"C'è un luogo in cui tutte le questioni di equità, risorse, razza, speranza e paura convergono e si fondono. L'Africa. A livello antropologico, siamo tutti africani. E ciò che accade in Africa accade a tutti noi. L'Africa è il laboratorio del futuro".

Sono le parole di Lesley Lokko - curatrice nominata nel dicembre scorso dal CdA della Biennale - che questa mattina in conferenza stampa ha svelato, insieme al Presidente Roberto Cicutto, il tema della 18. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia 2023: IL LABORATORIO DEL FUTURO.

Chi è Lesley Lokko, curatrice della 18. Mostra Internazionale di Architettura

Alla sua nomina, Lesley Lokko aveva anticipato la volontà di proseguire il percorso iniziato dal suo predecessore Hashim Sarkis con il tema "How Will We Live Together", intento confermato anche in conferenza stampa.

«Laboratory of the future è un titolo che opererà su più livelli» - ha spiegato, facendo riferimento alla Biennale di Venezia che, proprio come l'Africa, è da intendere "come una sorta di laboratorio del futuro, un tempo e uno spazio in cui si pongono interrogativi sulla rilevanza della disciplina per questo mondo - e per quello a venire".

La curatrice ha poi dedicato qualche riflessione al significato della parola Laboratorio, generalmente associata alla sperimentazione scientifica e riferita a immagini di un certo tipo di stanza o edificio ma che, prendendo in prestito l'analisi di Richard Sennett del termine "workshop", assume la dimensione di bottega artigiana, intesa nell'ottica di spazio di collaborazione.

Il suo Laboratorio del Futuro sarà, quindi, uno spazio di sperimentazione, "dove architetti e professionisti provenienti da diverse discipline creative tracceranno un percorso fatto di esempi tratti dalle loro attività contemporanee che il pubblico, composto da partecipanti e visitatori, potrà percorrere immaginando da sè cosa può riservare il futuro" .

Laboratory of the Future_Fred Swart

Tante le tematiche messe in campo questa mattina con auspicio di sviluppo: dai tempi complessi che stiamo vivendo (le tensioni tra popoli che imperano nel mondo, le disuguaglianze sociale anche legate alla pandemia che hanno da un lato diviso, dall'altro accomunato tutti i Paesi, alle prese con problematiche e questioni analoghe) ai macrofenomeni che si osservano nella dimensione sociale, politica ed economica ben oltre la nostra comprensione o il nostro controllo, come la decolonizzazione e la decarbonizzazione.

E poi, immancabile, il ruolo dell'architettura e la sua capacità di negoziare "tra e oltre i confini" con la necessità di ripensarli per riscoprire i punti di contatto con altre discipline.

«Devo la mia presenza a questo tavolo oggi alle instancabili richieste di una società più giusta, più inclusiva e più equa per le quali hanno lottato le generazioni che mi hanno preceduto. La visione di una società moderna, diversificata e inclusiva è seducente e persuasiva, ma finché rimane un'immagine, resta solo un miraggio. È necessario qualcosa di più di una rappresentazione e gli architetti, storicamente, sono attori chiave nel tradurre le immagini in realtà» - ha concluso la curatrice.

Accra_Festus Jackson-Davis

Non è mancata la dichiarazione del Presidente Roberto Cicutto che, prendendo in prestito uno stralcio della Lectio Magistralis di Umberto Eco¹ in occasione dell'Expo di Milano nel 2015, ha poi espresso la fiducia e la stima nei confronti della curatrice: «Lesley dimostra determinazione e coraggio anche nell'usare nel suo titolo due parole abusate ma insostituibili - "laboratorio e futuro" - per restituire la piena importanza del loro significato. Coglierete come il suo approccio somigli molto alla proposta di un patto fra i visitatori della Biennale, il mondo dell'architettura e della cultura in generale. Una Mostra che partendo da premesse molto concrete e punti di vista molto precisi guarderà dritto negli occhi i rappresentanti dei Paesi partecipanti e tutti coloro che popoleranno i Giardini, l'Arsenale e la Città di Venezia. Il tutto per parlare al mondo, che è la vera ragione per cui un Curatore si assume la responsabilità di fare una Mostra Internazionale della Biennale.»  

¹ La Lectio Magistralis di Umberto Eco in occasione dell'inaugurazione di Expo Milano 2015: «Il mondo è sempre stato attraversato da incomprensioni culturali: sin all'inizio del ventesimo secolo l'Europa giudicava barbara e incomprensibile l'arte africana, e c'è voluta la provocazione delle avanguardie artistiche per obbligare gli europei a guardare con occhi diversi una maschera Bantù: che cosa fossero le statue dell'Isola di Pasqua lo sapevano solo le élite colte: la gente comune in Europa, e forse in Cina, giudicava deliranti e impudiche, quando gli capitava di vederne una foto, le sculture erotiche sui templi indiani: i cristiani si scandalizzavano perché i seguaci di altre religioni rappresentavano una loro divinità in forma di animale, dimenticando che l'Occidente cristiano ha per secoli rappresentato la terza persona della Santissima Trinità in forma di colomba.» 

Roberto Cicutto e Lesley Lokko | photo: ©Andrea Avezzu - Courtesy La Biennale di Venezia

Come consuetudine, la Biennale Architettura aprirà al pubblico i cancelli dei Giardini e i portoni dell'Arsenale nel mese di maggio, precisamente il 20 (pre-opening 18 e 19) e si protrarrà fino al 26 novembre 2023.

tutte le info: labiennale.org

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