Presentato il Rapporto di Legambiente “Comuni Rinnovabili 2008”

I numeri del Rapporto Comuni rinnovabili 2008 sono tutti positivi.
Cresce la diffusione nel territorio italiano degli impianti per tutte le fonti e i parametri presi in considerazione.

Sono 3190 i Comuni delle rinnovabili in Italia, ossia quelli dove è installato almeno un impianto nel proprio territorio comunale.
La crescita è significativa, sono più che raddoppiati con 1928 Comuni in più rispetto al Rapporto del 2007. Il quadro che ne esce fuori è sicuramente positivo, al Sud come al Nord, e anche quest’anno è evidente il ruolo da protagonisti dei Piccoli Comuni.

Sul totale dei Comuni rinnovabili 1.664 sono di territori in cui vivono meno di 5.000 abitanti.
L’aspetto più importante da sottolineare è che la scommessa di questi territori, la loro spinta dal basso, si sta rivelando vincente da tutti i punti di vista.
In primo luogo da un punto di vista della risposta al fabbisogno energetico: attraverso eolico, geotermico, idroelettrico, biomasse già oggi sono centinaia i Comuni che producono più energia elettrica di quanta ne consumano.
Ma questa prospettiva è particolarmente interessante se la si guarda dal punto di vista dei cittadini, perché coloro che hanno installato impianti solari termici e fotovoltaici, che sono collegati a reti di teleriscaldamento, vedono bollette meno salate in Comuni in cui l’aria che si respira è più pulita.

Grazie a questi impianti si sono creati nuovi posti di lavoro, portati servizi e creato nuove prospettive di ricerca oltre, naturalmente, ad un maggiore benessere e qualità della vita. Queste realtà hanno capito che investire nelle rinnovabili è una scelta lungimirante e conveniente che può innescare uno scenario di innovazione e qualità nel territorio.
Questi numeri contano anche per far capire che la sfida in cui l’Europa si è impegnata al 2020 è a portata di mano e per l’Italia puntare su un modello di generazione distribuita con un forte ruolo delle fonti rinnovabili è una prospettiva ben più credibile, moderna e desiderabile di quella spinta dagli sponsor del nucleare o del carbone pulito. Ridurre le emissioni di CO2 del 20%, spingendo le fonti rinnovabili in modo da arrivare a soddisfare il 20% dei consumi energetici interni e insieme l’efficienza per ridurre del 20% il fabbisogno al 2020. È l’impegno europeo, vincolante, in cui anche l’Italia deve trovare la propria strada. Realizzare quegli obiettivi avrebbe un effetto straordinario non solo in termini di riduzione dei consumi e delle importazioni di fonti fossili, ma anche in termini di innovazione e creazione di posti di lavoro.

I Comuni 100% rinnovabili.
E il parametro più importante del Rapporto, perché mette in evidenza quei Comuni in cui le rinnovabili sono già un alternativa concreta al fabbisogno di energia. In questi territori il fabbisogno di energia elettrica e termica delle famiglie (ossia il riscaldamento, l’acqua calda per usi sanitari, l’elettricità) viene soddisfatto interamente da fonti rinnovabili.
Il Comune vincitore di questa classifica è Dobbiaco che grazie al teleriscaldamento da un impianto a Biomasse riesce a coprire completamente il proprio fabbisogno termico (oltre a quello del Comune di San Candido) e con gli impianti fotovoltaici e miniidroelettrici quello elettrico.

Complessivamente da un punto di vista della produzione di energia elettrica sono 172 i Comuni in Italia autosufficienti grazie al solo contributo di eolico e mini idroelettrico (senza considerare quelli autonomi grazie a geotermia e biomasse) mentre da un punto di vista del fabbisogno termico sono 16 quelli che riescono a soddisfare completamente il fabbisogno delle famiglie grazie al teleriscaldamento.

