Qualità dell'aria: incentivi per impianti a biomasse e pompe di calore

Diverse le misure previste nell'ambito "riscaldamento civile", tra cui anche azioni che puntano alla riduzione di emissioni inquinanti derivanti dai generatori di calore a biomassa

di Mariagrazia Barletta

Attivare entro sei mesi - con un budget di 100 milioni di euro - un programma di incentivi, da aggiungere a quelli del Conto termico, per sostituire i vecchi impianti termici civili a biomasse con altri più performanti e con pompe di calore eventualmente accoppiate al fotovoltaico. A prevederli è il piano nazionale per il miglioramento della qualità dell'aria pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Diverse le misure previste nell'ambito "riscaldamento civile", tra cui anche azioni che puntano alla riduzione di emissioni inquinanti derivanti dai generatori di calore a biomassa. A tal fine il ministero dell'ambiente ha 120 giorni di tempo per adottare precise norme. Si tratta di aggiornare il Dlgs 152 del 2006 per inserire una o più nuove classi di qualità per la certificazione dei generatori di calore a biomasse combustibili solide, nonché per consentire la commercializzazione in Italia di biocombustibili legnosi (pallet, legno, cippato, briquette) solo se certificati ai sensi della norma Uni En Iso 17225. Occorrerà anche introdurre l'obbligo, per i produttori, di accompagnare gli impianti termici civili alimentati a biomasse legnose o con legna da ardere con un opuscolo che illustri agli utenti le corrette modalità di gestione.

Il ministero dell'Ambiente dovrà impegnarsi anche ad adottare una norma per la semplificazione delle operazioni di accatastamento e tracciamento dei nuovi impianti termici civili acquistati, anche mediante apposizione di  specifici  QR  code sulle confezioni di vendita. Un'altra azione prevista consiste nel vincolare l'erogazione  di  incentivi  (detrazioni  fiscali, conto termico ecc.), relativi alla  sostituzione  dei  generatori  di calore, al corretto accatastamento del  nuovo  impianto sui catasti regionali. 

Tra le misure c'è anche un incentivo per la creazione di parchi agrisolari che fa capo al ministero dell'Agricoltura e al Gse, si tratta di programma di finanziamento da mettere a punto entro il 30 giugno 2026 (conta su 2,35 miliardi del Pnrr) per l'acquisto e la posa in opera di  pannelli  fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all'attività dei soggetti dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. 

Il piano prevede anche azioni, sempre in capo al Mase (da realizzare entro tre mesi), per promuovere la mobilità sostenibile nei comuni tra 30mila e 50 mila abitanti, nei comuni con oltre 50mila abitanti, anche capoluoghi di provincia, nonché nelle città metropolitane, ricadenti in aree sottoposte a procedura di infrazione per la qualità dell'aria. Azioni che contano su un finanziamento di 800 milioni di euro, cui si aggiungono 20 milioni per sostenere la creazione e l'ammodernamento delle corsie per il trasporto pubblico e le piste ciclabili in comuni con più di 50mila abitanti sempre ricadenti in zone di infrazione per la qualità dell'aria.

Tra le misure anche il rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a zero emissioni e l'acquisto di autobus a basse emissioni, già previsto e finanziato con risorse del Pnrr, del Pnc e del fondo investimenti, cui si aggiungono 46 milioni da destinare alle regioni per l'acquisto e messa in servizio di autobus a basse o nulle emissioni (elettrici o ad idrogeno).

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