Dalle copie originali di Giambattista Piranesi alle opere di diverse edizioni di Johann Joachim Winckelmann, e poi la collezione di 5.000 volumi regalata dal librario e filologo Parthey e il fondo Platneriano con 6.000 volumi di storia delle città italiane.

Con il maxi progetto da 26 milioni di euro, firmato da Insula architettura e ingegneria con Wenzel+Wenzel Bollinger+Grohmann e IGP, si prepara a riaprire le porte a studiosi e ricercatori - nazionali e internazionali - una delle biblioteche archeologiche più importanti al mondo, sede più antica tra i vari D.A.I, che vanta un corpus di 1.300 riviste (di cui 760 periodici correnti) e circa 240.000 volumi.

L'edificio sito nei pressi di via Veneto, di impianto rettangolare per un totale di 6.000 mq, si sviluppa su cinque piani fuori terra più un attico e due piani interrati, di cui uno adibito a garage. Al suo interno trovano posto numerose funzioni: una biblioteca a libera consultazione articolata su quattro livelli, tre sale di lettura, un deposito libri, una fototeca con 300.000 immagini e 200.000 negativi, una sala conferenze a doppia altezza da 150 posti, la biblioteca Platneriana con 6.000 volumi (utilizzabile anche per eventuali conferenze per un totale di 50 posti), uno spazio espositivo, 35 uffici, una foresteria per 8 borsisti, un alloggio per il custode e, infine, un piccolo giardino e una terrazza. 

«Il nuovo progetto ha salvaguardato l'identità e lo spirito dell'epoca del fabbricato, rendendola contemporanea e coniugandovi le esigenze di adeguamento strutturale, impiantistico e normativo», spiega l'architetto Eugenio Cipollone, partner dello studio Insula.

Nel 2006, a seguito di verifiche relative alla sicurezza antisismica, erano state infatti rilevate diverse criticità, a cui è seguita la decisione di un radicale intervento di adeguamento, sia dal punto di vista strutturale che in relazione alle mutate esigenze funzionali dell'istituto.

Nel 2013 la Repubblica federale tedesca, rappresentata dal ministero federale per i Trasporti, l'Edilizia e lo Sviluppo Urbanistico, ha così bandito la gara europea di progettazione, aggiudicata nel 2014 alla compagine italo-tedesca, con i lavori coordinati dall'impresa Pasqualucci, la stessa che realizzò il progetto del 1962.

foto: © Insula

Un po' di storia

L'Istituto Archeologico Germanico venne fondato nel 1829 come evoluzione del precedente Istituto di Corrispondenza Archeologica, con l'idea - spiega il direttore Ortwin Dally - «di creare una comunità archeologica europea che mettesse in rete i membri corrispondenti di tutta Europa, in una dialettica continua tra le sezioni di Parigi, Londra, Berlino e Roma, con contatti tra colleghi anche di San Pietroburgo, Atene e di altre città europee».

Considerata la poca definizione dell'archeologia come disciplina nella prima metà dell'Ottocento, l'obiettivo era, infatti, quello di collegare tutte le informazioni sui nuovi scavi.

L'aumentare dei materiali, sempre più cospicui, portò, nel 1962, alla realizzazione del nuovo edificio, prima architettura costruita fuori dai confini nazionali dalla neonata Repubblica Federale di Germania dopo la II guerra mondiale. Il risultato fu un'architettura che, con la sua estrema sobrietà e razionalità estetica - estranea a qualsiasi forma di retorica monumentalistica - rappresenta tutt'ora un perfetto esempio stilistico di quel preciso momento storico, in sintonia con i principi formali tedeschi del dopoguerra.

Potremmo dire un'architettura a servizio dell'archeologia, che vede il fulcro delle collezioni incentrato sui paesi del Mediterraneo, lasciando spazio anche a testi di altre discipline afferenti alle scienze dell'antichità, come la filologia classica, la storia antica, l'archeologia delle province romane, l'archeologia del vicino Oriente e l'egittologia. 

foto: courtesy of © Pasqualucci Costruzioni

Spazialità e funzionalità, dal generale al particolare

Un progetto durato oltre 7 anni, che ha richiesto - dal punto di vista strutturale e normativo - la demolizione e ricostruzione di intere parti della struttura in calcestruzzo armato (come i due corpi scala esistenti), l'eliminazione del giunto tra i due sistemi strutturali che compongono l'edificio e la realizzazione di strutture verticali supplementari nelle zone che necessitavano di irrigidimento, nonché di una nuova scala elicoidale per la sala conferenze.

«Gli ambienti che da sempre ne caratterizzano spazialità e funzionalità, come la grande sala conferenze a doppia altezza, la biblioteca Platneriana e la sala lettura su due livelli con il grande ballatoio centrale sono stati oggetto di un'accurata progettazione» - prosegue l'architetto Cipollone.

I pregiati materiali di pavimentazione e rivestimento, dove possibile, sono stati recuperati e reimpiegati, mentre i frammenti inutilizzabili sono stati riciclati, macinati e trasformati sia in graniglia per le pavimentazioni alla veneziana che in grandi tessere di mosaico impiegate nella stessa sala Platneriana.

Insula architettura e ingegneria s.r.l. è una società di architettura, progettazione urbana e ingegneria, fondata nel 2002 dagli architetti Eugenio Cipollone e Paolo Orsini con l'ingegnere Roberto Lorenzotti.
Lo studio ha realizzato progetti in tutta Italia.

A Roma è attualmente responsabile del progetto di restauro e valorizzazione dell'ex Arsenale Clementino Pontificio da destinarsi a sede della Fondazione La Quadriennale e, insieme all'architetto Francesco Cellini, della sistemazione degli spazi urbani e dell'area archeologica del Mausoleo di Augusto.

insulainrete.it

CREDITI DI PROGETTO
RISTRUTTURAZIONE DELLA SEDE ROMANA DEL D.A.I. (ISTITUTO ARCHEOLOGICO GERMANICO)
Ristrutturazione edilizia, adeguamento funzionale, strutturale e impiantistico
progettisti:
insula architettura e ingegneria s.r.l.
con Wenzel+Wenzel F.A. Bollinger+Grohmann GmBH IGP GmBH Climater srl
anno:
2013/2022
committente:
Repubblica Federale di Germania; Rappresentata dal Ministero Federale per i Trasporti, l'Edilizia e lo Sviluppo Urbanistico; Rappresentato dal Bundesamt für Bauwesen und Raumordnung - Ufficio Federale per l'Edilizia e l'Assetto Territoriale.
superficie:
6.074 mq; 24.978 mc
Importo dei lavori:
26.000.000 euro
modalità di incarico:
gara europea bandita nella Repubblica Federale di Germania
stato:
in corso di realizzazione
impresa appaltatrice
Pasqualucci srl

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