Il nuovo piano energetico-ambientale del Comune di Roma

Punti principali del piano: l’attivazione di 100 mila punti luce Led entro il 2020, l’istallazione nel giro di un anno di dieci stazioni per la distribuzione di idrogeno e metano per autoveicoli, l’estensione dell’infrastruttura per la ricarica delle auto elettriche, la riduzione del 50% dei consumi elettrici e dell’80% dei consumi termici delle scuole romane, grazie all’istallazione di pannelli solari e fotovoltaici.

Si è concluso il workshop “Rome 2020: towards a low carbon era”, la tre giorni organizzata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma che ha riunito esperti ed economisti di tutto il mondo per discutere quella che l’economista americano Rifkin – co-organizzatore del workshop – definisce “la terza rivoluzione industriale”.

Il primo obiettivo di questa rivoluzione, come ha spiegato Rifkin a chiusura dei lavori, è abbinare “un piano di sviluppo economico a un piano di sviluppo energetico”.

Ovvero, pensare l’economia tenendo in considerazione l’ambiente.

In questa ottica, il Comune intende presentare alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, apertasi a Copenhagen, il suo Masterplan, una serie di azioni concrete su energia e ambiente da attuare nell’immediato futuro.


Punti principali del piano: l’istallazione nel giro di un anno di dieci stazioni per la distribuzione di idrogeno e metano per autoveicoli, con i finanziamenti della comunità europea; l’estensione dell’infrastruttura per la ricarica delle auto elettriche; la riduzione del 50% dei consumi elettrici e dell’80% dei consumi termici delle scuole romane, grazie all’istallazione di pannelli solari e fotovoltaici.

E, inoltre, l’attivazione di 100 mila punti luce Led entro il 2020.

“Vogliamo inviare il messaggio che Roma si mette alle testa di un nuovo modello di sviluppo ambientale ed energetico – ha detto il sindaco Alemanno – Non si tratta solo di prendere degli impegni astratti, ma di comprendere che bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo che porterà posti di lavoro, innovazione tecnologica, e renderà Roma più competitiva a livello economico. Il workshop di oggi è la base per portare alla conferenza sugli Stati generali della città, in programma a maggio, il progetto di una città realmente a impatto zero”. Il sindaco ha anche annunciato che d’ora in poi il coordinamento di tutti i progetti in materia di sostenibilità ambientale è affidato all’agenzia “Roma Energia”.


Tra gli obiettivi che la Capitale si pone per ridurre le emissioni di anidride carbonica e aumentare l’efficienza energetica ci sono la cogenerazione dell’ospedale Sant’Andrea, la realizzazione di un nuovo stadio free carbon, la creazione di uno “Smart grid” (che consente a più dispositivi di funzionare su una rete comune, condivisa, inter-operabile) alla Sapienza, l’individuazione di forme di incentivo per l’efficienza energetica degli edifici privati.
(Fonte: Comune di Roma)

DECALOGO PROGRAMMATICO SULLA SOSTENIBILITÀ DELLA CITTÀ DI ROMA

1) CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI:
favorire, all’interno del territorio cittadino, politiche di contenimento delle emissioni climalteranti nel rispetto dei programmi coordinati a livello nazionale, dei i criteri fissati dal Protocollo di Kyoto e le conseguenti normative della U.E. ancorché in vie di trasposizione nella legislazione nazionale il rispetto dei limiti di impatto ambientale, con particolare riferimento alle politiche del 20 20 20 (efficienza energetica, contenimento delle
emissione e promozione delle fonti rinnovabili);

2) EFFICIENZA ENERGETICA:
promuovere in conformità agli obiettivi del Covenant dei Sindaci, a cui Roma è in fase di adesione, canoni stringenti di efficienza energetica attraverso misure idonee a prestabilire standard avanzati di consumo per Kwh/mq2, applicabili in modo differenziato a tutti gli edifici sia di nuova che di vecchia costruzione (anche qui con riferimento alle politiche del 20 20 20)

3) FONTI RINNOVABILI:
promuovere la progressiva “decarbonizzazione” delle fonti energetiche utilizzate per la città attraverso diversificazione delle fonti energetiche, in particolare nel comparto elettrico, con la produzione decentrata e da fonti rinnovabili (con riferimento al terzo 20% delle politiche del 20 20 20);

4) UNA ARCHITETTURA E UNA URBANISTICA SOSTENIBILI:
contribuire ad uno sviluppo sostenibile dell’edilizia sul territorio regionale e l’adozione di sistemi efficienti di conversione ed uso dell’energia nelle attività produttive, nei servizi e nei sistemi residenziali, con particolare riferimento ai principi della Dichiarazione di Venezia per l’integrazione di tutte le tecnologie energetiche di Terza Rivoluzione Industriale nella progettazione architettonica e
urbanistica;

