Erano stati i cittadini di Lissone, nel 2019, a scegliere il progetto vincitore del concorso per la riqualificazione di piazza Libertà, tra una rosa di 3 finalisti selezionati da una giuria presieduta da Luca Molinari, Un luogo importante per la comunità lissonese, segnato da una significativa eredità storica: l'ex Casa del Fascio di Giuseppe Terragni e Antonio Carminati - realizzata pochi anni dopo l'omonimo edificio di Como - e le ville Magatti e Mussi.

Oggi il nuovo spazio è pronto ad accogliere abitanti e visitatori di passaggio. Pensato come un luogo vivace e inclusivo, mette a sistema più elementi - verde, acqua, sedute - per favorire la sosta, l'incontro, la socialità.

La proposta Agorà in libertà - oggi realizzata - si era distinta in fase concorsuale per il suo sviluppo attorno a tre obiettivi chiave: attrattivitàcomfort e valorizzazione della memoria

Uno spazio pubblico, dunque, pensato per la collettività, ma anche per il singolo cittadino in cerca di un angolo di quiete, strutturato per essere fruibile durante tutte le ore del giorno e in tutti i giorni dell'anno.

«La strategia progettuale - spiegano i progettisti - si basa sulla suddivisione dello spazio aperto in cinque luoghi, ciascuno con specifiche caratteristiche morfologiche e funzionali».

Emergono, così, un salotto urbano delimitato da una pergola e da una fontana, un'area polifunzionale, pensata come spazio flessibile per attività culturali e sportive, un parco ludico e didattico con tre isole gioco differenziate per età e cinque nuovi alberi "didattici".

foto: © Marco Introini

Scomporre la piazza nei suoi elementi costitutivi: i layers

La pergola, pensata per suddividere con più chiarezza lo spazio tra la piazza e l'area antistante a Villa Mussi, assicura al contempo agli abitanti un luogo di ritrovo protetto e ombreggiato. La struttura, così come le fioriere, è realizzata in corten per rendere più leggibile la differenza tra nuovo ed esistente, riprendendo con la sua geometria quella del reticolo razionalista nella scelta di assi orizzontali e verticali. 

La fontana, realizzata in granito, è modellata a partire da un rettangolo aureo (riferimento all'approccio competitivo di Terragni), dalle cui sottrazioni perimetrali sono ricavate le sedute. L'incisione sulla pavimentazione tra la fontana e la pergola riproduce, invece, la sagoma della Chiesa di San Pietro, oggi non più esistente.

Il layer del verde è composto da specie selezionate in accordo ai periodi di fioritura e alle variazioni cromatiche stagionali, costituito dalla prosecuzione dei filari di carpini su Piazza Libertà, dagli arbusti delle fioriere e nel Parco, dai fiori nel Giardino dei colori e da cinque alberi "didattici" (quercia, noce, frassino, ciliegio, castagno) appartenenti a specie comunemente impiegate nella produzione del mobile.

Le fioriere definiscono il limite sud della piazza e alcuni spazi del centro storico, e l'utilizzo del corten per i vasi e i listelli di legno (caratterizzati da un incastro angolare a «coda di rondine» in riferimento alla cultura artigianale della città) per il rivestimento si pongono in contrasto con le sedute, caratterizzate invece dall'utilizzo del granito.

Queste sono di tre tipi: individuali (con disposizione a piccoli gruppi, nella piazza e nel centro storico), lineari (nel parco) e integrate (ricavate per sottrazione dalla fontana o per addizione sulle fioriere).
Come per le fioriere la forma di partenza è quella del cubo e i materiali, granito e legno, sono in continuità con gli altri manufatti esistenti. Viste da sopra e da davanti le sedute lineari mostrano a volte la lastra intera a volta la sola testa, generando una sorta di «cucitura minerale» che richiama l'incastro a «coda di rondine» delle fioriere.

foto: © Marco Introini

Anche all'acqua è riservato un posto di rilievo, materializzata in tre geometrie complementari: i punti, che corrispondono ai getti d'acqua davanti alla Casa del Fascio, regolabili in altezza a seconda delle attività; la linea, che si traduce nella canalina a raso davanti a Villa Mussi evidenziando l'asse della facciata principale; la superficie, rappresentata dalla fontana al centro del «salotto urbano». 

La segnaletica si articola in tre temi: quella monumentale, con i dieci totem descrittivi dei principali edifici nella piazza e nel centro storico, quella storica, con i dieci pannelli nel «salotto urbano» che illustrano l'evoluzione del sistema legno-arredo-design e quella botanica, con i cinque totem che raccontano gli «alberi didattici» attraverso una descrizione tecnica, i disegni di Cesare Leonardi e una serie di citazioni tratte da «Arboreto Salvatico» di Mario Rigoni Stern.

Ultimo layer è quello dell'illuminazione, studiato per assicurare una maggiore sicurezza e valorizzare l'insieme della piazza, affidata a nuovi corpi su palo perimetrali e agli arredi luminosi disposti nel salotto urbano.

A completare il progetto, infine, è la luce d'accento sulle tre geometrie d'acqua e sulla facciata della Casa del Fascio.

foto: © Marco Introini

Le fotografie di Marco Introini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il:

vedi anche...
A Lissone i cittadini scelgono il vincitore del concorso per il restyling del centro storico

A Lissone i cittadini scelgono il vincitore del concorso per il restyling del centro storico

Si aggiudica la competizione il team guidato dallo studio Moscatelli di Cantù (Como)

Sono andati alle urne i cittadini di Lissone (in tutto 1089 votanti) per scegliere il vincitore del concorso d'idee per la riqualificazione di piazza Libertà e del centro storico. Il voto popolare ha coinciso con quello della giuria in cui sedeva, tra gli altri, Luca Molinari.