Si è chiuso il 10 settembre a Padova il laboratorio internazionale di architettura "TOOLS FOR CARE" dedicato alla realizzazione di modelli a scala reale per la riqualificazione degli spazi esterni dell'area materno infantile del polo della salute di via Giustiniani.

L'iniziativa, ideata dalla Fondazione Salus Pueri con i direttori del workshop Gabriele Cappellato e Edoardo Narne, ha visto al lavoro gli studenti di quattro diverse Università, due italiane (Padova e Siracusa) e due estere (Toledo e Bucarest), oltre ad una serie di conferenze ed incontri aperte alla cittadinanza.

La ridefinizione degli spazi aperti per i piccoli pazienti della Pediatria di Padova

Le finalità del laboratorio di progetto sono sempre state chiare: realizzare delle proposte progettuali per un nuovo utilizzo degli spazi esterni a misura di bambino, prestando attenzione ad una utilità anche a livello terapeutico. «Ridefinire gli spazi aperti per i bambini della Clinica Pediatrica di Padova significa risolvere i problemi di una comunità, assegnando all'architettura il ruolo comprimario di essere strumento e cura per la guarigione dal disagio della malattia.» sottolinea il Prof. Gabriele Cappellato.

I progetti elaborati nel workshop dalle quattro scuole di architettura, fino ai modelli di autocostruzione al vero, hanno voluto testimoniare la possibilità di pensare a soluzioni di spazi di grande qualità che siano nello stesso tempo accessibili, flessibili e capaci di integrarsi ed essere sicuri, concretizzandosi in un tempo brevissimo attraverso una dimensione umana e reale. «Costruire al vero questi progetti fa riferimento ad alcuni esempi degli Stati Uniti, dove negli anni '60 del Novecento gli allievi di Buckminster Fuller e Paolo Soleri fondarono due città: Drop City e Arcosanti, collocandosi in alternativa e controtendenza alla didattica "ufficiale" per la formazione degli architetti che era troppo concentrata sulla teoria e sul disegno fine a se stesso. L'autocostruzione» prosegue l'Arch. Cappellato «è intesa anche come suggerimento e provocazione per una diversa modalità di fare architettura molto concreta e immediatamente raffrontabile con la realtà del contesto. L'artista Man Ray dice a proposito: "Quando progetto non riesco a immaginare cosa verrà fuori, ma sono sicuro che i problemi una volta affrontati, si risolvono da soli come quello del verde e della natura. Il bisogno di vivere e di creare trova sempre la sua giusta soluzione"».

È stato scelto come materiale principale il legno perché permette grande varietà di uso, flessibilità creativa, certezza dei tempi di esecuzione, costi contenuti, scarso impatto ambientale e possibilità di riciclo.

Gli interventi di progetto sono stati suddivisi in quattro zone e altrettanti temi di riflessione, ciascuno assegnato e approfondito da una delle quattro scuole di architettura partecipanti, vi raccontiamo i risultati.

©Maria Francesca Lui e Marco Lumini

Università di Siracusa: una pergola che addolcisce il volume della pediatria

Questo è il progetto più architettonico e articolato dei quattro presentati e si compone di tre interventi. Il primo si trova lungo la traccia delle mura cinquecentesche definite dallo schema del Masterplan 2022 Percorso Mura (ne abbiamo parlato su professionearchitetto nel primo articolo dedicato a questa iniziativa), dove è stato progettato un passage, che da un lato è pensilina coperta e porta all'ingresso dell'ospedale, dall'altra diventa una pergola rampicante che va a mitigare visivamente il volume piuttosto massivo della nuova pediatria. È stato realizzato il mockup di un elemento in scala 1:2 per dare concretezza a quello che potrebbe essere la realizzazione finale che prevede una campata ripetuta in serie alta 8 metri per 180 metri di lunghezza. In parallelo a questi elementi, si estende una fascia di terreno larga circa 20 metri coltivata a cespugli di piante officinali e prato da dove emergono dei volumi rotondi bassi in mattoni, concepiti come stanze con bassi alberi da frutto - che mostrano colori e stagionalità diverse - dove per le mamme è possibile sedersi su una panchina circolare continua e giocare con i più piccoli. A questi si alternano muri perpendicolari a quello cinquecentesco che vanno a creare spazi espositivi dove sono allestiti una serie di reperti storici del luogo, già catalogati dalla Sovrintendenza. Questa proposta progettuale è piaciuta così tanto all'azienda ospedaliera che sta valutando di far sviluppare il progetto, ingegnerizzandolo e facendolo realizzare alla scala reale.

