A quasi una settimana dalla fine del Salone del Mobile, smaltita un po' di stanchezza e riordinate le idee, il quadro di quello che è successo è chiaro: la fiera è tornata più forte di prima, numeri e presenze da capogiro, la ripresa nel settore del design c'è.

Vedere tutte quelle persone aggirarsi tra gli stand dei 24 padiglioni di Rho Fiera è sicuramente un chiaro segnale della voglia di ripartire e di incontrarsi, ma resta anche qualche dubbio sull'efficacia delle modalità di svolgimento della manifestazione.

Un interessante articolo, apparso su Domus qualche giorno fa, porta avanti una lucida analisi sul tema, ponendo l'accento sulla capacità virale dei social network che leva, però, spazio, alla risonanza culturale di fenomeni - come quello di Memphis del 1981 - capaci di rivoluzionare il mondo del design.

È bene, quindi, dedicare spazio agli aspetti sicuramente positivi di questo grande marchingegno commerciale, mettendo da parte i big - ormai, chi più chi meno habitué, della fiera - per lasciare spazio agli emergenti, concentrati nel settore del Salone Satellite, quella "luna" che ruota attorno alla grande manifestazione e che nasconde, probabilmente, idee, forme e principi del design del domani.

Per la prima volta ospitato all'interno del Padiglione 3, il Satellite - ormai alla sua XXIII edizione - ha visto quest'anno circa 600 giovani designer under 35 provenienti da tutto il mondo, con proposte innovative in perfetto accordo con le tematiche dei nostri tempi e con il tema proposto "DESIGNING FOR OUR FUTURE SELVES / PROGETTARE PER I NOSTRI DOMANI".

Come sottolineato dalla giuria, i progetti "si distinguono per il messaggio che contengono, privilegiando non solo l'incisività formale del design, ma anche la componente sostenibile e inclusiva".

Il primo premio è stato così assegnato al prototipo REMX, ideato dalla designer nigeriana Lani Adeoye (Studio Lani), un deambulatore "che sposa eleganza e dignità in un oggetto utile per tutti" - recita la nota della giuria - "Un valido esempio di artigianato contemporaneo che riesce a unire lavorazioni locali e ispirazioni progettuali globali".

Segue in classifica, con il secondo posto, LAMPS, progettato da Belgium Is Design / Studio Gilles, consistente in una serie lampade realizzata versando del gesso bianco su un nastro nero di VHS lavorato all'uncinetto, che dà origine a un pezzo unico composto dal paralume e da un cilindro in gesso semplificato.

Per la giuria "Il progetto utilizza la memoria unendo elementi di giocosità, artigianalità e design. Il risultato è un oggetto bello da guardare e funzionale, oltre che sostenibile per il materiale utilizzato e la lavorazione".

Podio, infine, per MEENGHE di Djurdia Garcevic di Young Balkan Designer, un prototipo di arredo urbano (sgabelli, vasi, cestini per rifiuti) realizzato a partire dai trucioli di pneumatico, un concept virtuoso basato sul riuso e, di conseguenza, sullo smaltimento dei rifiuti. Per la giuria "un progetto trasversale che pensa all'allungamento del ciclo di vita del prodotto facilitando la lettura dell'arredo urbano con un progetto sostenibile, anche godibile esteticamente".

In ordine, i progetti vincitori del Salone Satellite 2022

Tanti i progetti meritevoli. Per questo, girovagando tra gli espositori, abbiamo individuato alcuni oggetti che hanno colpito la nostra attenzione, e forse non solo la nostra. Chissà se li rivedremo in giro...

Oto Chair | Alexia Audrain

Una poltrona, apparentemente una comoda poltrona per il relax, magari per leggere un libro in tranquillità.

Questo elemento d'arredo, frutto degli studi della francese Alexia Audrain, ebanista e designer di mobili, nasconde in realtà molto di più.

OTO CHAIR è un progetto realizzato per le persone affette da autismo, ideato in collaborazione con esperti di settore e già sperimentato all'interno dell EXAC-T, il Centro di eccellenza sull'autismo e i disturbi dello sviluppo neurologico a Tours, in Francia.

