Fondo concorsi di progettazione a rischio flop. Miceli (Cnappc): «Prorogare scadenza di almeno 6 mesi»

di Mariagrazia Barletta

Nasce per sopperire alla carenza di progettualità locale e aiutare, soprattutto i piccoli Comuni, a costruire un parco progetti indispensabile per intercettare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nonché per beneficiare del ciclo di programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione. In questo quadro, il concorso di progettazione si inserisce come strumento privilegiato di un percorso che avrebbe dovuto puntare diritto sulla qualità delle opere pubbliche.

Il riferimento è al Fondo per i concorsi di progettazione da 161,5 milioni di euro, istituito con il decreto Infrastrutture (Dl 121 del 2021) ed indirizzato ai Comuni con meno di 30mila abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e in quelli delle aree interne del Paese. Fondo poi esteso, indipendentemente dal numero di abitanti, alle province e alle città metropolitane delle citate regioni.

La misura, nata con le migliori intenzioni, potrebbe non avere l'effetto auspicato, in quanto il rischio è quello di non riuscire a far combaciare i tempi di cui necessitano gli enti locali per mettere su un concorso e la tempistica dettata dal Pnrr. L'allarme arriva dal Consiglio nazionale degli Architetti per bocca del presidente Francesco Miceli, che sin dall'inizio aveva accolto con grande favore la nascita del Fondo, sottolineando - in un'intervista rilasciata a professionearchitetto - l'importanza della nuova misura nel «supportare i Comuni nell'organizzazione e gestione dei concorsi», «strumento indispensabile per selezionare la qualità delle opere pubbliche, soprattutto se si tratta di interventi che hanno un rapporto con il contesto urbano, nel caso delle città, o un rapporto con il territorio e quindi con l'ambiente e con il paesaggio».

Ora, però, «Serve prorogare di almeno 6 mesi la scadenza, fissata al prossimo 18 agosto pena la revoca del contributo, entro la quale gli Enti beneficiari, molti dei quali in ritardo, possono avviare le procedure previste dal "Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale, gestito dall'Agenzia per la Coesione Territoriale. Ciò al fine di consentire ai Comuni fino a 30mila abitanti e a quelli delle aree interne, alle Città metropolitane e alle Province del Mezzogiorno e delle Regioni Umbria e Marche di accedervi e di poter usufruire di questa importante misura», afferma Francesco Miceli.

La legge istitutiva del Fondo prevede, infatti, che le risorse siano impegnate dagli enti beneficiari mediante la messa a bando, entro sei mesi dalla pubblicazione del Dpcm di riparto delle risorse, di premi per l'acquisizione di proposte progettuali. In più, il trasferimento delle somme può essere ottenuto dagli enti solo dopo la pubblicazione del bando. Decorso il termine dei sei mesi, le risorse non impegnate sono restituite al Fondo.

«Come abbiamo avuto modo di sottolineare nei contatti avuti con gli organi di Governo l'istituzione del Fondo rappresenta un passo importante per supportare i Comuni nell'organizzazione e nella gestione dei concorsi che sono uno strumento indispensabile per finanziare le opere pubbliche necessarie e per selezionare la loro qualità», aggiunge Miceli, che conclude: «Proprio per questo motivo ci auguriamo che si continui su questa strada, e che via via si estenda l'utilizzo del Fondo all'intero territorio nazionale in modo che i Comuni e gli Enti pubblici possano disporre delle risorse necessarie per utilizzare lo strumento del concorso di progettazione, con l'obiettivo di realizzare opere importanti per il Paese ed in linea con la strategia del Pnrr».

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