Andrea Maffei Architects firma la riqualificazione della Cittadella dello sport a Novara

In lizza c'erano gli studi Archea Associati, Arup, Architectural Research Workshop, Gau Arena e Officina Architetti

È lo studio Andrea Maffei Architects ad aggiudicarsi il concorso di idee per la riqualificazione e la valorizzazione di diversi edifici del comparto "cittadella dello sport", localizzati nella zona sud-ovest della città di Novara. Si tratta di edifici ad uso prevalentemente sportivo, tra i quali lo stadio Silvio Piola.

Ad organizzare il concorso, per conto del Novara Calcio, è stato Yard Spa, gruppo attivo nella consulenza e nella gestione integrata dei servizi immobiliari, che ha affiancato la società sportiva nella realizzazione di un primo concept dell'area, che si estende su una superficie di 210mila metri quadri.

Erano sei i progetti in lizza che concorrevano previo invito. Oltre allo studio partner in Italia di Arata Isozaki, c'erano gli studi Archea Associati, Arup, Architectural Research Workshop, Gau Arena e Officina Architetti.

La proposta di Andrea Maffei Architects, lo studentato

Più nel dettaglio, gli studi di architettura hanno lavorato su un progetto di trasformazione e valorizzazione che comprendesse l'intero compendio, tenendo conto dell'importante vocazione sportiva dell'area. Riqualificare alcune delle strutture esistenti e implementarle con nuove funzioni, sfruttando il sistema infrastrutturale esistente e potenziandolo, era l'obiettivo.

Il legno filo conduttore della proposta di Andrea Maffei Architects

Il comitato tecnico ha premiato il concept di Andrea Maffei «per essersi distinto e aver soddisfatto pienamente gli obiettivi del concorso, attraverso lo sviluppo di una proposta originale, di grande qualità urbanistica e architettonica e con un alto grado di fattibilità tecnico-economica». Tra le funzioni previste, anche «uno studentato con una innovativa proposta di residenzialità».

La proposta di Andrea Maffei Architects, lo stadio

La proposta di Andrea Maffei Architects, vista dall'alto

Secondo gli esperti, inoltre, la proposta di Maffei si è distinta «per l'efficacia e originalità nella lettura e nell'interpretazione della componente ambientale e paesaggistica proponendo un'immagine complessiva mirata alla riconoscibilità del luogo e al contempo prestando grande cura nella riqualificazione delle strutture esistenti e nella proposta architettonica delle nuove, che caratterizzano la "Cittadella dello sport di Novara"».

Ad armonizzare i progetti proposti per la riqualificazione del compendio è il legno, utilizzato nelle facciate di tutti gli edifici previsti, «conferendo al complesso l'immagine di una Città dello sport unitaria e dalla forte identità e riconoscibilità, creando un legame visivo e di percorsi tra tutte le parti che compongono il compendio».

«I successivi passi - fa sapere la società Yard con una nota - vedranno coinvolti lo studio Andrea Maffei Architects, il Novara Calcio, Yard S.p.A. e le istituzioni pubbliche, impegnati a tradurre i contenuti del concept in un progetto per la città di Novara».

Il comitato tecnico

Il comitato tecnico che ha valutato le proposte era così composto: • Gian Carlo Avanzi, rettore dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale; • Laura Gili, responsabile delle risorse patrimoniali dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale; • Rosalba Fecchio, delegato provinciale Coni; • Fabiano Trevisan, delegato in rappresentanza dell'Ordine degli Architetti delle province di Novara e del Vco; • Michele Candeo, Yard S.p.A.; • architetto Sara Bartolucci, Yard S.p.A.; • Massimo Accornero, Novara Calcio; • Roberto Capra, Novara Calcio; • Roberto Nespoli, Novara Calcio.

di Mariagrazia Barletta 

LE PROPOSTE DEGLI STUDI IN LIZZA

Archea Associati (Firenze) - architetto Marco Casamonti

Arup (America, Australia, Asia e Europa) con l'architetto James Finestone

 Architectural Research Workshop (Brescia) - architetti Botticini e Facchinelli

Gau Arena (Roma) - 'architetto Gino Zavanella

 Officina Architetti, con sede in Colombia e Spagna con l'architetto Hembert Penaranda 

 

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