Università di Architettura di Catania sede di Siracusa
Prof. Arch. Bruno Messina
Studenti: Tommaso Bartoloni, Giulia Conti, Giovanni Consoli, Sara Jerbi, Simone Palermo

©Maria Francesca Lui e Marco Lumini

Un teatrino in legno per i bambini dell'ospedale realizzato dall'Università di Bucarest

Attigua alla clinica esistente (palazzina progettata dell'Arch. Daniele Calabi negli anni '50 del Novecento), in uno spazio a ridosso di una collinetta artificiale, è stato progettato e realizzato in scala 1:1 un teatrino in legno con piattaforma di recitazione, tenda e rampa di accesso, per la rappresentazione di spettacoli per bambini, dove il piccolo paziente si può sentire attore e spettatore con i propri compagni. Attorno, una serie di sedute a panca che permettono di riunire diversi bambini; la forma di queste sedute è una stilizzazione delle foglie degli alberi del giardino. Un progetto ben riuscito, che resterà nel parco per alcuni anni ed è già utilizzato dai piccoli pazienti.

Università di Architettura "Ion Mincu" Bucarest (Romania)
Prof. Arch. Dragos Dordea
Studenti: Cristiana Roman, DavidMircea, Iulia Ionescu, Diana Nistor, Sara Moise

©Maria Francesca Lui e Marco Lumini

I prototipi di giochi dell'Università di Toledo

I prototipi di giochi sono stati realizzati esclusivamente in legno, con lo scopo di stimolare la fantasia e permettere ai bambini dell'ospedale di giocare in libertà e sicurezza. Tra questi modelli a scala al vero, figurano un sistema di panchine modulari, che possono assumere diverse configurazioni, interagendo con gli alberi circostanti, che permettono ai bambini di sedersi o di camminarci sopra; oltre a questi sono stati prodotti una serie di elementi che ruotano, utilizzabili come nascondiglio o labirinto; da queste strutture modulari si possono ricavare altalene e cubi, tutto nel segno della personalizzazione e sostenibilità. Il futuro? Una ditta specializzata di Recoaro Terme si occuperà della certificazione e ingegnerizzazione, mettendo in produzione questi modelli sperimentali.

Università di Arquitectura di Toledo (Spagna)
Prof. Arch. Josefa Blanco De Paz - Juan Mera Gonzales
Studenti: Araceli Tarraga Guillen, Juan Ramon Alfaro Alfaro, Joachin Vargas Iareno, Willem Loriga Rosenvinge, Elena Camacho Serrano

La soglia che collega la pediatria al parco dell'Università di Padova

La nuova soglia di ingresso, che è stata realizzata per collegare Parco Treves e l'ospedale, ha un valore strutturale e simbolico. L'inedita porta è stata realizzata estraendo un modulo della esistente cancellata, sostituendolo con un cancello di ingresso e una passerella con struttura in legno, che raccorda le differenti quote di livello tra i due comparti; sui lati sono state inserite la descrizione storica e il disegno della planimetria del giardino, progettato negli anni '30 dell'Ottocento dall'Arch. Giuseppe Jappelli. Questa nuova condizione permette un flusso di persone più distribuito, consistente e vitale oltre che inconsueto e originale all'interno di questo spazio naturale. Una straordinaria opportunità terapeutica per i pazienti e una occasione per trovare un momento di relax per parenti ed accompagnatori. Il progetto resterà nella sua sede per due mesi, dopo i quali la Sovrintendenza ha approvato un periodo di sperimentazione.

