Residenze Cervara, vince la proposta di Amedeo Ronfini ed Edoardo Savi

«il progetto che è riuscito a essere più vicino alla parte sentimentale» secondo Tobia Scarpa

Con un progetto legato al paesaggio, all'uso di materiali leggeri e di concetti di prefabbricazione, i due giovani progettisti Amedeo Ronfini ed Edoardo Savi vincono il concorso Idee per un paese che si trasforma, indetto da Immobiliare Cervara S.r.l. per la trasformazione in complesso residenziale dell'ex sede di Carretta Arredamenti a Santa Cristina di Quinto in provincia di Treviso.

Al bando hanno risposto principalmente giovani architetti, per un totale di 46 proposte. Tra queste la giuria, presieduta da Tobia Scarpa e composta dagli architetti Orietta Carretta, Paolo Ceccon, Andrea Sancassani e Federica Fontanin, ha premiato le idee di cinque studi di architettura, consegnando tre premi e due segnalazioni.

Hanno ricevuto il primo premio, Amedeo Ronfini ed Edoardo Savi, due giovani progettisti di Col San Martino (TV), che hanno proposto la demolizione integrale delle strutture esistenti per ricostruire un parcheggio completamente ipogeo che lega il complesso al paesaggio e una serie di unità abitative liberamente aggregate attraverso quattro moduli di dimensioni diverse.

La giuria ha apprezzato nel progetto la possibilità di generare con questa morfologia insediativa buoni livelli di privacy e un buon rapporto con il verde, che dall'Oasi entra nel complesso. Sono stati anche valutati positivamente l'uso di materiali leggeri come il policarbonato e l'idea di avvalersi di moduli prefabbricati in grado di abbattere i costi.

Il presidente di giuria Tobia Scarpa ha inoltre aggiunto che la scelta "è ricaduta sul progetto che è riuscito a essere più vicino alla parte sentimentale", parlando anche dell'importanza della "doppia" acqua che caratterizza la zona di intervento, quella dell'Oasi di Cervara e del fiume Sile, una "zona che se resa più individuabile porterà fortuna a tutti, al territorio e all'area stessa".


Progetto vincitore di Amedeo Ronfini ed Edoardo Savi

Il secondo premio è stato invece attribuito allo studio trevigiano Faar, di  Matteo Artico e Silvia Fracassi, che propone un progetto insediativo a corte aperta che, grazie all'altezza ridotta, assume secondo la giuria, "una grande compostezza compositiva". Sono state inoltre valutate positivamente le soluzioni tecnologiche proposte come i filtri in facciata.

Come Menzione speciale dell'Ordine degli Architetti di Treviso è stato assegnato il terzo premio agli architetti Graziano Bettiol e Francesca Ferrari, in questo caso la giuria ha apprezzato il fatto che il progetto affrontasse il tema del parziale mantenimento della struttura esistente, proponendo un'interessante commistione tra spazi aperti e unità residenziali.

Le due segnalazioni della giuria sono andate invece a due progetti dall'approccio differente, Alberto Morao, Leopoldo Sorrentino, Stefania Maccagnan e Jose Antonio Juan Marin prevedonoinfatti il mantenimento della struttura esistente attraverso un sistema compositivo a fasce tra loro parallele che garantisce di integrare ogni unità abitativa con spazi scoperti a corte e Stefano e Simone Peruzzo di Peruzzo Architettura e Progettazione snc che propongono invece la demolizione dell'esistente per realizzare un volume in linea che evidenzia un varco d'accesso al parco del Sile e garantisce un affaccio verso il fiume da ciascuna delle unità abitative.

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