Condivisione e abitare collettivo: a Dessel (Belgio) le residenze sociali progettate da Giuseppe Farris

Social housing modello per varietà e ricchezza di sfumature difficilmente raggiungibili nell'edilizia a basso costo

di Mariagrazia Barletta

La ricchezza di sfumature e la varietà contro la monotonia tipica dell'edilizia sociale. Punta tutto sulla valorizzazione identitaria delle unità residenziali come alternativa alla standardizzazione che spesso caratterizza l'edilizia sociale, il progetto dello studio Farris Architects per 22 residenze sociali realizzate a Dessel, piccola cittadina nella provincia di Anversa, in Belgio. 

«Il progetto è guidato dall'idea che l'abitare sociale possa godere di varietà, di ricchezza di sfumature, che normalmente non si ritrovano nelle soluzioni standardizzate e seriali dell'edilizia a basso costo», riferisce Giuseppe Farris, cagliaritano, fondatore dell'omonimo studio che ha sede ad Anversa. Ogni unità abitativa si sviluppa su due livelli, ma le configurazioni dei vari ambienti sono variabili, così come le scelte formali che disegnano le facciate. Ogni casa appare così indipendente, seppur facente parte di un complesso. 

Il progetto nasce da un concorso, che Farris ha vinto nel 2012, poco dopo essersi aggiudicato la competizione per la ristrutturazione dell'atrio del Parlamento fiammingo a Bruxelles (completato nel 2010), grazie al quale ha ottenuto un successo internazionale.

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Martino Pietropoli

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Martino Pietropoli

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Martino Pietropoli

«Il Belgio - spiega lo studio Farris in una nota - ha vissuto un prolungato boom dei prezzi delle case già a partire dalla metà degli anni '80. Complice la difficile situazione economica, anche la regione delle Fiandre - motore economico del Paese grazie soprattutto alla presenza dei tre maggiori porti di Anversa, Gand e Zeebrugge e dell'aeroporto internazionale di Bruxelles- National - si sta confrontando con una crescente carenza di alloggi a prezzi accessibili. Per rispondere a questo problema, De Ark, società belga con una esperienza di 100 anni nella realizzazione di progetti di edilizia sociale, ha previsto la realizzazione di un complesso di 22 residenze sociali a Dessel».

Le 22 abitazioni sono ospitate all'interno di sette corpi di fabbrica che si dispongono l'uno a fianco dell'altro, nella parte interna del lotto. Il posizionamento delle residenze, arretrate rispetto alla strada, ha così permesso la realizzazione di un ampio giardino pubblico a servizio del quartiere. «Un luogo condiviso per stare insieme e rilassarsi che restituisce spazio alla circolazione pedonale. L'idea è proprio quella di sviluppare la vita sociale del quartiere intorno a un nucleo verde, pubblico e condiviso, e allo stesso tempo di garantire a ogni alloggio un piccolo giardino privato, che privilegia un carattere più domestico e intimo, sul fronte opposto rispetto alla strada», si legge ancora nella nota.

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme.

Ogni edificio è formato da due parallelepipedi accostati, l'uno traslato rispetto all'altro. Anche le altezze dei volumi non sono omogenee. «Nel suo insieme, l'insediamento assume una configurazione dallo schema libero, nella quale gli edifici si protendono e arretrano variabilmente dando luogo a un gioco sempre mutevole», spiega ancora lo studio. Le variazioni sono affidate anche al rivestimento in mattoni faccia a vista dai diversi impasti e colori. Anche le bucature seguono uno schema libero.

La forma scalettata che in planimetria deriva dalla traslazione di un volume rispetto all'altro si ripete nel disegno delle aree verdi, incluso il parco. Quest'ultimo è solcato da un sistema sinuoso di percorsi e accoglie diverse funzioni, panchine per la sosta, spazi per il gioco dei bambini e le aree battezzate "wadi", ossia «delle zone umide in cui l'acqua piovana proveniente dalla piazza viene convogliata in un drenaggio che lascia che l'acqua si infiltri lentamente nel terreno», viene spiegato nella nota.

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

«La pioggia che cade sui tetti delle case e delle tettoie che coprono i posti macchina - spiega ancora lo studio nella nota - viene recuperata per essere utilizzata nelle abitazioni per i servizi igienici, per innaffiare il giardino e per la lavatrice. Con questo sistema i residenti possono riutilizzare la maggior parte dell'acqua possibile e il resto viene convogliato all'interno del terreno stesso. Non è più necessario un sistema fognario e il livello naturale della falda freatica viene reintegrato».

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

Studio Farris Architects, Social Housing a Dessel. Foto: © Koen Van Damme

 CREDITI DEL PROGETTO 

Social Housing a Dessel
Luogo Dessel (Belgio)
Progetto architettonico: Studio Farris / studiofarris.com
Committente: De Ark
Contractor: Artem

Calendario
Inizio progetto: 2013
Inizio cantiere: febbraio 2018
Fine cantiere: marzo 2021
Completamento delle sistemazioni a verde: agosto 2022

Dati dimensionali
Superficie del lotto: 8.060 metri quadrati
Superficie coperta: 1.775 metri quadrati
Superficie a verde: 3.857 metri quadrati
Numero di unità: 6 case, 16 appartamenti

Materiali: mattoni, legno, alluminio, acciaio

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