A piccole azioni di riforestazione urbana si affianca la trasformazione di superfici minerali in suoli permeabili. E poi la scelta etica di applicare i canoni del design for all, ossia i princìpi di una progettazione che si fa carico delle diversità e vulnerabilità umane, permanenti o transitorie, per non trascurare il diritto di tutti all'inclusione. 

Non solo progettazione partecipata, ricucitura di luoghi urbani, e coinvolgimento di amministrazioni, sponsor e soggetti terzo settore per fare in modo che i progetti si trasformino in cantieri, ma ci sono alti valori etici a guidare le azioni del G124, il gruppo di lavoro che vede protagonisti i giovani progettisti, creato da Renzo Piano in qualità di senatore a vita.

Stanno prendendo forma i progetti che quest'anno ambiscono a trasformare alcuni spazi urbani delle città di Rovigo, Napoli e Bari. I 12 borsisti selezionati dal Politecnico di Bari, dall'Università Federico II di Napoli e dall'Università di Padova, guidati rispettivamente dai professori Carlo Moccia Francesco Defilippis (Bari), Nicola Flora in collaborazione con Daniela Buonanno (Napoli) e Edoardo Narne (Rovigo), hanno portato i progetti a un buon livello di definizione e presto saranno avviati i cantieri.

Nell'ultimo incontro di fine settembre i borsisti hanno raccontato a Renzo Piano gli sviluppi e i traguardi raggiunti in circa otto mesi di lavoro.

 RENZO PIANO 
«È importante avere un atteggiamento elegante e rispettoso delle persone. Progettare dei percorsi che siano per tutti: per anziani, bambini, per chi è ipovedente o ha male alle ginocchia, per chi è su una carrozzella o si aiuta con un un bastone o semplicemente per chi, come me, è uno che cammina guardando per aria, testimonia un approccio civico corretto che è l'essenza di un mestiere nobile come il nostro». 

«L'attenzione verso questo tema è un fatto di civiltà e deve essere chiaro nella testa dei progettisti così come è ormai chiaro che la terra è fragile e che bisogna stare attenti ai consumi energetici. Si tratta di un'altra conquista che fa parte del modo di essere nella società», afferma Renzo Piano parlando ai borsisti durante l'ultima riunione in cui i ragazzi hanno illustrato all'architetto-senatore i progressi compiuti nello sviluppo dei progetti.

Rovigo: teatro ligneo e boschetto per la nuova identità della piazza del quartiere Commenda Est

Prosegue il progetto che punta ad attribuire un senso all'unica piazza del quartiere Commenda Est a Rovigo, un vuoto urbano privo di identità e per niente vissuto dalla popolazione in quanto del tutto privo di quelle qualità che permettono ad un invaso di essere definito piazza.

Trovate le giuste sinergie per rendere possibile la realizzazione del progetto, il gruppo di borsisti, composto da Gabriella ColettaFedora FavarettoRiccardo Giacometti e Cecilia Spezzati ha sviluppato le idee per la nuova piazza.

Rovigo, Commenda Est, stato di fatto della piazza intitolata a Jerry Masslo

Rovigo, Commenda Est, render del padiglione che sarà realizzato nella piazza

Rovigo, Commenda Est, pianta di progetto della piazza intitolata a Jerry Masslo

L'obiettivo è generare un luogo attrattivo e accogliente che riesca ad incanalare verso di sé i flussi del quartiere. Ma per riuscirci il primo passo è l'eliminazione di una serie di barriere architettoniche. Un boschetto, nuovi margini alberati, un padiglione ligneo per gli eventi ed un'illuminazione ben studiata: sono quattro gli elementi principali del progetto. 

«Abbiamo tenuto presente le questioni dei flussi e della nuova funzione sempre agganciandoci ai temi che abbiamo individuato come fondamentali, ossia: l'identità del luogo, l'accessibilità, la sicurezza, la permeabilità e il verde. In collaborazione con il settore del verde del Comune abbiamo deciso di inserire dei liquidambar e degli aceri platanoidi che andranno ad aggiungersi ai tigli già presenti. Abbiamo studiato un sistema di irrigazione con funzionamento a goccia e uno di illuminazione sia per la zona centrale della piazza sia per il padiglione», racconta Fedora Favaretto.

