Codice deontologico, Ordine Architetti Milano: «Chi ha preso accordi solo verbali con collaboratori deve metterli per iscritto»

«Dal 2 dicembre gli studi che lavorano con collaboratori con cui hanno preso solo accordi verbali dovranno mettere per iscritto gli elementi che definiscono il rapporto professionale, pena una sanzione disciplinare».

Ad affermarlo in un comunicato è l'Ordine degli Architetti di Milano in riferimento alle nuove disposizioni del codice deontologico in vigore dal 2 dicembre 2024, informando i suoi iscritti di aver messo a disposizione un servizio di consulenza per chi vorrà aggiornare la propria posizione: un gruppo di esperti risponde a dubbi e domande degli iscritti sulle tematiche del "Fair Work" e, in particolare, delle collaborazioni tra professionisti.

L'obbligo di un accordo scritto con i collaboratori è previsto dall'art.21 del nuovo Codice deontologico del Consiglio nazionale architetti paesaggisti e conservatori (Cnappc). Nel testo, che riguarda precisamente i commi 2 - 2bis e 3, si sancisce «l'obbligo del professionista nei confronti dei propri collaboratori di regolamentare per iscritto i rapporti economici e professionali con un ruolo di supervisione e responsabilità.

Gli accordi devono prevedere un trattamento equo e dignitoso nei confronti del collaboratore». Inoltre, «nell'esecuzione del contratto con un collaboratore, il Professionista ha l'obbligo di rispettare le pattuizioni ivi contemplate, adeguando il proprio comportamento in base alla natura del rapporto concordato con lo stesso».

«Va sottolineato - spiega Francesca Scotti, consigliera dell'Ordine di Milano e componente del Gruppo operativo deontologia - che nel comma 3.bis è stato inserito che "la mancata osservanza dei patti e degli accordi definiti all'inizio e durante la collaborazione costituisce grave violazione deontologica". Da considerare che, l'accezione grave, è stata introdotta negli articoli con la sanzione più alta. L'accezione più pesante di gravità è stata assegnata alla mancata tutela del lavoro dei collaboratori. Un grande passo in avanti che mostra un cambio culturale radicale e di sensibilità».

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