La rivista open access gta papers, pubblicata dall'Istituto per la Storia e la Teoria dell'Architettura (gta) del Dipartimento di Architettura dell'ETH di Zurigo, ha lanciato una call for paper per il suo prossimo numero dedicato al vivere quotidiano.
Al centro della riflessione ci sono le demolizioni, spesso raccontate come momenti spettacolari: implosioni di grandi edifici, rimozioni di icone moderniste considerate obsolete, interventi di rinnovo urbano su larga scala. Episodi che, dietro la retorica del progresso, hanno segnato abbandoni, urbicidi e atti di rovina.
In un presente lacerato da conflitti e violenze che cancellano quotidianamente vite, archivi e architetture, l'atto della demolizione non è più solo un gesto tecnico, diventa uno strumento di cancellazione di paesaggi sociali e materiali. La call invita a una riflessione critica su questi processi, spesso trascurati o rimossi nel dibattito accademico.
L'organizzazione sollecita contributi che analizzino come classe, razza, genere e identità marginalizzate, insieme a fenomeni di colonialismo, estrazione e oppressione, si intreccino nella valutazione e svalutazione dell'ambiente costruito, e su come la progettazione architettonica, insieme alle industrie della costruzione, partecipi a tali dinamiche.
Modalità di partecipazione e scadenza
I testi - di un massimo di 300 parole (+ immagini) dovranno essere inviate all'indirizzo [email protected] entro il 30 novembre 2025.
Saranno accettate proposte per articoli brevi (2500 parole) o lunghi (5500 parole), saggi fotografici e contributi d'archivio basati su immagini.
I contributi accettati dovranno essere inviati per intero entro il 1° aprile 2026.
Tutti gli articoli saranno sottoposti a revisione paritaria, revisione e revisione professionale prima della pubblicazione.
Bando e informazioni
[ sira-restauroarchitettonico.it ]
Le date di scadenza visualizzate sono frutto di attività redazionale. Le uniche date ufficiali sono quelle contenute nel testo del bando e/o sul sito web di chi organizza o promuove il concorso. Controllarne sempre la validità presso l'Ente banditore.
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