Casalecchio di Reno, una linea di pali bianchi rigenera lo spazio pubblico di piazza Garibaldi

progetto di Giacomo Rubin, Tommaso Grassi, Gabriele Cavoto e Sara Malagoli

Con una linea che include e anima le diverse attività quotidiane, il team formato dagli ingegneri Giacomo Rubin e Tommaso Grassi e gli architetti Gabriele Cavoto e Sara Malagoli si è aggiudicato il concorso di progettazione per la rigenerazione dell'isolato Garibaldi a Casalecchio di Reno (BO), ridisegnando lo spazio urbano con un profilo permeabile formato da una successione ragionata di pali metallici bianchi di altezza variabile.

Il concorso, seguito a un percorso partecipato svolto nel 2017, è stato giudicato in due tempi: le 19 proposte ricevute sono state inizialmente valutate da una giuria tecnica che ne ha selezionate le migliori 5 da presentare a una giuria popolare (composta da 35 partecipanti tra cittadini e rappresentati di categorie interessati), incaricata di verificare la rispondenza dei progetti con gli obiettivi emersi dal progetto partecipato.

Sul podio, alla fine del processo, oltre al team di Giacomo Rubin, sono stati premiati anche i progetti presentati dagli architetti Oscar Ravazzi, Federica Ravazzi ed Elena Dorato (secondo posto) e quello proposto dagli architetti Leonardo Tedeschi, Luca Vandini e Annalaura Ciampi e dagli ingegneri Andrea Ferraresi e Antonio Galotto (terzo posto).

Una menzione speciale della giuria tecnica "per il valore evocativo e di suggestione della composizione" è poi andata al progetto degli architetti Alberto Corrado, Francesca Zalla e Giacomo Infelise.

Il progetto vincitore

Partendo da uno studio accurato dell'esistente, i progettisti propongono in una zona nevralgica della città uno spazio pubblico "interconnesso, aperto e contaminato" in cui la scuola, la casa di cura per anziani e le nuove abitazioni per famiglie giovani si incontrano e si mescolano organizzandosi intorno ad un unico elemento distintivo: "la linea".

La Linea è una sequenza di pali metallici bianchi, la cui altezza varia e delimita il perimetro dello spazio pedonale dallo spazio per auto e parcheggi, acquisendo passo dopo passo diversi significati: inizialmente pensilina nell'angolo più a nord, poi delimitazione per l'area sportiva e sostegno per il gioco nella zona centrale e infine copertura per la rampa dei parcheggi.

È un elemento permeabile e mutevole, "un trampolino per nuove idee e funzioni", uno strumento flessibile al servizio della pubblica amministrazione che può modificarsi ed accogliere diverse attività, come mostre, eventi sportivi o addirittura tingersi di verde lasciando crescere piante rampicanti.

Intorno a questa spina dorsale fioriranno poi nuovi spazi per la comunità: verso sud e verso ovest un prato attrezzato e una area gioco permeabile, mentre a nord e a est, verso le strade e gli edifici riqualificati a partire dall'ex poliambulatorio, prenderanno posto un teatro, con una gradinata sopraelevata che sfrutta l'inclinazione della rampa diretta ai parcheggi sotterranei, una piazza e un'area sport, pensati per garantire una continuità urbanistica con l'area verde della "ex Mantel" dall'altro lato di via Garibaldi.

Ad unificare l'intero spazio pubblico una pavimentazione omogenea formata da un massetto cementizio scandito da linee diagonali in pietra naturale che orientano e proseguono la successione di spazi scandita dai pali e collegano visivamente la pensilina alla scalinata d'accesso del complesso scolastico.

Maggiori informazioni:
www.concorsiarchibo.eu

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