Non capita certo a tutti i neolaureati di passare dai libri al poter visitare un atlante illustrato scala 1:1 della migliore architettura contemporanea del pianeta, sia di quella già realizzata che di esempi under construction.

Né di farlo in quaranta giorni, magari accompagnati da un capo progetto che spiega i dettagli o dal direttore lavori di quel cantiere, perché tra i fortunatissimi selezionati dal programma culturale promosso dallo Fondazione Renzo Piano in partnership con la Fundación Botín, Selvaag Gruppen e Vitra. Né di poter poi veder pubblicata la propria esperienza, le foto e gli schizzi in un libro.

Per Antoine, Chiara, Maria e Alvaro, invece, questa opportunità è diventata realtà e il giorno della partenza è finalmente arrivato. Intanto, noi vi presentiamo chi sono gli emozionatissimi selezionati, che di questa esperienza dicono "proviamo a non avere aspettative che possano sopraffarci, piuttosto, a lasciarci sorprendere dalla bellezza."

Non è il jet lag a spaventarli, non il caldo, non la stanchezza, quanto la paura di non riuscire a processare adeguatamente l'enorme mole di sensazioni e informazioni a cui verranno sottoposti in questo viaggio. "Non vedo l'ora di migliorare le mie conoscenze attraverso il dibattito che 4 giovani architetti provenienti da 4 contesti e background totalmente diversi potrebbero avere dopo aver sperimentato lo stesso edificio" afferma Alvaro "il mio timore è, semmai, quello di giungere a conclusioni simili."

I Fab Four

Un franco-svizzero, un'italiana, una norvegese e uno spagnolo. No, non è l'inizio di una barzelletta, ma le nazionalità dei quattro partecipanti alla quinta edizione del Renzo Piano World Tour.

Antoine Geiger, classe 1995, laureato alla ENSAPM, École nationale supérieure d'architecture Paris-Malaquais; una personalità riservata e vivace, già a capo di una sua practice, appassionato di fotografia, strumento attraverso cui ama leggere i luoghi; Chiara Barbetta, classe 1996 laureata a Roma, alla Sapienza; ballerina oltre che architetto, nella vita vuole fare progetti che facciano bene alle persone, cerca in questa esperienza la definitiva conferma che fare l'architetto sia la sua professione.

Dalla AHO-Oslo School of Architecture and Design, Maria Schroeder, classe 1995, solare, estroversa, motivatissima, interessata ai processi pratici dell'architettura (è infatti supervisor al Workshop Lab dell'Università) e Alvaro Romero Sancho, (classe 1996) laureato alla Universidad Politecnica de Madrid, ottimista ed entusiasta, che è cresciuto circondato da set da costruzione e modelli fatti a mano, e dice «allora l'architettura era il mio hobby, ora la mia professione.»

Antoine Geiger, Chiara Barbetta, Maria Schroeder e Alvaro Romero Sancho

Criteri di selezione

Per essere selezionati nel Renzo Piano World Tour, naturalmente, bisogna essere bravi: la meritocrazia qui vale molto. In percentuale, il portfolio e il curriculum vitae che si presentano pesano, infatti, per il 70% della valutazione data dalla jury (composta da tre membri per Ateneo).

Per ottenere punteggio nell'altro 30%, però, bisogna anche dimostrare di essere aperti al mondo, saper comunicare in inglese ed essere trasversali, dimostrando di avere creative skill come la scrittura, il disegno, la fotografia: il mondo di oggi d'altronde e l'architettura, sono questioni complesse e vanno interpretate con sguardi molteplici.

Le Università che formano i progettisti di domani hanno grandi responsabilità rispetto a questo, insegnando loro che esistono una pluralità di strumenti e punti di vista da prendere in considerazione in un progetto.

Ad essere coinvolte quest'anno sono la ENSAPM di Parigi, la AHO di Oslo, la Politecnica di Madrid. E per l'Italia? Dopo l'Università degli Studi di Padova (2017-18), l'Università degli Studi di Catania - sede di Siracusa (2019), lo IUAV di Venezia (2020-22) quest'anno è il turno della romana Sapienza.