5) IDROGENO:
creare le condizioni per lo sviluppo dell’uso dell’idrogeno come uno dei pilastri della terza rivoluzione industriale, come sistema universale di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili discontinue (sole vento, idroelettrico, geotermia, etc), così come la conservazione dell’informazione prodotta da differenti fonti multimediali moderne (testi, immagini, dati, video), è stata resa universale dall’uso delle tecnologie digitali. Tale azione verrà effettuata in conformità alle strategie dell’UE, secondo cui “obiettivo dichiarato, da qui alla metà del secolo, è quello di passare gradualmente a un’economia dell’idrogeno pienamente integrata e basata sulle fonti energetiche rinnovabili” . Andrà sviluppata, conformemente alle direttive comunitarie, la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, lo stoccaggio secondo i sistemi più avanzati offerti dal mercato, e la sua utilizzazione in applicazioni nelle celle a combustibile, attualmente in corso di sperimentazione, favorendone la diffusione.

6) RETI INTELLIGENTI:
favorire il principio dell’auto-consumo e della messa in distribuzione solo dell’energia autoprodotta che sia in eccedenza rispetto all’autoconsumo, da utilizzarsi nei più vicini centri di domanda, in modo da minimizzare inefficienze e dispersioni introducendo progressivamente sistemi di rete intelligenti secondo le pratiche e le direttive suggerite dagli organismi internazionali, in primo luogo la piattaforma tecnologica per le “smart grids” costituita presso l’Unione Europea. Questo scenario finale post conto energia va preparato da subito attraverso la sperimentazione controllata di smart grids in progetti territoriali integranti rinnovabili, idrogeno e edilizia a energia positiva;

7) TRASPORTI PIÚ EFFICIENTI E PULITI:
mirare a una progressiva “decarbonizzazione” dei trasporti pubblici con interventi di ampliamento del parco mezzi e infrastrutture basate su biocombustibili, metano e sperimentazione di mezzi a idrometano e idrogeno secondo le esperienze più avanzate già effettuate in questi settori. Il piano trasporti mirerà anche a una progressiva riduzione del traffico veicolare nella città, favorendo il “car sharing” e il “car pooling”, e iniziative che combinano il trasporto pubblico con la bicicletta, secondo le esperienze di Parigi, Berlino, Bruxelles e Amsterdam;

8) APPROCCIO TEMATICO E STRUTTURA PER “ISOLE DELL’ENERGIA”:
conformemente alle esperienze positive già iniziate nell’ambito dell’Università La Sapienza, il piano energetico sostenibile della Città di Roma sarà ispirato alla necessità di rispondere alle esigenze energetiche del territorio in modo specifico e strutturato.
Esso avrà perciò una impostazione per “isole dell’energia” e per settori (ospedali, uffici, scuole, strutture ricettive, fabbriche, case, ville, etc), e svilupperà delle “matrici” utilizzabili in ciascuno dei predetti settori in modo da facilitarne e accelerarne l’accesso alle nuove tecnologie energetiche

9) SVILUPPO ECONOMICO E CRESCITA OCCUPAZIONALE:
favorire attraverso una politica energetica di Terza Rivoluzione Industriale, anche lo sviluppo economico della Città di Roma attraverso l’insediamento sul territorio romano, di filiere industriali delle nuove tecnologie energetiche, con riferimento alle tecnologie energetiche rinnovabili, ai sistemi di accumulo, e in particolare quelli basati sulle tecnologie dell’idrogeno, e ai sistemi di rete intelligente in grado di garantire una gestione efficiente dell’energia prodotta in modo distribuito, e all’integrazione di tutte queste tecnologie nelle strutture edilizie residenziali e non, di tutte le dimensioni e di qualunque epoca;

10) LEADERSHIP INTERNAZIONALE DI ROMA IN VISTA DI COPENHAGEN:
in vista della conferenza climatica di Copenhagen che dovrà stabilire gli standard successivi al protocollo di Kyoto per quanto riguarda emissioni e sostenibilità, il piano energetico romano mira a posizionare la Città di Roma nel gruppo delle città più sensibili al tema della sostenibilità energetica e ambientale, che si sostanzierà anche in apposite iniziative multilaterali insieme ad altre città che condividano l’approccio energetico di Terza Rivoluzione Industriale, per contribuire con una impostazione non esclusivamente negativa (taglio dei gas serra) ma anche positiva (crescita economica nei settori portanti dell’energia “verde”= green growth), alle decisioni climatiche internazionali che sono di importanza capitale per la sopravvivenza dell’umanità su questo fragile pianeta.

pubblicato in data: 10/12/2009