Rovigo, Commenda Est, pianta di progetto e sezione della piazza intitolata a Jerry Masslo

È in corso lo sviluppo del progetto del padiglione in legno, pensato in modo da non avere zone cieche che potrebbero generare problemi di sicurezza. Al momento, il progetto prevede la realizzazione di un padiglione elevato su un piccolo podio, con pilastri a croce e un soffitto a cassettoni. Ora andrà definito nel dettaglio il progetto strutturale.

La piazza, oggi pressoché priva di zone d'ombra, sarà delimitata a nord e ad ovest dal verde degli alberi e sud da un piccolo boschetto sistemato su un suolo leggermente in pendenza. Il ridisegno della piazza con l'inserimento del verde comporta anche la riduzione di suolo impermeabile.

Napoli: rimodellare il suolo per dare dignità all'ingresso del cimitero delle Fontanelle nel Rione Sanità

A Napoli si lavora sugli spazi antistanti al cimitero delle Fontanelle, antico ossario realizzato nelle cave di tufo, dove è nato il culto delle cosiddette "anime pezzentelle". Un luogo nel Rione Sanità straordinariamente suggestivo. Valorizzare l'ingresso dell'antico ossario, ora coperto da una tettoia in lamiera e preceduto da un percorso non accessibile alle persone con disabilità, è una delle azioni proposte dal progetto del gruppo di cui fanno parte i borsisti Marino AmodioGiuseppe De PascaleOrazio Nicodemo e Davide Savoia.

L'obiettivo: lasciare che la forza espressiva della massa tufacea entro cui si svolge il percorso del cimitero possa essere percepita già dall'esterno, così da trasmettere al visitatore che si avvicina al suo ingresso la magia di un luogo di alto valore culturale e antropologico.

Napoli, Rione Sanità, Largo Fontanelle, stato di fatto, risalita verso la collina

Napoli, Rione Sanità, Largo Fontanelle, il progetto del nuovo spazio pubblico e la cordonata come area di sosta e di incontro

Il progetto punta anche a dare continuità e ad ampliare la fruibilità dello spazio che anticipa l'ingresso alla chiesa contigua al cimitero (la parrocchia di Maria Ss del Carmine attualmente sede di associazioni), annettendovi un'area privata che sarà concessa ad un uso pubblico. Si tratta più nel dettaglio di una risalita verso il verde della collina. Dunque, il G124 lavora per mettere in connessione l'ingresso al cimitero, il sagrato della chiesa e la risalita verso la collina in modo da creare uno spazio pubblico continuo, una piazza accogliente ad uso dei residenti e dei turisti.

«Ci siamo concentrati su largo Fontanelle, affrontando le criticità rilevate: la mancanza di una relazione con i principali punti attrattori del sito, quali la risalita verde e il cimitero; la frammentarietà dello spazio; la necessità di raccordo tra le diverse quote; infine il rapporto tra la strada e l'ingresso all'ossario che oggi avviene da una strada carrabile senza possibilità di sosta per i visitatori. Lavoriamo per restituire spazi fruibili alla città», spiega Davide Savoia.

Napoli, Rione Sanità, Largo Fontanelle, il progetto della cordonata concepita come una cavea

Napoli, Rione Sanità, Largo Fontanelle, il progetto della cordonata e ridisegno dello spazio pubblico davanti alla chiesa di Maria Santissima del Carmine

Nel progetto, lo spazio pubblico pedonale conquista sia nuove superfici sottraendole alla strada carrabile sia inedite relazioni visive e fisiche con la risalita verso la collina e la discesa nel cimitero delle Fontanelle. 

