioni, dove il confine tra spettatore e artista si dissolve, fondendo design, storia e lirica in un'esperienza immersiva che mette a nudo la realtà della vita.

Sabato 1 novembre 2025

ore 11 - 12 → ultima visita in Fondazione e mostra in corso 

L'ULTIMO SALUTO ALLA STORICA SEDE DELLA FONDAZIONE FRANCO ALBINI
1 ottobre - 1 novembre 2025

dove
Fondazione Franco Albini, via Talesio 13, Milano

Per info e prenotazioni scrivere a [email protected]

+info: fondazionefrancoalbini.com

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