Questa seduta innovativa prevede, infatti, le pareti interne gonfiabili che, grazie alla regolazione mediante telecomando, applicano una forte pressione sul corpo, simulando un abbraccio e contribuendo a ridurre le ansie nelle persone con disturbi sensoriali, rendendole più calme e aperte all'interazione sociale.

audrainalexia.com

Ovunque Lamp | Marino Amodio e Lorenzo Esposito

OVUNQUE è una lampada, ma non una qualunque. Ovunque si chiama così perché può stare dappertutto.

Il progetto - portato avanti da Marino Amodio e Lorenzo Esposito - è frutto di una ricerca sul tema dell'equilibrio. La lampada si regge infatti su uno stelo sottile, grazie allo studio e al calcolo dei pesi interni. La luce attraversa le varie sezioni dell'oggetto restituendo un gradiente luminoso, una narrazione che racconta la disposizione delle masse che ne consentono l'equilibrio.

L'interruttore, alla base dello stelo, determina l'accensione ogni volta che l'oggetto trova l'equilibrio.

marinoamodio.com

Design VA | Viviane Hernandez e Armando Mora Medina

Oggetti ordinari dal carattere identitario forte: un design ispirato all'assurdo, al gioco, all'utopico, ma dalla chiara funzionalità quotidiana. Sono tavoli e sedie realizzati in legno, potrebbero far pensare alle opere di Jeff Koons, eccentriche e capaci di catturare anche lo sguardo più distratto, o i caratteri di Memphis per l'unione di materiali e colori apparentemente in contrasto. Così le sedie hanno i piedi, come se volessero spostarsi autonomamente, le lampade ballano.

Quelli di Viviane Hernandez e Armando Mora Medina sono arredi dinamici, specchio dei nostri ritmi frenetici. Forse gli arredi per le case del domani?

design-va.com

Circle, rectangle, square | Studio Baku - Baku Sakashita

A metà strada tra design e artigianato, la collezione del designer giapponese BAKU SAKASHITA presenta tre lampade portatili dalle forme semplici e dall'estetica raffinata, all'apparenza pezzi di ghiaccio illuminati, perfette per creare atmosfere da luci soffuse.

studiobaku.jp

Balik e Tulumba | Studio Biskt

Quella di Studio Biskt è un'ampia ricerca nel mondo della ceramica, tradotta nelle ibridazioni tra processi industriali e manualità.

La continua sperimentazione sul campo dà origine a oggetti di vario tipo, dagli arredi ai complementi, fragili e robusti al tempo stesso, composti da elementi estrusi e poi colorati per conferire loro un'estetica decisa e incisiva.

Il progetto nasce dall'idea di estrarre l'argilla dai suoi soliti ambiti, ricordando il suo valore di materiale da costruzione e di complemento, dando vita a oggetti su cui sedersi - come la panca BALIK - o decorativi come TULUMBA, il vaso ispirato a forme casuali (ma dolci come i churros), decorativo e bello da vedere anche senza l'aggiunta di fiori.

studiobiskt.com

Parat | JBNG

Una serie di strutture per tavoli mobili di varie dimensioni, dove la praticità si basa sul concetto di semplicità, per soddisfare le esigenze di lavoro e spazi abitativi.

Tutti gli oggetti della serie possono, infatti, essere smontati per diventare "piatti" e rimontati senza l'ausilio di attrezzi aggiuntivi. Configurabili a seconda delle esigenze questi sistemi di arredo mirano a semplificare i sistemi multiparte più complessi, consentendo, se necessario, l'aggiunta di complementi.

jbng.studio

Klipper | Felicia Arvid

Poltrone, panche, tavolini e pannelli acustici, risultato di una ricerca continua sulla forma e sulla sua ripetizione per creare oggetti di design quotidiano, ma dal carattere forte e distintivo.

Il pannello fonoassorbente KLIPPER, ad esempio, fissato alle pareti come un'installazione, nasconde le funzioni di un arredo tecnico capace di assorbire le onde sonore in contesti di lavoro open space, locali pubblici o in ambienti destinati alla collettività.

feliciaarvid.com

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