in copertina Procuratie Vecchie, facciata, installazione di arazzi firmata da Migliore + Servetto Architects

L'imponente edificio delle Procuratie Vecchie, completato da Jacopo Sansovino nel sedicesimo secolo, dopo 500 anni riapre al pubblico e diventa la sede di The Human Safety Net, un programma per il supporto delle comunità più vulnerabili ed l'integrazione dei rifugiati. È stato completato il restauro commissionato da Generali (gestito dalla società real estate del gruppo assicurativo, ed eseguito su progetto dello studio David Chipperfield Architects Milan, selezionato nel 2017 a seguito di un concorso internazionale.

Grazie a un percorso espositivo, progettato dai curatori Orna Cohen e Andreas Heinecke, fondatori di Dse (Dialogue social enterprise), apre al pubblico il terzo piano allestito dallo studio Migliore+Servetto dove troveranno spazio - come si diceva - le attività di The Human Safety Net, il movimento globale di Ong, volontari e partner che lavora con persone che vivono in condizioni di vulnerabilità affinché possano trasformare la vita delle loro famiglie e comunità.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Caffè, Ph. © Andrea Martiradonna

Al terzo piano, il pubblico può visitare la mostra interattiva "A World of Potential" concepita come una progressione di esperienze che conducono il visitatore alla scoperta delle proprie potenzialità a partire da specifici valori: creatività, gentilezza, perseveranza, gratitudine, curiosità, speranza, intelligenza sociale, lavoro di squadra.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. HOPE, Ph. © Andrea Martiradonna

Il terzo piano: interior, exhibition & multimedia design dello studio Migliore+Servetto

La nuova casa della fondazione The Human safety set è progettata per la parte di interior, exhibition & multimedia design dallo studio Migliore+Servetto, con la direzione artistica di Davide Rampello. Parte della sede di Thsn ospita infatti la mostra interattiva "A World of Potential", aperta a tutti e visitabile gratuitamente in anteprima da tutti i residenti veneziani da domani a lunedì 11 aprile, incentrata sulla consapevolezza personale e sullo sviluppo del potenziale umano.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Spazi di coworking, Ph. © Andrea Martiradonna

In aggiunta alla mostra, il progetto di Migliore+Servetto coinvolge tutto l'ultimo piano e le aree di accoglienza al piano terra, creando spazi per l'interazione, la condivisione e il dialogo: un caffè sempre aperto al pubblico; un'area di coworking riservata alle attività della Fondazione e dei suoi partner e sale eventi, a cui si affianca un auditorium.

In particolare, il percorso espositivo di "A World of Potential" è stato concepito da Migliore+Servetto come una progressione di esperienze e si sviluppa secondo un prologo, tre atti e un epilogo che conducono il visitatore alla scoperta delle proprie potenzialità, a partire dai valori individuati dai curatori Orna Cohen e Andreas Heinecke, di Dse - Dialogue for social enterprise: creatività, gentilezza, perseveranza, gratitudine, curiosità, speranza, intelligenza sociale, lavoro di squadra. Questi ultimi sono stati tradotti da Migliore+Servetto in 16 machine à montrer interattive, capaci di coinvolgere il pubblico e generare una riflessione sui temi dell'inclusione, innovazione e sostenibilità.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Gli spazi del percorso espositivo dedicati alla creatività (in alto) e alla curiosità (in basso), Ph. © Andrea Martiradonna

«Il progetto della nuova sede di The Human Safety Net si caratterizza per la leggerezza con cui si rapporta sia alla città di Venezia, emblema di forte identità culturale e di accoglienza, sia al complesso storico delle Procuratie che la ospita. Tre sono i simboli ricorrenti che connettono l'intero progetto: il tavolo, il nido e lo specchio», spiegano gli architetti Ico Migliore e Mara Servetto.

«Il tavolo - proseguono -, emblema dell'incontro e del dialogo, è presente nelle installazioni interattive e negli spazi conviviali. Il nido è il simbolo dell'accoglienza e dei legami ed è richiamato nelle strutture delle librerie, una sorta di fil rouge che collega gli spazi conviviali e quelli di lavoro. Infine, lo specchio, che a Venezia vanta una tradizione secolare e che ricorre negli arredi del caffè e in diverse installazioni, è l'allegoria del confronto con se stessi, della riflessione, della coscienza».

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Gli spazi del percorso espositivo dedicati alla gratitudine (in alto) e alla perseveranza (in basso), Ph. © Andrea Martiradonna

Forte è il richiamo alla venezianità nei contenuti e nei materiali, anche grazie alla collaborazione con alcuni artigiani locali. Il legame si costruisce su più livelli, a partire da quello visivo con Piazza San Marco: particolare rilievo è stato dato infatti ai 100 oculi cinquecenteschi che percorrono l'intero piano, conferendo all'insieme una valenza pittorica oltre che una relazione diretta con Venezia, che ha saputo accogliere e inglobare culture da tutto il mondo.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Gli spazi del percorso espositivo, in alto l'epilogo e in basso l'introduzione al tunnel, Ph. © Andrea Martiradonna

In alcune di queste aperture la visione è stata potenziata tramite un sistema tecnologico di ingrandimento che, come le macchine ottiche del Canaletto, permette ai visitatori di immergersi nella vita cittadina, attraverso un nuovo modo di interagirvi. Inoltre, l'installazione "Window on Venice" (Finestra su Venezia) consente di fare un salto temporale, esplorando in 3D com'erano alcuni luoghi della Città nel Cinquecento come la Giudecca, il Ponte di Rialto, l'Arsenale, Burano e Murano.

Le partizioni degli spazi e gli arredi, tutti progettati a disegno da Migliore+Servetto, si pongono in dialogo con le strutture esistenti, valorizzando la maestosa suddivisione dei volumi architettonici e richiamando ulteriormente la profonda radice veneziana del luogo nei materiali impiegati: il vetro, il rame, il legno, gli specchi.

Le caratteristiche bricole veneziane costituiscono la struttura portante dell'installazione del percorso espositivo dedicata al team working; le panche del caffè, in legno naturale, richiamano quelle degli storici caffè veneziani; i pattern dei tappeti rielaborano motivi della tradizione, come gli archi ornati di Palazzo Ducale o le murrine millefiori; i lampadari in vetro realizzati da Benvenuto Mastri Vetrai sono pensati come presenze di identità in dialogo con luce naturale e artificiale.

Design degli interni, allestimento, grafica e multimedialità / Interior, Exhibition, Graphics and Multimedia Design di Migliore+Servetto Architects. Gli spazi del percorso espositivo: l'epilogo, l'intelligenza sociale e il lavoro di squadra, Ph. © Andrea Martiradonna

Il legame di Venezia con il teatro e le maschere ha ispirato inoltre l'installazione "Teatro Veneziano" - nata da un'idea di Davide Rampello - che accoglie i visitatori: le marionette in legno di Arlecchino, Pantalone e Colombina, realizzate dall'Atelier Carlo Colla e animate da una tecnologia sofisticata, interagiscono con i visitatori rispondendo alle loro domande sulla storia della città in più lingue.

Di Migliore+Servetto anche l'installazione di 100 arazzi in facciata

Inoltre, lo Studio firma l'installazione di 100 arazzi sulla facciata delle Procuratie Vecchie rivolta su Piazza San Marco (visibile per una settimana a partire dall'opening) e quella più piccola di 22 arazzi sul fronte interno della Corte Maruzzi, che utilizzano la grafica ambientale per raccontare attraverso le immagini le azioni della Fondazione e la sua identità, partendo da simboli che rendono omaggio alla venezianità della sua nuova casa.

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