Legge di Bilancio: Piano Casa con priorità a giovani e anziani (e risorse dal 2027)

Il Piano per il rilancio delle politiche abitative prevede alloggi di edilizia sociale da destinare a contratti "rent to buy" per giovani e genitori separati nonché ad alloggi per anziani, favorendo i progetti di coabitazione

di Mariagrazia Barletta

Il Ddl di Bilancio delinea le priorità per il "Piano Casa Italia", il programma, introdotto dalla scorsa Manovra, che prevede un piano nazionale per l'edilizia residenziale pubblica e sociale con l'obiettivo di rilanciare le politiche abitative e definire le strategie di medio e lungo termine per la complessiva riorganizzazione dell'offerta abitativa.

Un Piano che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe servire a dare risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti, ad integrare i programmi di edilizia residenziale e sociale, a dare nuovo impulso alle iniziative di settore, ad individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti. 

Il piano doveva prendere forma dopo 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio dello scorso anno, ossia entro il 29 giugno 2025. Ora la Manovra 2026 ne detta le priorità: il Piano Casa Italia deve occuparsi innanzitutto della «realizzazione e del recupero di alloggi di edilizia sociale da destinare alla locazione, a canone agevolato, sulla base di contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, a favore di giovani, giovani coppie e genitori separati». Si tratta dei contratti "rent to buy" introdotti dallo "Sblocca Italia" (Dl 133 del 2014), che prevedono il pagamento dell'affitto da parte del conduttore, che, dopo un certo periodo (fissato dal contratto), può acquistare il bene detraendo dal prezzo una parte dei canoni già corrisposti.

Il Piano Casa dovrà occuparsi anche della realizzazione e dell'adeguamento di unità immobiliari di edilizia sociale per anziani, da destinare alla locazione a canone agevolato o prevedendo la permuta immobiliare, anche nell'ottica di favorire la realizzazione di progetti di coabitazione.

Gli interventi del Piano Casa dovranno integrarsi con quelli finanziati dai programmi nazionali e regionali della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei.

Il Piano Casa si innesta - va ricordato - con le linee guida per la sperimentazione di modelli innovativi di edilizia residenziale pubblica che erano state previste dalla legge di Bilancio 2024 (anche queste al momento non emanate) che dovrebbero definire un programma d'azione per contrastare il disagio abitativo, facendo leva sull'invenduto privato, sul recupero e riconversione dell'esistente e sul partenariato pubblico-privato. Linee guida che dovrebbero occuparsi dell'edilizia residenziale pubblica e sociale e che saranno emanate con un Dpcm e non più con un decreto interministeriale previa intesa in Conferenza unificata.

Al momento al Piano Casa sono destinati 150 milioni di euro per il 2028, 180 milioni di euro per il 2029 e 230 milioni di euro per l'anno 2030, già previsti dalla legge di Bilancio dello scorso anno, cui vanno ad aggiungersi 100 milioni da distribuire equamente tra il 2027 e il 2028 stanziati dalla Manovra 2024. Nessuna risorsa, al momento, per il 2026.

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