Decreto "omnibus" in Gazzetta ufficiale, il testo e tutte le novità in vigore

80 mln per la rigenerazione urbana e - seppure con limitazioni -, il provvedimento mantiene in vita per il 2026 il superbonus per i territori dell'Aquila e del Centro Italia colpiti da terremoti

di Mariagrazia Barletta

Ottanta milioni per la rigenerazione urbana grazie all'istituzione di un fondo nazionale gestito dal ministero dell'Economia, per il quale dovranno - tramite decreto interministeriale - essere messi a punto i criteri di assegnazione delle risorse insieme alle modalità di monitoraggio e di rendicontazione.

E poi, seppure con alcune limitazioni, il superbonus al 110% resta in vigore fino a tutto il 2026 per le aree colpite dai sismi che si sono verificati il 6 aprile 2009 (terremoto dell'Aquila) e dal 24 agosto 2016 (terremoto del Centro Italia). 

Sono alcune delle novità in materia edilizia contenute nel Dl "omnibus" convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 9 agosto.

Riguardo all'estensione del superbonus nei territori colpiti da sismi - come si diceva - vengono fissati alcuni paletti. Innanzitutto, le istanze e le dichiarazioni per la realizzazione dei lavori devono essere state presentate entro il 30 marzo 2024 (data di entrata in vigore del Dl 39 del 2024). Il secondo paletto interessa gli stanziamenti: la proroga al 2026, infatti, vale entro il limite delle risorse (400 milioni) già stanziate dal Dl "taglia-crediti" del 2023 per le deroghe al divieto di cessione del credito e di utilizzo del meccanismo di sconto in fattura riservate alle zone colpite dai terremoti. In altre parole, la proroga vale fino all'esaurimento delle risorse avanzate dallo stanziamento del 2023. Infine, l'estensione temporale del superbonus al 110% è limitata agli interventi per i quali è stata esercitata l'opzione di sconto in fattura o di cessione del credito.

Le novità non si esauriscono con il fondo per la rigenerazione urbana e con il super-sismabonus, il provvedimento stanzia 100mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, per la realizzazione, anche mediante ricorso al partenariato pubblico-privato, di progetti per la realizzazione di comunità estive per bambini e per anziani, anche mediante la rigenerazione di edifici dismessi.

Inoltre, viene esteso l'utilizzo del fondo per l'avvio di opere indifferibili (il fondo del ministero dell'Economia istituito per far fronte all'aumento dei prezzi e conseguentemente rimodulare le basi d'asta negli appalti) agli interventi che non sono più finanziati a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, purché alla data del 31 dicembre 2025 siano stati aggiudicati gli appalti per l'esecuzione dei lavori.

Risorse anche per l'edilizia penitenziaria, per la diga foranea di Genova(142, 8 milioni per la fase B) e per la realizzazione di opere idriche a Venezia (23 milioni) e in Sicilia (21 milioni). Infine, con una modifica approvata al Senato viene rifinanziato, con uno stanziamento di 10 milioni di euro, il Fondo per la cultura e più nel dettaglio il fondo di garanzia per la concessione di contributi in conto interessi e di mutui per interventi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale.

Il testo del Dl coordinato con la legge di conversione

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