Bonus mobili: ok alla cessione del credito e allo sconto in fattura

di Mariagrazia Barletta

È stato approvato, in commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, un emendamento al Dl Sostegni che apre anche ai futuri beneficiari del bonus mobili la possibilità di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito spettante. Oggi 5 maggio il testo sarà discusso in Aula per ricevere il primo via libera e approdare alla Camera in prima lettura.

Aggiornamento dell'8 maggio 2021
Il Senato, giovedì 6 maggio, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l'emendamento interamente sostitutivo del ddl Sostegni. Il testo approvato non conferma l'introduzione della possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche e nemmeno per il bonus cosiddetto «mobili».
Il Ddl passa ora all'esame della Camera.

IL TESTO DEL DDL all'esame della Camera

Opzioni anche per bonus mobili

L'emendamento (n. 5.0.101) modifica l'articolo 121 del Dl Rilancio (34 del 2020) e tra gli interventi che possono godere della doppia opzione: sconto sul corrispettivo dovuto e cessione del credito, inserisce anche «l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di cui all'articolo 16, comma 2 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63».

Dunque, se le modifiche saranno confermate al termine dell'iter parlamentare, i contribuenti potranno scegliere se beneficiare direttamente della detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, oppure avvalersi dello sconto in fattura o della cessione del credito.

L'agevolazione è stata prorogata - va ricordato dall'ultima legge di Bilancio e si applica anche per gli acquisti che si effettuano nel 2021, ma può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020. Sono validi, ai fini dell'accesso al bonus mobili, le ristrutturazioni che riguardano sia le singole unità immobiliari residenziali sia le parti comuni di edifici residenziali.

Barriere architettoniche

Un altro emendamento (n. 5.107) al Dl Sostegni, anch'esso approvato, conferma e rafforza quanto aveva affermato Alessandra Sartore, sottosegretaria del ministero dell'Economia, in un'interrogazione in commissione Finanze alla Camera, ossia che i lavori di eliminazione delle barriere beneficiano anch'essi dello sconto in fattura e della possibilità di cessione del credito.

L'emendamento va anch'esso a modificare l'articolo 121 del Dl Rilancio, affermando che possono usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito anche i lavori volti all'eliminazione delle barriere architettoniche. I lavori sono quelli indicati dal Tu delle imposte sui redditi (art. 16 bis, comma 1, lettera e), e, più precisamente, quelli «finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più  avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità».

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