Università degli Studi di Padova DICEA Dipartimento Ingegneria Civile Edile e Ambientale
Prof. Arch Edoardo Narne
Studenti: Francesca Benedetto, Anna Contarin, Francesco Guzzo, Leda Simeone, Elisabetta Teso, Williams Paul Vatamanu

©Maria Francesca Lui e Marco Lumini

Cosa può insegnare questa esperienza: l'importanza del verde per la cura e la collaborazione tra studenti

Il workshop ha integrato il laboratorio con la realizzazione dei prototipi ad un programma articolato di conferenze. Tra queste, i primi incontri sono stati degli importanti momenti di confronto con la cittadinanza; poi la conferenza tenuta dallo studio Renzo Piano Building Workshop è stato invece un vero e proprio spartiacque che ha dato un segnale molto forte, evidenziando l'importanza del verde per la cura; infine gli incontri conclusivi sono stati dei dialoghi dove i docenti del workshop hanno parlato delle specificità della loro scuola, raccontando la loro esperienza e il loro lavoro all'interno e fuori dall'accademia. Una commistione di contributi quindi che rispecchia il lavoro aggregativo e laboratoriale dell'iniziativa.

«Questo workshop mi ha sorpreso. Ho visto quattro università con diversi approcci, fortemente stimolate dal lavorare sul tema della cura; questo ha permesso una contaminazione potentissima ed una sinergia che non avevo mai sperimentato così profonda» sottolinea il Prof. Edoardo Narne «Aver realizzato questi prototipi in sole due settimane è frutto del valore delle scuole coinvolte e dell'aiuto reciproco che si è creato. Sto ancora elaborando quello che è successo; abbiamo aperto e stimolato un dibattito sulla città e sulla cura aprendo Parco Treves all'Ospedale, ora ci sono obiettivi importanti da raggiungere portando nelle prossime settimane dottori, pazienti e familiari a fare terapia nel parco, accogliendo e credendo nelle ricerche contemporanee: il verde è terapeutico».

© Maria Francesca Lui e Marco Lumini

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DIRETTORI DEL WORKSHOP
Gabriele Cappellato - Edoardo Narne
COMITATO SCIENTIFICO
Giorgio Perilongo - Liviana Da Dalt - Francesca Da Porto - Gabriele Cappellato - Edoardo Narne
UNIVERSITÀ INVITATE
Università degli Studi di Padova, DICEA - Dipartimento Ingegneria Civile Edile e Ambientale Università di Architettura di Catania - sede di Siracusa Università di Arquitectura di Toledo (Spagna) Università di Architettura "Jon Mincu" di Bucarest (Romania)
DOCENTI DEL LABORATORIO DI PROGETTO
Edoardo Narne - Juan Mera González - Josefa Blanco De Paz - Bruno Messina - Dragoş Mihai Dordea
TUTOR
Maria Francesca Lui - Marco Lumini
RELATORI INVITATI
Stefano Zaggia - Martina Massaro - Daniele Franceschin, Raffaella Parodi (RPBW) - Giorgio Perilongo - Vincenzo Tinè - Francesca Vendittelli - Andrea Colasio - Antonio Bressa - Ciro degli Innocenti - Maria Chiara Torricelli.

CON IL CONTRIBUTO DI
Fondazione Salus Pueri
Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo
Confindustria Veneto Est
CON IL PATROCINIO DI
Università degli Studi di Padova
Comune di Padova
IN COLLABORAZIONE CON
ICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
SDB - Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino
CASABELLA formazione
Cà Lando Project

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