Farsi trovare sul web - il portfolio dei progetti

Se vogliamo farci conoscere sul web dobbiamo imparare a conoscere a fondo quali sono gli strumenti che si usano per la pubblicazione di testi ed immagini, quali sono le risorse che ci permettono di pubblicare, di comunicare al meglio i nostri progetti.

Riguardo ai testi ci sarebbe molto da dire. Ogni medium ha le proprie regole, e ciรฒ che vale per la carta stampata non vale per la TV e certamente non vale per il web. Per ora rimandiamo soltanto a una delle risorse storiche sull'argomento, una lettura piacevole e utile che consigliamo a tutti: il mestiere di scrivere.com.

Concentriamoci invece sulle immagini.

Come vedremo, esistono molte risorse gratuite dove pubblicare le nostre immagini sul web. Non le considerate un sistema per conservare le foto di famiglia, o non solo quello. Se le usiamo con intelligenza e metodo, ci possono aiutare nella pratica quotidiana e possono servire a farci pubblicitร . Ecco un paio di casi.

Quando ci chiedono di inviare o lasciare un portfolio lavori, NON lasciamo disegni in giro, NON inviamo immagini ad alta risoluzione. Invitiamo il nostro interlocutore a visitare la pagina dove avremo pubblicato le foto dei nostri progetti. Belle, efficaci, ma non riutilizzabili.

Se un cliente ci chiede l'ultima versione del progetto, non mandiamogli il rendering, ma spediamogli il link alla pagina del suo progetto, dove avremo pubblicato l'ultima ipotesi. Darร  senz'altro un occhiata anche alle altre realizzazioni, e ci saremo fatti pubblicitร .

Trucchi e suggerimenti per ottimizzare le immagini per il web.

Una delle regole d'oro del web รจ quella di non far aspettare troppo il lettore. Una pagina "lenta" รจ una pagina che non verrร  mai letta da nessuno. Nella maggioranza dei casi la colpa รจ delle immagini non ottimizzate per il web.

Anni di consuetudine alla stampa su carta ci hanno abituato a produrre immagini alla qualitร  massima, o forse a non curarci troppo della dimensione in byte dei file che produciamo. Bulimia dello spazio disco. Schede grafiche sempre piรน performanti, capienza degli hard disk in Terabyte, fotocamere da trilioni di megapixel. Scordatevi tutto questo.

Sul web la parola d'ordine รจ ottimizzare, e il motivo รจ semplice: la velocitร  di trasmissione della vostra immagine รจ proporzionale alla sua dimensione in byte. E con la qualitร  delle nostre Reti dati non c'รจ molto da scialare.

Quanti dpi ...?

Sul web non esistono i dpi (dots per inch = punti per pollice). รˆ una convenzione che serve per tradurre i pixel in pollici. Una immagine larga 3000 pixel stampata a 300 dpi verrร  grande 10" = 25.4 centimetri.

Sul web le immagini vanno su un video, quindi NON si stampano, e quindi i dpi non contano. Contano solo i pixel.

... e allora, quanti pixel?

Dipende dai monitor. La risoluzione piรน comune dei monitor oggi in uso รจ il 1280x800 pixel, seguono il 1024x768, il 1280x1024, il 1440x900. Queste 4 risoluzioni costituiscono l'80% del totale.

Questo vuol dire che, oggi, quando pensiamo a una immagine destinata al web, non ha senso salvarla piรน grande di 1024/1280 pixel di larghezza e 800/900 di altezza. Sempre che la si voglia guardare a tutto schermo. Altrimenti รจ anche meno e dipende da quanti pixel รจ larga la pagina che andrร  ad ospitare quell'immagine.

Immagini piรน grandi vengono comunque adattate (male) alla risoluzione massima dei monitor, e richiedono un tempo piรน lungo (e inutile) di caricamento.

Peso vs. Qualitร 

Esiste un altro parametro da considerare, forse il piรน importante, ed รจ la qualitร  dell'immagine. Un'immagine destinata al web va salvata utilizzando procedure o software appositamente concepiti per ottimizzare quell'immagine per il web, che sfruttano dei particolari algoritmi di compressione.

