Bressanone (Bz), la biblioteca come un salotto urbano: terminato il progetto di Carlana Mezzalira Pentimalli

Un intervento tra recupero e nuovo innesto che si dirama negli edifici dell'ex carcere, finanza e tribunale

di Mariagrazia Barletta

Le biblioteche non più come semplici contenitori di libri, ma veri e propri centri di cultura, piazze coperte (o del sapere per dirla con Antonella Agnoli, ben nota consulente bibliotecaria), luoghi di incontro per tutti, che non intimidiscono, ma accolgono. E che, nell'era digitale e considerando che solo il 15% della popolazione si reca in biblioteca, devono necessariamente essere luoghi attrattivi e adatti a offrire più servizi.

Si inserisce in questo trend, ormai più che ventennale, la biblioteca civica di Bressanone, nata da un concorso e progettata dallo studio Carlana Mezzalira Pentimalli.

Un progetto, quello di Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli, da poco terminato, che segue anche un altro trend, unico del Trentino-Alto Adige, dove le biblioteche di grande qualità nascono nei piccoli e più grandi centri. Ne sono un esempio, solo per citare le ultime esperienze in campo architettonico, la biblioteca a Mezzolombardo (Trento) inserita in un edificio del centro storico, progettata da Dap Studio di Elena Sacco e Paolo Danelli, la biblioteca delle Giudicarie Esteriori a Comano Terme (Trento), progettata da Alterstudio Partners e il piccolo gioiello di Caldaro (Bz) firmato da Walter Angonese.

Il nuovo intervento nel contesto urbano del centro antico © Marco Cappelletti

La nuova biblioteca civica vista da via Bruno ©Marco Cappelletti

Vista del giardino della lettura: un tempo giardino privato del Vescovo, diviene oggi luogo pubblico restituito alla comunità brissinese © Marco Cappelletti

Quella di Bressanone, con il suo patrimonio di oltre 36mila libri rappresenta un punto di riferimento per l'intera Valle Isarco. Come si diceva, non solo sale lettura: la biblioteca di Bressanone è un accogliente salotto urbano che rafforza l'identità culturale del luogo e infonde un forte senso di coesione sociale «Non è una biblioteca da intendersi come un grande contenitore di libri, anzi. È un'opera ben radicata nel contesto, concepita per accogliere e generare relazioni umane, scambi, intrecci di culture e pratiche», spiegano i progettisti.

Particolare dell'erker ovest della biblioteca. Tutti i piani del nuovo edificio si affacciano verso il Palazzo vescovile e il Duomo, due tra i più importanti edifici del centro antico, ©Marco Cappelletti

Dettaglio dell'erker sud ©Marco Cappelletti

L'ingresso principale alla nuova biblioteca civica avviene dal lato nord dell'Ex Finanza, prospiciente Piazza Duomo © Marco Cappelletti

Il progetto per l'antica città vescovile, situato nel centro storico, consiste nella realizzazione di un complesso unitario che comprende un nuovo manufatto e il recupero e l'annessione degli edifici attualmente esistenti dell'ex finanza, una porzione dell'ex tribunale (i primi due livelli) e dell'ex carcere (parte del piano terra e del primo piano). A completare l'intervento, la ridefinizione degli spazi esterni esistenti, due aree pedonali di accesso a nord e sud dell'edificio ex finanza, e il giardino che un tempo era privato e di proprietà vescovile e che ora diventa uno spazio aperto a tutti.

Vista di sguincio dell'accesso secondario sud, da via Bruno © Marco Cappelletti

Il foyer principale della nuova biblioteca ©Marco Cappelletti

Il foyer principale della nuova biblioteca guardando verso nord, con il contatto tra nuovo edificio, ex tribunale ed ex finanza ©Marco Cappelletti

Il nuovo edificio, l'innesto, si comporta idealmente come un albero, con i suoi "rami" cementizi appoggiati agli edifici dell'ex finanza e dell'ex tribunale, instaurando una relazione indissolubile tra nuovo e antico. Le differenze di quota tra i tre fabbricati vengono riequilibrate dai citati nuovi "rami". Allo stesso tempo, l'edificio ha un involucro che è come una sorta di corteccia che avvolge lo spazio per liberarlo da vincoli e rispondere alle esigenze di flessibilità e adattabilità. Caratteristiche imprescindibili per una biblioteca contemporanea, che deve essere pronta a proporre eventi e servizi, a diffondere la cultura.

Il cavedio a quadrupla altezza con i vari affacci dai relativi piani ©Marco Cappelletti

Vista dal terzo piano dell'erker ovest, verso il Palazzo vescovile ©Marco Cappelletti

Vista di sguincio dello spazio di lettura al secondo piano dell'erker est ©Marco Cappelletti

Lungi dal riprendere il classico sistema di scaffalature, infatti, in pianta l'edificio presenta un doppio guscio perimetrale compreso tra le pareti esterne in calcestruzzo e la boiserie in legno che riveste gli interni. Qui si trova la maggior parte degli spazi serventi: dalla distribuzione verticale ai servizi igienici, sino all'arredo con librerie, panche fisse, tavoli. Inoltre, sia gli edifici che le relative pertinenze esterne vengono concepiti come dei comparti indipendenti da utilizzare in maniera autonoma, per assolvere a più funzioni ed eventi con tempi e modalità di volta in volta differenti. Gli interni della biblioteca rimarcano la natura di spazio pubblico: «Entrare nel nuovo edificio è come ritrovarsi in una porzione di centro urbano», spiegano gli architetti in una nota.

