Codice appalti, banca dati, regolamento, digitalizzazione: il governo Draghi lavora all'attuazione

Il viceministro Morelli fa il punto sullo stato dei provvedimenti in un'interrogazione alla Camera

di Mariagrazia Barletta

Mentre si diffondono proposte per «annullare» o derogare al Codice degli appalti in vista dell'"agevole" realizzazione delle opere che saranno inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, ecco che a fare il punto sui lavori in corso sul Codice dei Contratti pubblici è il viceministro alle Infrastrutture e alle mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, sollecitato alla Camera da un'interrogazione presentata da Stefania Pezzopane e dall'ex ministro Graziano Delrio (Pd).

Finora - ha affermato il viceministro lo scorso 8 aprile - in attuazione al Codice «sono stati adottati 15 decreti ministeriali e 8 provvedimenti di competenza dell'Anac» (di cui Morelli fornisce un elenco). In fase istruttoria ci sarebbero i decreti su digitalizzazione, qualificazione delle stazioni appaltanti, centrali di committenza e banca dati nazionale degli operatori economici.

Regolamento di attuazione

Il regolamento di attuazione, a quanto pare, è pronto per uscire dalle stanze del ministero: «Nelle prossime settimane - assicura il viceministro -, gli uffici del Ministero provvederanno all'inoltro dello schema di Regolamento al Ministero dell'economia e delle finanze per l'espressione del concerto, nonché all'acquisizione dei pareri della Conferenza Stato-Regioni e del Consiglio di Stato». La sua adozione comporterà - ha precisato il viceministro - «l'abrogazione di 4 linee guida Anac e 3 decreti ministeriali».

Il regolamento andrà a disciplinare anche il sistema di qualificazione degli operatori economici.

Qualificazione delle stazioni appaltanti

Diversi i provvedimenti attuativi che il ministro elenca tra quelli in fase istruttoria. Tra questi vi è il Dpcm relativo alla definizione dei requisiti tecnico-organizzativi per la qualificazione delle stazioni appaltanti, uno dei pilastri del nuovo Codice rimasto inattuato. Più nel dettaglio il Codice affida al Dpcm il compito di definire i requisiti tecnico-organizzativi per l'iscrizione nell'elenco - tenuto dall'Anac - delle stazioni appaltanti qualificate di cui fanno parte anche le centrali di committenza. Il decreto definisce, inoltre, le modalità attuative del sistema delle attestazioni di qualificazione e di eventuale aggiornamento e revoca, nonché la data a decorrere dalla quale entra in vigore il nuovo sistema di qualificazione.

Va ricordato che  con l'entrata in vigore (eventuale) del nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, l'Anac non rilascerà il codice identificativo gara (Cig) alle stazioni appaltanti che procedono all'acquisizione di beni, servizi o lavori non rientranti nella qualificazione conseguita.

Centrali di committenza e banca dati

In fase istruttoria - afferma il viceministro - vi sono anche il Dpcm contenente la definizione delle modalità per la costituzione delle centrali di committenza in forma di aggregazione di comuni non capoluogo di provincia e il decreto del ministro delle Infrastrutture che disciplina la Banca dati nazionale degli operatori economici.

Il provvedimento attuativo comporterà che, per la partecipazione alle procedure disciplinate dal Codice, la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-professionale ed economico e finanziario venga acquisita esclusivamente attraverso la Banca dati centralizzata gestita dal ministero delle Infrastrutture.

Digitalizzazione

In lavorazione c'è inoltre il decreto del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione il cui obiettivo è la definizione delle modalità di digitalizzazione delle procedure di tutti i contratti pubblici, anche attraverso l'interconnessione per interoperabilità dei dati delle pubbliche amministrazioni.

di Mariagrazia Barletta

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