Il fondo concorsi di progettazione balza a 161,5 milioni di euro e include province e città metropolitane

di Mariagrazia Barletta

Viene incrementato il fondo per i concorsi di progettazione, istituito con il Dl 121 del 2021, che passa da 123,5 a 161,5 milioni di euro. Ampliati anche la competenza geografica, con l'aggiunta delle regioni Umbria e Marche, e gli enti destinatari, che ora comprendono anche le province e le città metropolitane. Le novità derivano dall'approvazione, nelle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, di un "pacchetto" di emendamenti al decreto Infrastrutture (Dl 121 del 2021).

Il Dl - va ricordato - ha istituito, presso il ministero dell'Economia, il Fondo concorsi, prevedendo una dotazione complessiva di 123,5 milioni di euro destinata a finanziare concorsi di progettazione e di idee con l'obiettivo di far fronte alla mancanza di progettualità nei comuni con meno di 30mila abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e in quelli delle aree interne del Paese.

I concorsi diventano così il punto di partenza per creare un parco di progetti che possa aiutare i comuni ad intercettare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e beneficiare dell'avvio del ciclo di programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione.

Con gli emendamenti approvati, il perimetro del fondo viene ampliato con ulteriori 38 milioni di euro e, come si diceva, viene anche esteso l'ambito territoriale che ricomprende anche le regioni Umbra e Marche.  Inoltre, potranno beneficiare delle risorse, non solo tutti i Comuni con popolazione complessiva inferiore a 30mila abitanti, ricompresi nelle regioni menzionate, ma anche le città metropolitane e le province. Le provincie possono contare su una fetta del fondo pari a 19 milioni di euro; mentre alle città metropolitane spettano 7 milioni di euro. Gli altri 12 milioni aggiuntivi vanno ad incrementare le risorse a disposizione dei Comuni fino a 30mila abitanti.

Le risorse del fondo sono ripartite ai singoli enti beneficiari con Dpcm su proposta del ministero per il Sud e la Coesione territoriale, da adottarsi entro il 30 novembre 2021. Le risorse sono impegnate dagli enti beneficiari mediante la messa a bando, entro e non oltre sei mesi dalla pubblicazione del decreto di riparto, di premi per l'acquisizione di proposte progettuali, secondo le procedure di evidenza pubblica previste dal Codice dei contratti per i concorsi di progettazione e di idee. Il trasferimento delle risorse avviene dopo la pubblicazione del bando. Decorso il termine dei sei mesi, le risorse non impegnate sono restituite al Fondo e riassegnate ad altri enti beneficiari.

Con un altro emendamento, anch'esso approvato, inoltre si aggiunge la possibilità per gli enti beneficiari, con popolazione fino a 5mila abitanti, che abbiano elaborato un documento di indirizzo della progettazione, di impegnare le risorse del fondo attraverso l'affidamento di incarichi tesi alla redazione di studi di fattibilità tecnica economica. Incarichi che possono essere assegnati con affidamento diretto per importi al di sotto di 139mila euro. 

I concorsi da candidare al finanziamento devono perseguire almeno una delle finalità indicate nel decreto legge. L'elenco ne contempla diverse: la transizione verde dell'economia locale, la trasformazione digitale dei servizi, la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione economica, l'occupazione, la produttività, la competitività, lo sviluppo turistico del territorio, la ricerca, l'innovazione sociale, la cura della salute e la resilienza economica, sociale e istituzionale a livello locale, nonché il miglioramento dei servizi per l'infanzia e di quelli tesi a fornire occasione di crescita professionale ai giovani. Un emendamento approvato aggiunge un altro obiettivo; l'incremento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

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