I Comuni del Solare sono 3188 in Italia e in forte crescita. Ben 2288 in più rispetto al rilevamento effettuato lo scorso anno. Ancora una volta sono i Piccoli Comuni ad evidenziare la maggior diffusione. Per il solare termico è il Comune di Selva Val Gardena ad avere il miglior risultato nel proprio territorio con 2400 mq di pannelli solari termici e una media di 955 mq ogni 1.000 abitanti. È significativo che 25 Comuni hanno già raggiunto gli obbiettivi dell’Unione Europea di 264mq/1000 abitanti.
Nel solare fotovoltaico il vincitore è il Comune di Prato allo Stelvio, che con oltre 1.111 kW installati riesce a soddisfare oltre il 76% del fabbisogno elettrico delle famiglie residenti! Sono grandi Comuni a vincere le classifiche della maggior diffusione di pannelli solari nell’edilizia comunale. Nel solare termico installato sugli edifici pubblici vince Catania, con oltre 1400 mq, per il solare fotovoltaico sugli edifici comunali vincitore è il Comune di Prato, con 598 kW di pannelli fotovoltaici installati in 23 scuole. I dati fin qui registrati registrano un autentico boom soprattutto per quanto riguarda il solare fotovoltaico dove nell’arco di un solo anno sono stati installati oltre 90 MW di pannelli.

I Comuni dell’Eolico sono 157 in Italia secondo la fotografia elaborata dal Rapporto. La potenza installata è in crescita, pari a 2819 MW, con 644 MW in più rispetto al 2007. I MW rilevati dal Rapporto riescono a soddisfare il fabbisogno elettrico di due milioni e 225 mila famiglie. Tra questi Comuni in 128 si produce più energia di quanta viene consumata nei territori per cui sono già teoricamente autonomi.

I Comuni della Biomassa sono in crescita, 306 con una potenza totale installata di 770 MW, 233 Comuni in più rispetto allo scorso anno. Grazie a questi impianti si sono prodotti 3.828 GWh nel 2006 pari al fabbisogno elettrico di 1 milione e 531mila famiglie. Una delle novità del Rapporto 2008 è un capitolo dedicato al teleriscaldamento che per le biomasse rappresenta uno scenario in forte crescita, sono 267 i Comuni in cui sono installati impianti da teleriscaldamento, tra questi 216 utilizzando biomasse “vere” e locali riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e acqua calda sanitaria locali.

I Comuni della Geotermia sono 28 per una potenza installata pari a 792 MW, 10 Comuni e 30MW in più rispetto al rilevamento dello scorso anno. Grazie a questi impianti si sono prodotti 5.527 GWh nel 2006 pari al fabbisogno elettrico di 2milioni e 210mila famiglie. La produzione elettrica per gli impianti geotermici è storicamente localizzata principalmente tra le Province di Siena, Grosseto e Pisa. In forte diffusione sono gli impianti a bassa entalpia, ossia quelli che sfruttano lo scambio termico con il terreno e che vengono abbinati a tecnologie sempre più efficienti di riscaldamento e raffrescamento, che stanno rappresentando un autentica risorsa per ridurre i consumi energetici domestici e di strutture pubbliche.

I Comuni del mini idroelettrico sono 114. Il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW e nei Comuni considerati la potenza totale installata è di 72 MW in grado di produrre circa 288 milioni di kWh/anno pari al fabbisogno di energia elettrica di 115.200 famiglie. Il motivo per cui prendiamo in considerazione solo il “mini” è perché se dal grande idroelettrico proviene storicamente il contributo più importante da parte delle fonti energetiche rinnovabili alla bilancia elettrica italiana (il 10,8% nel 2006) sono evidenti i limiti di sviluppo in termini di nuovi impianti.
Il premio per i migliori Comuni delle Rinnovabili è intitolato dallo scorso anno a Maurizio Caranza, Sindaco di Varese Ligure per 14 anni e poi Vice sindaco, scomparso lo scorso anno, che ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che in questi anni hannp guardato con interesse alle fonti rinnovabili. Da assoluto pioniere fece installare due torri eoliche nel Comune e avviò un progetto di valorizzazione e innovazione ambientale che ha ricevuto numerosi premi nazionali e europei proprio per i risultati prodotti.


Rapporto Legambiente Comuni rinnovabili 2008
Vedi (in formato .PDF)


1/03/2007 – Presentato il Rapporto di Legambiente “Comuni Rinnovabili 2007”

    pubblicato in data: 08/05/2008

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