Appalti, parità di genere non autocertificabile con il Dl Enti pubblici diventato legge

Più tempo per l'aggiudicazione degli interventi previsti dal Pnrr per asili nido e scuole dell'infanzia

Il decreto Enti pubblici (Dl 51 del 2023) è diventato legge con il via libera definitivo arrivato al Senato oggi 28 giugno. Con l'approvazione del testo arriva la modifica al nuovo Codice degli Appalti (Dlgs 36 del 2023), con la quale si stabilisce che l'adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere da parte degli operatori economici non può essere autocertificata, ma deve essere dimostrata mediante il possesso della certificazione prevista dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna.

Più nel dettaglio, secondo la nuova disposizione, al fine di promuovere la parità di genere, le stazioni appaltanti devono prevedere, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l'adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovata dal possesso della certificazione della parità di genere di cui all'articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n.198.

La disposizione in realtà non è nuova. Prima dell'emendamento al Codice degli appalti inserito nel disegno di legge di conversione del Dl Enti pubblici, la stessa disposizione era stata inglobata nel Dl 57 del 2023 attualmente all'esame della Camera. Si tratta, dunque, di due disposizioni identiche che trovano spazio in due diversi Dl.

Tra le novità contenute nel provvedimento appena approvato da Palazzo Madama, vi è anche lo slittamento, dal 31 maggio al 30 giugno 2023, del termine ultimo entro cui devono essere aggiudicati gli interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido, scuole dell'infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia, da realizzare a valere sulle risorse del fondo «Asili nido e scuole dell'infanzia».

Si tratta degli interventi previsti dal Pnrr, e più nel dettaglio dall'investimento (Missione 4, Componente 1) «Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia», finalizzato alla realizzazione di nuovi spazi educativi o alla messa in sicurezza di strutture già esistenti. Le risorse indirizzate al rafforzamento dei servizi educativi per le fasce d'età 0-2 (asili nido ) e 3-6 anni (scuole per l'infanzia)  ammontano a 2,4 miliardi di euro per gli asili nido e 600 milioni per le scuole dell'infanzia.

Il testo del decreto con le modifiche apportate al Parlamento

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