Centro esperienze in Val di Non: vince il giovane team guidato da Andrea Merlo

di Mariagrazia Barletta

«Un assetto distributivo efficace» e un progetto che «valorizza le caratteristiche dei singoli spazi interni tramite un linguaggio coerente ed organico», riuscendo a «configurare ambienti accoglienti e riconoscibili». Apprezzata, dalla giuria presieduta da Alberto Winterle, la proposta di Andrea Merlo (capogruppo) Rudy Zambon e Giulia Ferro per il nuovo Centro esperienze Val di Non. Il giovane gruppo di progettisti si aggiudica così il concorso indetto dal comune di Borgo d'Anaunia (Trento) con la collaborazione dell'azienda per il turismo Val di Non.

Valorizzare il piano terra e il cortile interno del municipio inserito in un palazzo storico di Borgo d'Anaunia (Trento), per creare spazi per l'informazione, l'accoglienza turistica e la promozione del territorio. Era questo l'obiettivo della competizione, che chiedeva ai partecipanti anche di disegnare l'allestimento e l'arredo degli spazi, curando, inoltre, la comunicazione grafica per permettere la riconoscibilità e l'orientamento all'interno del centro esperienze.

«I segni previsti per l'esterno, la sistemazione dell'atrio e la distribuzione degli ambienti destinati all'accoglienza turistica organizzano gli spazi e le postazioni richieste coniugando funzionalità, fruibilità e immagine, donando anche al Municipio stesso una nuova identità», si legge ancora nel verdetto della giuria.

Solo poche e puntuali modifiche per il sistema distributivo, il progetto si concentra sull'allestimento e le finiture degli spazi interni. «Molta importanza - scrivono i progettisti - è stata data all'uniformità di linguaggio, considerata la chiave per realizzare degli ambienti con un'identità visiva chiara e riconoscibile. Il visitatore che entrerà nel centro rinnovato leggerà un insieme unitario di funzioni, tra le quali si orienterà con facilità, conoscendo senza sforzo le opportunità date dalla Val di Non».

Punto di partenza della soluzione d'arredo è una struttura a telaio modulabile e quindi adattabile alle diverse esigenze espositive e contenitive. Questa si insedia nell'atrio, dove sorregge i pannelli informativi ed orientativi e poi si estende in altri ambienti, fino a diventare libreria.

Il legno di rovere, la pietra di porfido e gli altri materiali impiegati sono quelli del contesto alpino. L'illuminazione e la cura del dettaglio sono studiati con l'obiettivo - dichiarato dagli architetti - «di emozionare il visitatore tanto quanto la natura splendida dei luoghi che è venuto a visitare».

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