Un unico grado di concorso, vittoria secca per il team composto dagli studi SOA e Tracce, che supera in graduatoria definitiva lo studio di Tomas Ghisellini e quello di Piero Lissoni.

L'idea vincente? Un filo rosso che, correndo lungo piazza Matteotti, ambisce a collegare tutte le nuove funzioni e le attività che troveranno spazio nell'area, offrendo scorci alternativi mai visti sulla città ed i suoi monumenti.

La competizione progettuale era stata lanciata lo scorso settembre dall'amministrazione comunale, impegnata nella ricerca di una soluzione capace di ridefinire morfologicamente la piazza, permettendo di riconoscere funzioni e valori caratteristici di uno spazio urbano integrato nel reticolo della città storica, in forte relazione con l'area verde confinante.

Connessioni, rifunzionalizzazione ed efficientamento erano infatti le parole chiave del concorso, da mettere in atto all'interno di un'area strategica per posizione e interesse cittadino, a ridosso di piazza Castello con l'accesso dal Parco dell'Isola Carolina, area storica ai piedi dell'edificio adibito a Questura.

Quello proposto da SOA - studio fondato da Eurind CakaStefano Bastia a Forlì - insieme allo studio bolognese Tracce fondato dall'ingegnere Giacomo Rubin, vuole rappresentare un nuovo modo di immaginare l'uso dello spazio pubblico, superandone la fruizione strettamente funzionale a favore di percorsi a volte pedonali, a volte ciclabili, a volte luogo di pausa e di respiro con nuovo arredo urbano.

Un disegno unitario, dunque, che, oltre a tenere conto dell'insieme nella sua complessità, offrirà spunti realizzabili per la riqualificazione degli spazi verdi.

La linea sinuosa continua, che sale e scende, offre punti di vista diversi e nuove prospettive, dove il fil rouge appare la volontà di trasformare la piazza in nuova centralità, senza mai intaccare la forte valenza storica del luogo.

Come esplicitato dai progettisti, «Il filo rosso non è un limite e non è un confine, ma un nuovo strumento per realizzare nuove idee, in mano all'amministrazione pubblica».

Un filo rosso per nuove forme di appropriazione dello spazio pubblico da parte degli abitanti

Nel nuovo disegno saranno proprio gli abitanti a determinare l'uso della piazza, suggerendo, attraverso l'assidua fruizione, nuove forme di appropriazione a seconda di esigenze e preferenze.

Si tratterà, infatti, di uno spazio eterogeneo, specchio del contesto ospitante, dove il mercato contadino, le aree di svago e intrattenimento, quelle verdi e adibite a orti urbani, le zone adibite a spettacoli serali e quelle destinate al gioco dei più piccoli si incontreranno e si mescoleranno in uno spazio interconnesso e aperto con massimo grado di accessibilità.

In una più ampia visione urbana, il ruolo di Piazza Matteotti sarebbe quello di un punto di partenza per la scoperta di altri luoghi di interesse della città.

Non un filo rosso chiuso, quindi, ma un trampolino per nuove idee e nuove funzioni, da una rassegna cinematografica urbana all'aperto all'esposizione di mostre fotografiche, attività di sport e urban-freestyle o di arrampicata, o anche semplicemente un elemento vegetale pronto ad ospitare piante rampicanti.

Un percorso, tre spazi, tre funzioni definite

Partendo dalla definizione urbanistica di piazza, intesa come "uno spazio pubblico racchiuso all'interno di un centro abitato da cui arrivano e partono strade e percorsi pedonali", il progetto ne stravolge la visione, trasformandola in luogo dinamico e pronto ad accogliere l'inaspettato.

L'unica imposizione del disegno è il disegno del percorso che, nel suo sviluppo fluido, definisce 3 aree con vocazione specifica: spazio eventi, spazio ristoro e spazio polivalente a servizio della comunità, gli ultimi due - collocati sopra l'edificio di un parcheggio esistente - protetti da coperture piane e leggere.

Al centro della piazza trova spazio "il teatro", un'area immaginata per ospitare piccoli eventi e incontri all'aperto, costituita da una gradonata ottenuta sfruttando l'inclinazione della pavimentazione sottostante che diventa un importante elemento di arredo pubblico.

Il secondo polo "magnetico" accoglie il punto ristoro, arricchito da tavoli e sedute per garantire uno spazio di sosta durante la passeggiata lungo la piazza.

Il centro polifunzionale, infine, con l'affaccio sul parco, rappresenta un luogo aperto alle contaminazioni, pronto ad ospitare proposte da parte degli abitanti per arricchire l'offerta culturale della città.

Graduatoria definitiva

riqualificazionepiazzamatteotti.concorrimi.it

  • 1° classificato: Giacomo Rubin progettista (capogruppo), Stefano Bastia progettista, Francesca Dall'aglio progettista, Eurind Caka progettista.
  • 2° classificato: Tomas Ghisellini progettista (capogruppo), Lucrezia Alemanno progettista, Lorenzo Bergomi progettista, Giorgio Barba collaboratore Gianluca Cesari consulente.
  • 3° classificato: Piero Lissoni progettista (capogruppo)

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