Piazzale Loreto come catalizzatore sociale, ecco il progetto vincitore di Reinventing Cities Milano

di Mariagrazia Barletta

Da slargo per le automobili ad anima del quartiere. Una piazza articolata su tre livelli, per complessivi 10mila mq restituiti alla vita sociale. Si chiama Loc, acronimo di Loreto open community, il progetto vincitore del concorso bandito, nell'ambito di Reinventing cities, dalla città di Milano con C40, network di amministrazioni impegnate nella lotta al cambiamento climatico, con l'obiettivo di riconfigurare piazzale Loreto.

Il masterplan è opera di un team multidisciplinare con capofila Ceetrus Nhood (investitore e sviluppatore) e realizzato con la regia di Arcadis Italia (coordinamento tecnico, consulenza ambientale, project e development management e ingegneria) e con il contributo plurale di Metrogramma Milano (coordinatore del team di progettazione), Mic Mobility In Chain, studio Andrea Caputo, Land, Temporiuso e Squadrati.

Come prevede il bando Reinventing cities, il team vincitore realizzerà il progetto che tra l'altro riutilizzerà la volumetria del mezzanino della metropolitana e del palazzo comunale di via Porpora. Il modello è quello di Réinventer Paris, e di altre call simili, in cui si tengono insieme due elementi fondanti, ossia l'interesse pubblico e la sostenibilità economica per il privato che realizza l'intervento di rigenerazione.

Render © Ceetrus-Nhood

Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa tenutasi oggi, 11 maggio, alla Triennale.

La piazza come catalizzatore sociale e multiculturale

 «Loreto open community non è solo un progetto di riqualificazione urbana, sarà una piazza catalizzatore sociale e multiculturale delle aree e dei quartieri limitrofi, da Porta Venezia passando per corso Buenosaires», ha affermato l'Ad di Ceetrus, Marco Balducci, che ha inoltre sottolineato l'importanza della valorizzazione sociale ed economica delle aree circostanti, che scaturirà dal progetto: «Abbiamo calcolato - ha aggiunto - un ritorno sociale sull'investimento (Sroi) con un indice quattro, ciò significa che con un investimento di oltre 60 milioni, creeremo valore per la comunità per circa 250 milioni di euro. Verranno restituiti oltre 10mila mq di spazio pubblico verde che rappresenterà per la nuova piazza l'occasione per creare un micro-clima naturale dove i cittadini potranno sostare integrandosi nel più ampio progetto della città di Milano di riforestare la città».

Immagini ©Ceetrus-Nhood

 «Potevamo spingere su tematiche più architettoniche, monumentali, abbiamo deciso che la grande sfida non dovesse essere una piazza ricordata perché diventi un monumento per la città, ma una piazza che possa ritornare ad essere tale. La grande sfida è la qualità della vita», ha spiegato Carlo Masseroli, city executive di Arcadis Italia. L'obiettivo cardine: «Riconquistare un pezzo di città che oggi città non è».

Un luogo per la socialità, a misura di pedone

«Paradossale l'inversione di questo spazio che, proprio perché è alla confluenza di una serie di assi di viabilità, è di fatto un incrocio totalmente destinato alle automobili. È una paradossale contraddizione tra una dimensione molto forte del trasporto pubblico e una vocazione spaziale tutta spostata sull'automobile. La piazza di fatto non esiste, è uno spazio destinato alle automobili», ha sottolineato Federico Parolotto, senior partener di Mic - Mobility in Chain, descrivendo lo spazio così com'è attualmente.

Immagini ©Ceetrus-Nhood

Il progetto, pur lasciando spazio al flusso delle auto, amplifica la superficie destinata ai soli pedoni, dando vita ad un luogo accogliente, per la socialità. La fluidità del traffico viene mantenuta, ma riducendo lo spazio per le auto. È prevista inoltre l'integrazione con il sistema ciclabile. Infine, anche l'accesso alla metropolitana sarà riconfigurato. «Con questo sviluppo, che andremo a realizzare, abbiamo immaginato di incrementare di sei volte lo spazio pubblico che passerà da 2mila a circa 12mila mq», ha precisato ancora Masseroli. Sarà inoltre una piazza ipogea, dunque protetta e verde. È prevista infatti la piantumazione di 500 alberi.