Una panoramica delle tappe

19 giugno - 27 luglio 2023

Il programma - organizzato grazie alla collaborazione con ProviaggiArchitettura - prevede una tabella di marcia serratissima, per quest'anno prevalentemente polarizzata intorno a due continenti: Europa e Nord America. Differentemente dalle scorse edizioni, infatti, Antoine, Chiara, Maria e Alvaro non faranno nessuna tappa in Africa o Asia.

Un itinerario che tocca oltre 25 città, con la possibilità di visitare circa 30 opere progettate dal Renzo Piano Building Workshop e moltissime - tra musei, aeroporti, stazioni, infrastrutture, fondazioni private, centri direzionali, auditorium, biblioteche, poli scientifici - di altri celebri architetti, senza dimenticare i grandi Maestri. 

Qualche esempio?

Si parte da Parigi, dopo aver ricevuto la canonica benedizione da parte di Renzo Piano e aver visitato sue opere icona come il Beaubourg o la Fondation Pathé Seydoux ma anche la Bourse de Commerce di Tadao Ando o la Louis Vuitton Fondation di Frank Gehry, per poi esplorare la Svizzera, Ginevra con il CERN, Berna con il Paul Klee Zentrum, Basilea con la Fondazione Beyeler, Weil Am Rhein con il Vitra Design Museum.

Immancabile la tappa a Rochamp (e chi si perde la combo Le Corbusier/Renzo Piano?) per poi andare ad Oslo: la capitale norvegese è una città in fermento, dove le opere di architettura contemporanea da vedere non mancano. L'Astrup Fearnley Museum of Modern Art ad esempio, ma anche l'Opera House di Snøhetta o il Museo Munch, appena riaperto.

Dal fresco clima scandinavo poi al caldo torrido del Mediterraneo, tra la Grecia e la Spagna: Antoine, Chiara, Maria e Alvaro vedranno in sequenza Atene (la Fondazione Stavros Niarchos e il museo dell'Acropoli di Tschumi), Bilbao (Guggenheim), Santander (Fondacion Botín), Madrid per poi prendere un volo e sorvolare l'oceano Atlantico, destinazione New York.

Il focus sulle metropoli nordamericane da East a West Coast quest'anno è particolarmente consistente. I ragazzi passeranno infatti in USA dal 4 - l'Indipendence Day - al 23 luglio, visitando, oltre New York (dove le cose da vedere sono tante, tantissime, l'ampliamento del Whitney Museum, la Morgan Library, il New York Times building solo per citarne alcuni) New Haven, Boston, Chicago con l'Art Institute, il Millenium Park, la Robie House di Frank Lloyd Wright), Dallas (Kimbell Art Museum), Forth Worth, Houston (Menil Collection), San Francisco, Malibu, Los Angeles (con il LACMA e il nuovissimo Academy Museum of Motion Pictures di RPBW).

C'è da sbizzarrirsi! Tra queste però, le due mete più attese sono New York (per Chiara, Maria e Alvaro) e Dallas per Antoine. Tutti e quattro visiteranno l'America per la prima volta.

Da LA si vola indietro in Italia, a Milano, finendo il lungo viaggio a Genova, dove ad accoglierli a Punta Nave ci saranno nuovamente Renzo e Milly Rossato Piano, direttrice dei programmi educativi e della conservazione della Fondazione Renzo Piano. Ci saremo anche noi, incaricati di documentare e raccontare step by step le tappe. Buon viaggio!

RENZO PIANO WORLD TOUR 2023

promosso da Fondazione Renzo Piano, Fundación Botín, Vitra e Selvaag Gruppen, in collaborazione con ProViaggiArchitettura e professionearchitetto.it

#RPWT.2022 - Renzo Piano World Tour Award 2022

il viaggio AL VIA...
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#RPWT.2022 - Renzo Piano World Tour Award 2022

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