Scorcio dell'affaccio interno tra il nuovo edificio e l'ex sede della Guardia di Finanza ©Marco Cappelletti

La sala affreschi del primo piano dell'ex tribunale. La zona relax, con sullo sfondo la zona bambini, è caratterizzata da un antico affresco, enfatizzato da un particolare mobile ligneo a baldacchino ©Marco Cappelletti

La zona bambini al primo piano dell'ex tribunale ©Marco Cappelletti

L'accesso al nuovo edificio avviene dal piano terra attraverso l'infoteca. Da qui un generoso spazio a quadrupla altezza, da cui è possibile accedere ai collegamenti verticali. A sud è posta un'emeroteca che può essere resa indipendente. Al piano primo l'area narrativa viene concepita come open space. Mentre, nella ristrutturazione degli altri edifici esistenti è stato valorizzato il carattere antico, favorendo un elevato grado di flessibilità per accogliere differenti attività aperte al pubblico.

Lo spazio relax all'ultimo piano dell'ex finanza ©Marco Cappelletti

Il sottotetto dell'ultimo piano del nuovo edificio è inteso come un luogo dal molteplice uso, a disposizione delle diverse pratiche culturali della città ©Marco Cappelletti

Spazio d'attesa e di incontro al terzo piano della scala secondaria del nuovo edificio ©Marco Cappelletti

L'edificio dell'ex finanza racchiude un'infoteca, l'accesso al prestito e restituzione, gli uffici interni della biblioteca, nonché spazi per la saggistica-trattatistica e una sala polifunzionale. L'ex tribunale accoglie principalmente spazi di servizio: i magazzini automatizzati, l'area per il controllo del prestito automatico con sportello esterno, alcuni servizi igienici e locali tecnici. Il primo piano, invece, ospita le zone bambini e ragazzi, il reparto musica con archivio, la ludoteca e una stanza polifunzionale. Infine, nell'ex carcere sono stati realizzati una galleria di passaggio e un locale accessorio adiacente.

Vista della scala principale con sullo sfondo l'erker ovest del secondo piano ©Marco Cappelletti

Lo spazio a tripla altezza della biblioteca ©Marco Cappelletti

Il nuovo edificio rilegge in chiave contemporanea i principali dispositivi, come i caratteristici "erker", tipici bovindi che caratterizzano il centro storico. Due di questi, di ordine gigante, privilegiano viste strategiche: l'edificio, infatti, si affaccia, da un lato, sulla Torre Bianca e il campanile del Duomo e dall'altro sul Palazzo Vescovile.

Formalmente, i due erker all'esterno rappresentano il prolungamento della volumetria dell'edificio, e all'interno ricreano una spazialità tipica della cultura nordica, formando delle alcove in cui è possibile leggere o ammirare il paesaggio. Le grandi vetrate, che tracciano il limite tra interno ed esterno, sono state studiate per favorire l'irraggiamento indiretto nei punti in cui vi è maggior afflusso e permanenza di persone.

All'interno gli erker formano delle alcove in cui è possibile leggere o ammirare il paesaggio ©Marco Cappelletti

L'area narrativa del piano primo ©Marco Cappelletti

«Infine, due grandi lucernari posti alla sommità della copertura a falda complessa, consentono ai raggi del sole di attraversare l'intero edificio in altezza e di giungere fino al piano terra, grazie a un articolato sistema di arretramento dei solai che gioca un ruolo fondamentale nel sistema di introspezioni tra i diversi piani dell'edificio», spiegano ancora gli architetti.

«Ogni scorcio interno, dove tutto è stato progettato e disegnato su misura, è differente, a causa della grande complessità geometrica e volumetrica dell'edificio, dissimulata all'esterno con linee asciutte ed essenziali che ben si raccordano con la preesistenza».

 CREDITI DEL PROGETTO 

ARCHITETTI: Carlana Mezzalira Pentimalli (Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli)
TEAM DI PROGETTO: Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli, Marco Carraro, Alessio Oliviero

CLIENTE: Comune di Bressanone (BZ)
CONCORSO: 2010, 1° premio
FASE DI PROGETTAZIONE: 2017-2018
COSTRUZIONE: 2019-2021
COMPLETAMENTO: 2022

AREA DI PROGETTO 3.013 mq (superficie complessiva di intervento) 2.378 mq (superficie del lotto)
COSTO 7.056.260,80 €

IMPRESA: Unionbau
DIREZIONE LAVORI GENERALE: Carlana Mezzalira Pentimalli, 3M Engineering
PROGETTO E DIREZIONE LAVORI STRUTTURE, IMPIANTI, ANTINCENDIO; COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA: Bergmeister
IMPIANTO ELETTRICO, SICUREZZA, ILLUMINAZIONE: Leitner Electro

IMPIANTO IDRO-TERMO-SANITARIO E MECCANICO: Ranzato Impianti
CONSULENTE ILLUMINOTECNICO: Von Lutz Studio Associato
CONSULENTE ACUSTICO: NiRa Consulting (fase di progetto), Studio Architetto Eleonora Strada (fase di costruzione)

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