Si tratta di trovare il giusto compromesso fra una dimensione in byte accettabile, il "peso" dell'immagine, e la qualitร  ottimale del risultato. Esistono dei software che permettono di simulare il risultato finale per consentirci di valutare l'eventuale decadimento dell'immagine. Mediamente hanno tutti lo stesso funzionamento: a sinistra l'immagine allo stato iniziale, mentre a destra quella ottimizzata. Analogamente viene visualizzato il peso dell'immagine prima e dopo la cura.

software ad-hoc

Esistono dei software fatti apposta per ottimizzare le imagini per il web. Il piรน diffuso fra gli architetti รจ senz'altro Photoshop, o meglio l'opzione "Salva per il web" del menu file, e c'รจ anche Adobe Fireworks. Ma esistono anche delle ottime alternative gratuite, come RIOT - Radical Image Optimization Tool, un piccolo software davvero completo, che si puรฒ mettere su una penna USB senza installazione, e altrettanto pratico da usare: si apre il programma, si trascina il file sul riquadro di sinistra, si fanno le prove necessarie e si salva il risultato.

Da notare un particolare della pulsantiera di RIOT.

A differenza del resto del mondo, le uniche 3 opzioni di salvataggio possibili per il web sono il JPEG, il GIF e il PNG. Il JPEG รจ il formato piรน indicato per le foto o per la grafica con tinte sfumate. Gli altri due (GIF e PNG) per la grafica con tinte piatte, o disegni al tratto. Ma non fidatevi ciecamente di questa indicazione generica: fate delle prove.

Le immagini, i motori di ricerca, e come denominare i file

Last but not least, riteniamo sia dovuto un cenno al come le nostre immagini vengono reperite sul web. Se il nostro obiettivo รจ "farci conoscere sul web", non possiamo tralasciare il discorso dei motori di ricerca, o meglio di come Google tenta di interpretare il contenuto delle immagini.

Un motore di ricerca, NON รจ in grado di interpretare un'immagine, almeno non nel senso che intendiamo comunemente. E figuriamoci un'animazione Flash o un video, ma questo รจ un altro discorso.

Memorizza perรฒ qualsiasi testo venga associato a quell'immagine. Tiene conto delle parole che sono nella stessa pagina di quella foto, ipotizzando che un testo scritto immediatamente possa essere una didascalia. Ma sono ipotesi. Di certo il nome del file di quell'immagine significa piรน di tutto il resto.

"Le parole sono importanti", e sul web anche i nomi dei file possono essere di grande aiuto. Evitiamo quindi di chiamare quei file "foto 1.jpg" o "vista dal basso.png". Molto piรน utile: "Milano-Piazza-Duomo-Planimetria-Generale.jpg". Google vi ringrazierร  mostrando la vostra immagine prima di altre piรน anonime.

Se il nostro obiettivo รจ di raggiungere un pubblico internazionale usiamo l'inglese.

Un'ultima accortezza. NON usate spazi o simboli o caratteri accentati nei nomi dei file. Solo lettere non accentate, numeri e trattini. Ancora per qualche anno.

Dove pubblicare le nostre immagini sul web

C'รจ l'imbarazzo della scelta. Si tratta di risorse assolutamente gratuite e visitate da tutto il mondo del web. Siamo certi di scordarne tantissimi, ce ne scusiamo.

Flickr - in assoluto ad oggi il piรน diffuso sito web di condivisione di fotografie. , Ranking Google altissimo, quindi una grande popolaritร  per le nostre immagini. Ciascun album fotografico puรฒ corrispondere a un lavoro, un progetto, una tesi di laurea.ย  C'รจ modo di aggiungere testi, didascalie, commenti, link.

Imageshack - come Rapidshare per i file, Ishack รจ il sistema piรน veloce per condividere un'immagine. Non ci sono registrazioni da fare. Si carica il file e si ottiene un indirizzo web da utilizzare su una mail o su una pagina web.

Issuu - รจ il sistema meno ortodosso, ma forse il piรน accattivante. Le vostre foto diventano una rivista da sfogliare. Posso caricare direttamente dei PDF.

Wikipedia - e perchรฉ no? Se i contenuti che vogliamo diffondere rispettano le linee guida e la wikiquette, perchรฉ non dovremmo ambire a vederle pubblicate sulla piรน grande enciclopedia del mondo?

Facebook - finchรฉ รจ di moda, perchรฉ non sfruttarlo? Anche se non durerร  a lungo (le ultime parole famose... :)

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