La risalita verso la collina viene trasformata attraverso un'operazione di modellazione del suolo. La risalita diventa una sorta di cavea punteggiata da nuova vegetazione, uno spazio in cui poter sostare, di mediazione tra la città e la natura. La cordonata prevista diventa così un'estensione dello spazio pubblico ridisegnato di largo Fontanelle.

Napoli, Rione Sanità, ingresso al cimitero delle Fontanelle, stato di fatto e di progetto a confronto

Napoli, Rione Sanità, progetto per l'ingresso al cimitero delle Fontanelle

Napoli, Rione Sanità, progetto per l'ingresso al cimitero delle Fontanelle

Modellazione del suolo anche per l'ingresso al cimitero in modo da conquistare una permeabilità fisica e visiva tra lo spazio pubblico della piazza e la suggestiva fessura che si apre nel banco tufaceo proiettando il visitatore nel mondo sotterraneo delle gallerie ipogee e dei teschi oggetto di un'antica devozione popolare.

L'accesso sarà preceduto da una sorta di stanza urbana, un luogo di sosta e da un percorso lento, in dolce pendenza, adatto a tutti, comprese le persone con disabilità. L'attuale tettoia potrà essere rimossa, restituendo all'ingresso il suo magico fascino. Prima però sarà necessaria un'operazione di stabilizzazione del suolo sovrastante, che sarà condotta seguendo una soluzione studiata in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria strutturale e geotecnica della Federico II.

Bari: un tetto di chiome e una radura tra le case popolari per dar vita ad una piazza accogliente

A Bari, Tiziano De VenutoEzio Melchiorre, Rosa Piepoli e Giuseppe Tupputi lavorano al quartiere "satellite" di edilizia residenziale pubblica, San Paolo.

L'obiettivo è trasformare in un luogo di relazione un vuoto urbano di forma triangolare cinto da tre fabbricati di edilizia residenziale popolare. Da luogo non vissuto, privo di qualsiasi qualità, a piacevole spazio pubblico di sosta e di incontro: il progetto è di una grande piazza da sviluppare al di sotto di un tetto verde, rappresentato dalle chiome di 59 alberi di alloro e interrotto nel mezzo in corrispondenza di una radura circolare delimitata da una seduta continua che ne disegna i margini.

Bari, l'area di progetto al centro del quartiere San Paolo

Bari, quartiere San Paolo, pianta del progetto per la nuova piazza

Sullo spazio di ben 7250 mq affacciano i soggiorni delle case. Questo vuoto su cui si concentra l'attenzione del G124 ha «tutte le caratteristiche per essere una proiezione dello spazio domestico delle abitazioni, uno spazio vissuto dalla collettività», spiega Ezio Melchiorre. La piazza sarà messa in relazione diretta con il parco pubblico adiacente, da poco riaperto e sarà resa permeabile per il 70% della sua superficie, grazie all'eliminazione di gran parte della superficie minerale esistente. 

Bari, quartiere San Paolo, dettaglio della radura e del "tetto verde" costituito dalle chiome degli allori

Bari, quartiere San Paolo, ipotesi di conformazione della seduta collettiva all'interno della radura

«L'area triangolare centrale prevede un battuto di terra, dunque permeabile, che sarà associato ad un sistema di cordoli basato sulla griglia delle alberature. E all'incrocio dei cordoli installeremo i pali del nuovo sistema di illuminazione», riferisce sempre Ezio Melchiorre. Nella radura circolare si prevede la realizzazione di un prato e di sedute in pietra locale. «La radura, con la seduta circolare collettiva, è lo spazio che permetterà di traguardare il cielo all'interno del tetto verde», chiosa Melchiorre. Il tetto verde è formato dalla chioma degli allori che hanno la caratteristica di potersi espandere molto in larghezza fino a raggiungere un'estensione di 8 metri. Una volta cresciute, le chiome si uniranno dando vita appunto al tetto verde.

Bari, quartiere San Paolo, dettaglio del "tetto verde" costituito dalle chiome degli allori

Anche a Bari lo spazio pubblico si allargherà a discapito della strada carrabile, la cui sezione sarà ridotta al minimo.

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