Da Modulor a Mamo

Una galleria a cielo aperto, sulla sommità della Unité d'habitation - la "Citè Radieuse" - ideata da Le Corbusier  e costruita all'inizio degli anni '50 per ospitare fino a 1600 persone in un complesso di residenze e attrezzature organizzato come un "villaggio verticale" (galinsky.com): il designer Ito Morabito ha ideato la trasformazione in spazio per mostre e convegni dell'area che in origine era stata pensata per diventare una palestra a disposizione di tutti gli abitanti dell'edificio, ma che negli anni era stata prima privatizzata e poi messa in vendita, a causa dei costi di manutenzione (guardian.co.uk).

Affermatosi nell'ultimo decennio con lo pseudonimo di Ora-Ïto, tre anni fa Morabito ha partecipato all'acquisto dell'ex-palestra dell'Unité e ne ha in seguito finanziato il rifacimento, insieme agli altri proprietari e allo Stato francese. "Al costo di 7 milioni di euro... l'intero terrazzo è stato perfettamente restaurato, mentre sono in corso i lavori per trasformare l'ex palestra in spazio per le arti, caffè e residenze per artisti..." (guardian.co.uk).

Il nuovo tetto-museo, ribattezzato Mamo, ovvero "Marseille Modulor" (metalocus.es), ospiterà mostre monografiche durante i mesi estivi, mentre in inverno diventerà sede di  conferenze e seminari. L'inaugurazione del settore restaurato della Unitè d'habitation  è prevista per giugno e rientrerà fra le numerose iniziative per Marsiglia "Capitale della Cultura 2013" (mp2013.fr).

Ito Morabito, che nella città della Provenza è nato trentasei anni fa (en.wikipedia.org), ha sviluppato il progetto del Mamo con il supporto della Fondazione Le Corbusier (fondationlecorbusier.fr), arrivando a ottenere la demolizione di un corpo aggiunto alla struttura circa sessanta anni fa "come estensione della palestra" (guardian.co.uk), e con essa sottoposto a tutela in quanto monumento nazionale.

Immagini (da metalocus.es)

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