Questa sorprendete architettura, appoggiata su un basamento di pietra lavorato a diamante, sorge in prossimità della cresta che divide la Valle di Susa dalla Val Chisone concedendo una vista spettacolare che spazia dal Monte Chaberton al Monte Rocciamelone. Sull'area di intervento si trovava un edificio con destinazione turistico ricettiva, denominato già "Rifugio La Marmotta", che versava in stato di completo abbandono ed in precarie condizioni statiche. Per questa ragione si è scelta la demolizione e la sostituzione con la nuova opera.

Dialogo con Carlo Mollino

Quattro sono i livelli per diverse fruizioni: magazzini e ricoveri al piano interrato, bar al piano terra, ristorante al primo piano e una suite al piano secondo. Quattro sono anche i fronti con prospetti completamente dissimili ma non discordi tra loro. "Nelle contrapposizioni del costruito si distinguono l'ordine gigante delle vetrate e dei pilastri lignei con le ‘candelabre' che accompagnano la discesa dell'acqua", racconta l'architetto Elena Rava, socia dello studio AB2R, con l'ingegnere Alessandro Baccon e l'architetto Alvaro Baccon. "Una sola falda di tetto in lastre di pietra chiude l'edificio in altezza, parallela alle funi dell'impianto di risalita attiguo", continua l'architetto Rava, "Un tronco di larice scavato a canale ne percorre la parte inferiore oltre agli sbalzi per disperdere la pioggia e lo scioglimento della neve; le staffe di sostegno in ferro delle gronde sono ‘marmottini' binati che ricordano la sottostante Stazione di Arrivo del Lago Nero, famosa opera dell'architetto torinese Carlo Mollino".

Soluzioni da Passivhaus

"I dettagli progettuali sono stati concepiti con la filosofia della Passivhaus", conferma l'ingegnere Alessandro Baccon, "Un ottimo isolamento termico dell'involucro, una tenuta all'aria di tutti gli elementi costruttivi, l'utilizzo della ventilazione meccanica controllata ed infine l'applicazione di vetrate con tripli vetri basso-emissivi, sono gli elementi che hanno garantito l'efficienza del sistema. Per primi in alta valle abbiamo utilizzato la ventilazione meccanica controllata all'interno di un locale pubblico. Tale tecnologia offre una serie di vantaggi tra cui l'incremento dell'efficienza energetica dell'edificio ed il miglioramento della qualità dell'aria e quindi della qualità dell'aria indoor".

Un involucro a prova di efficienza

Le vetrate strutturali, che raggiungono un'altezza di quasi 6 metri nel punto più alto, sono state realizzate dalla vetreria viennese Petschenig® glastec; il montaggio dei vetri strutturali è stato garantito dal sistema brevettato 8-Chemie realizzato in collaborazione con Uniglass® Facade, gruppo del quale fa parte Petschenig® glastec. Il sistema non utilizza profili di metallo, ma una struttura in legno più ecologica e con miglior isolamento termico. Inoltre, grazie ad uno specifico e brevettato elemento di unione legno-vetro garantisce una lavorazione e una posa su superfici complanari e continue, senza profili in vista, ottenendo un aspetto estetico unico. Relativamente alle vetrate, è stato inoltre realizzato un innovativo trattamento nanotecnologico idrorepellente che crea una protezione invisibile sulle superfici dei serramenti e ne garantisce la facilità di pulizia nel tempo.

La complessità gestita in BIM

Una delle cifre distintive dello studio AB2R è quella di sviluppare costruzioni di alta qualità tramite una dettagliata progettazione tridimensionale in BIM; l'integrazione con l'ambiente circostante, la sostenibilità, la cura dei particolari e lo studio dei procedimenti costruttivi efficienti sono la peculiarità dello studio con sede a Torino e a Sauze d'Oulux. La progettazione di questo raffinato e accogliente edificio è stata affidata ad Allplan Architecture, che, grazie alla rapidità e alla semplicità di modellazione, ha permesso ai progettisti di rispettare le tempistiche imposte dalla stagionalità. Lo studio che utilizza Allplan fin dalla sua fondazione, avvenuta ormai 25 anni fa, ha iniziato la progettazione utilizzando il modulo Terreno per restituire lo stato di fatto del sito del progetto. Il passo successivo è stato lo studio del modello di edificio, approntato con le funzionalità per la progettazione architettonica. L'abbinamento fra i due ambiti ha consentito di evitare errori di posizionamento dell'opera - quali un errato orientamento complessivo, visuali non funzionali o chiuse - e ha permesso un utilizzo consapevole del terreno nelle fasi di scavo e rinterro. Il processo è proseguito con la progettazione vera e propria degli elementi esterni, sino alle scale di dettaglio esecutivo.

Dall'architettura al contract

Per contro, la possibilità di dettagliare ogni singolo componente, è stata un elemento vincente per quanto ha riguardato la progettazione delle scale interne - con la possibilità di gestire pedate con forme particolari -, di tavoli, arredi e armadiature su richiesta. In particolare, lo studio di design si è concentrato su due elementi centrali della struttura: il bancone del bar e il camino, situati entrambi al piano terra. Materiali, forme, elementi decorativi renderizzati in dettaglio sono stati oggetto del costante confronto con gli artigiani impegnati nella loro realizzazione.

Crediti 

Rifugio La Marmotta a Sauze d'Oulx
progetto architettonico e interni | studio AB2R architetture (Torino e Sauze d'Oulux) ab2er.it
soluzioni software | Allplan Architecture (allplan.com)
vetrate | Petschenig® glastec (petschenig.com)
sistema di facciata | 8-Chemie con Uniglass® Facade (8-chemie.com)

di Donatella Bollani

speciale | GREEN HOSPITALITY 01.2020

pubblicato il:

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