Lo spazio aperto protagonista

«Diecimila mq non sono uno spazio da poco, pensate che la piazza antistante al Duomo è di 17mila mq, piazza Gae Aulenti è di circa 2300 mq», ha esordito Andrea Boschetti di Metrogramma. «Lo spazio aperto - ha aggiunto - vince sull'architettura». «Questo progetto sposta l'attenzione dall'architettura degli edifici a quella dello spazio aperto». Sono previsti padiglioni in legno che ospiteranno attività, servizi e negozi di vicinato e sono disegnati sulla base degli assi che convergono nella piazza, che in parte sarà abbassata di livello. Con il progetto viene inoltre recuperato suolo permeabile, è prevista infatti una piazza verde con una «sky-forest» al centro, immaginata grazie al contributo dello studio Land di Andreas Kipar. Lo spazio della piazza si articola su tre livelli: un piano ribassato, un piano a raso dove corrono le ciclabili e dove ci sono gli spazi per gli eventi, e poi il piano delle coperture con grandi terrazze, pensate come piazze sospese. «Qualsiasi accesso su tutti i lati di questa piazza è stato attentamente studiato affinché non ci fossero barriere architettoniche», ha rimarcato Boschetti.

Immagini ©Ceetrus-Nhood

Andrea Caputo, alla guida di studio Andrea Caputo ha descritto il progetto del nuovo edificio che sorgerà su via Porpora. Il basamento, permeabile e in diretta continuità con la piazza, avrà una destinazione pubblica «ospiterà un coworking e spazi ricettivi» ha raccontato Caputo. Il volume superiore, più chiuso, sarà destinato ad uffici e residenze temporanee.  È previsto inoltre un asilo di circa 900 mq. Il progetto si è basato sull'ascolto e proseguirà su questa linea, ha sottolineato Isabella Inti, fondatrice e presidente di Temporiuso. 

Il Pgt Milano 2030

«Questa seconda edizione di Reinventing Cities è stata impostata e basata sull'idea che fosse un modo per attuare il Piano del governo del territorio Milano 2030», ha precisato l'assessore all'urbanistica, Pierfrancesco Maran. Tra le tematiche comuni tra Pgt e la call c'è il tema delle piazze «che fanno parte della nostra strategia di una metropoli di quartieri, che rimette la piazza al centro. Effettivamente negli ultimi dieci anni abbiamo riqualificato quasi 100 piazze», ha ancora rimarcato Maran. «La conformazione attuale nasce con la metropolitana, negli anni Sessanta, e da allora è rimasta pressoché la stessa», ossia «uno slargo automobilistico», ha ricordato l'assessore.

«Non esiste una grande mossa che cambia la città, non esiste una grande idea, una grande trasformazione urbanistica che cambia la città, ma le città devono essere cambiate da una strategia e da una visione diffusa di intervento», ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala.

 LA PIAZZA IN NUMERI 

OGGI
17.500 mq la superficie attuale di Piazzale Loreto
41% (7.259 mq) oggi ad utilizzo non carrabile
4.775 mq sono aiuole e cespugli inutilizzabili dai cittadini
2.484 mq per la mobilità dolce

LOC
12.118 mq di superficie non carrabile come spazio ciclo-pedonale (+69%)
5.382 mq viabilità carrabile (31%).
1.107 mq nuova superficie ciclabile
40 posti per biciclette
13 posti di ricarica elettrica
500 nuovi alberi
4.250 mq superficie piantumata
4.745 mq di pannelli fotovoltaici
35% la riduzione di CO2 complessiva nell'area

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