Ddl Infrastrutture: delega al Governo per edilizia e appalti e introduzione del debàt public

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo disegno di legge che introduce novità e semplificazioni nei settori: infrastrutture, trasporti, edilizia e territorio. Ribattezzato ddl Infrastrutture, istituisce la consultazione pubblica per la realizzazione delle opere di interesse strategico, prendendo a modello il francese debàt public. Al suo interno anche le leggi delega con le quali il Governo è chiamato a legiferare per riordinare e ammodernare il quadro normativo in materia di appalti pubblici e di edilizia.

Ulteriori misure serviranno ad agevolare il partenariato pubblico-privato nel project financing e a dare un ulteriore impulso al recupero del patrimonio edilizio.

Trattandosi di un ddl, i provvedimenti saranno efficaci e definitivi solo dopo gli obbligati passaggi al Parlamento e la successiva promulgazione della legge, mentre per il riordino del codice dei contratti e del TU Edilizia bisognerà attendere l'emanazione dei decreti legislativi da parte del Governo, che avrà tempo 6 mesi dall'entrata in vigore della legge.

La consultazione pubblica per le opere strategiche

Sul modello francese del debàt public, viene introdotto l'istituto della consultazione pubblica per la realizzazione delle opere di interesse strategico. Lo scopo è consentire il coinvolgimento delle comunità e dei territori interessati che potranno conoscere preventivamente le opere infrastrutturali in procinto di essere costruite. Naturalmente il dibattito si svolgerà durante la fase preliminare della progettazione e di regola avrà per oggetto lo studio di fattibilità dell'opera. Sarà principalmente il documento di economia e finanza ad individuare le opere di maggiore impatto socio-economico e ambientale da sottoporre a consultazione pubblica, il cui esito, però, non sarà vincolante per il decisore pubblico.

Recupero del patrimonio edilizio

Il ddl prevede una politica di riduzione degli oneri di costruzione relativi alle ristrutturazioni. Lo scopo è rendere più vantaggioso il recupero del patrimonio edilizio esistente, riducendo il contributo di costruzione nel caso di recupero edilizio e dunque differenziandolo rispetto all'onere dovuto per le nuove costruzioni.

Attrazione di capitali per il project financing, semplificazioni per le infrastrutture

Per assicurare la bancabilità del progetto, le amministrazioni aggiudicatrici potranno richiedere agli operatori economici di corredare l'offerta da una manifestazione di interesse a finanziare l'operazione sottoscritta da una banca. Eventuali difficoltà di finanziabilità da parte del settore bancario potranno emergere già in fase di gara e dunque prima dell'affidamento. Inoltre, vengono introdotti i "bandi-tipo" per l'affidamento di contratti di partenariato predisposti e approvati, previo parere del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici.

Semplificata, inoltre, la procedura di approvazione unica, da parte del Cipe, del progetto preliminare e della Valutazione di Impatto Ambientale, per la quale il termine di presentazione delle osservazioni di soggetti pubblici e dei privati interessati, si riduce a 30 giorni. Altra misura interessante, finalizzata a garantire maggiore liquidità alle imprese che operano nel settore degli appalti pubblici, è la riduzione, dal 25 al 20%, della percentuale di garanzia non svincolabile fino al collaudo.

di Mariagrazia Barletta architetto

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