Credito di imposta per imprese e professionisti che investono in campagne pubblicitarie. Ampliamento dello split payment alle partecipate dalla Pa. Riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali e blocco, per il 2018, dell'aumento dell'Iva ordinaria e agevolata. Nuova iniezione di risorse per il Fondo di Garanzia per Pmi e autonomi. Sono queste alcune delle misure che hanno fatto ingresso nel decreto fiscale licenziato dal Governo venerdรฌ scorso. Il provvedimento รจ stato approvato "salvo intese", significa che potrร subire limature prima di andare in Parlamento.ย
Scongiurato l'aumento dell'Iva
Il decreto fiscale scongiura l'aumento dell'Iva contenuto nelle ultime cosiddette clausole di salvaguardia, ossia quelle clausoleย che, inserite nelle ultime manovre annuali, fanno scattare in automatico un aumento delle imposte qualora non si riuscissero a centrare gli obiettivi di finanza pubblica previsti e legati ai vincoli stabiliti dall'Ue.
La "manovrina", ossia il decreto leggeย - convertito in legge lo scorso aprile -, varato per aggiustare i conti pubblici, era intervenuto sulle clausole di salvaguardia della legge di stabilitร 2015, rimodulando l'aumento dell'Iva, prevedendo, per il 2018, un incremento all'11,5 per cento dell'aliquota agevolata e al 25 per cento dell'aliquota ordinaria. Tale aumento, del valore di 15,7 miliardi per le casse dello Stato, viene disinnescato. In particolare, il decreto fiscale uscito dal CdM venerdรฌ trova risorse per evitare l'aumento delle aliquote Iva previsto nel 2018. Aumento che sarร completamente sterilizzato con le misure che saranno adottate con il disegno di legge di Bilancio 2018, che arriverร lunedรฌ in Consiglio dei ministri.
Split payment allargato alle controllate dalla Pa
Lo split payment, che oggi si applica a tutte le amministrazioni dello Stato, gli enti territoriali, le universitร , le aziende sanitarie e le societร controllate dallo Stato, viene ulteriormente esteso fino a comprendere tutte le societร controllate dalla pubblica amministrazione. Si allarga, dunque, l'elenco delle amministrazioni che non pagheranno l'Iva al professionista o all'impresa, ossia ai loro fornitori.
Ricordiamo che ilย meccanismo dello split payment รจ stato esteso, a partire dallo scorso 1ยฐ luglio, anche ai professionisti e si applica quando il committente รจ una pubblica amministrazione. In particolare, a partire dal 1ยฐ luglio, l'Iva addebitata in fattura non รจ piรน pagata al professionista, ma รจ la stessa pubblica amministrazione a versarla direttamente nelle casse dell'Erario. Dunque la pubblica amministrazione paga al fornitore la fattura al netto dell'Iva, mentre la quota relativa all'Imposta sul valore aggiunto viene versata direttamente dalla pubblica amministrazione nelle casse del fisco, senza transitare nelle tasche del fornitore.ย
Giร la manovra correttiva, ossia il decreto 50 del 2017 e la sua legge di conversione, avevano allargato l'applicazione dello split payment ad una fascia piรน estesa di committenti pubblici,ย includendovi tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della Pa, le societร controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, di diritto o di fatto, le societร controllate di diritto direttamente dagli enti pubblici territoriali, le societร quotate inserite nell'indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Con il decreto fiscale l'elenco delle amministrazioni destinatarie del meccanismo della scissione dei pagamenti viene ampliato.ย Vi rientrano gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, le societร controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70 per cento da qualsiasi amministrazione pubblica o societร assoggettata allo split payment.
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Per approfondire:
โข Split payment: gli elenchi aggiornati delle Pa che non pagheranno l'IVA al professionista
โขย Split payment per i professionisti dal 1ยฐ luglio, confermato l'obbligo nella "manovrina"ย
Tax credit per investimenti in pubblicitร
Viene previsto un credito di imposta per imprese eย lavoratori autonomi che investono per farsi pubblicitร . La novitร dovrebbe essere applicata anche agliย investimenti sostenuti nella seconda metร del 2017. Si applica a campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, e sulle radio e tv locali. ยซIl credito di imposta - si legge nel comunicato di fine seduta del CdM - รจ pari al 75 per cento della quota incrementale dell'investimento rispetto all'anno precedente, e aumenta al 90% nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovativeยป.
Ricordiamo che il decreto di riforma degli ordinamenti professionali (Dpr 137 del 2012) ha ammesso la "pubblicitร informativa". Secondo il Dpr: ยซร ammessa con ogni mezzo la pubblicitร informativa avente ad oggetto l'attivitร delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioniยป.
Proroga per la rottamazione delle cartelle esattoriali
Viene prevista una riapertura dei termini per la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. Viene dataย la possibilitร ai contribuenti che non hanno completato gli adempimenti relativi alla rottamazione delle cartelle Equitalia (facilitazione introdotta con il Dl 193/2016), di mettersi in regola e accedere alle agevolazioni previste per il pagamento del debito tributario o contributivo affidato all'agente della riscossione (si versano le cifre del tributo e gli interessi legali senza sanzioni ed interessi di mora).
500 milioni per il Fondo di Garanzia
La dotazione del Fondo di Garanzia viene incrementata di 300 milioni per l'anno 2017 e di 200 milioni per il 2018.
Il Fondo centrale di Garanzia รจ uno strumento attivo dal 2000 per le piccole e medie imprese, ampliato nel 2015 anche ai professionisti, che favorisce l'accesso al microcredito attraverso la concessione di una garanzia pubblica che si affianca o sostituisce le garanzie reali portate dall'impresa o dal professionista. Si trattaย quindi di una garanzia prestata a fronte di finanziamenti concessi dalle banche.ย
Il professionista che ha bisogno di un finanziamento, ma non possiede sufficienti garanzie, puรฒ chiedere alla banca di garantire l'operazione attraverso l'accesso al Fondo. In pratica, in caso di insolvenza da parte del professionista, la banca รจ risarcita dal Fondo centrale di garanzia. Ovviamente, la legge fissa dei "paletti" per le imprese e i professionisti che possono beneficiarne.
Rivolgendosi al Fondo di Garanzia, il professionista, quindi, non ottiene un contributo in denaro o l'erogazione diretta di un finanziamento agevolato, ma ha la concreta possibilitร di ottenere attraverso banche - o anche societร di leasing o confidi - un vantaggio che si puรฒ concretizzare in condizioni economiche migliori riguardo tassi e commissioni o nell'erogazione di maggior credito.
Per approfondire:ย Microcredito. Finanziamenti per professionisti e piccole imprese senza garanzie
Mariagrazia Barletta
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