Roma, gli architetti romani sbancano il concorso di progettazione per il Museo della Scienza. Vince...

di Elisa Scapicchio

Presentati questa mattina, in conferenza stampa dalla Promoteca del Campidoglio, gli attesissimi vincitori del concorso per il Museo della Scienza. All in per gli architetti romani e, soprattutto, largo al team più giovane, con la vittoria assegnata alla proposta di ADAT Studio, di Antonio Atripaldi e Andrea Debilio.

Non c'è posto per nessun altro: l'attesissima rosa dei cinque finalisti del concorso di progettazione per la realizzazione del Museo della Scienza in via Guido Reni, dirimpetto al Maxxi di Zaha Hadid e a pochi passi dall'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, vede a capo dei team selezionati il 100% di architetti romani.

Roma, si sa, non è una città semplice e leggibile solo attraverso le carte. Forse quindi, a giocare un ruolo fondamentale in questa competizione internazionale è stata proprio la conoscenza approfondita del luogo, nei suoi segreti così come nelle soluzioni idonee a contrastarne le criticità.

Tra le 70 candidature esaminate, la giuria internazionale presieduta da Daniel Libeskind e composta da Benedetta Tagliabue (EMBT), Alessandro D'Onofrio (MAXXI), Fokke Moerel (MVRDV) ed Ernesto Dello Vicario (Roma Capitale), ha posizionato all'unanimità il progetto Science Forest di ADAT Studio, fondato nel 2022 da Antonio Atripaldi (1983) e Andrea Debilio (1976) davanti ai più noti nomi di Schiattarella Associati, Labics, Nemesi e Luigi Franciosini.

Dieci anni di ricerca e lavoro in alcuni dei più grandi studi internazionali - tra i quali quelli di Carlo Ratti, Norman Foster e Mario Cucinella - dietro ai nomi dei vincitori, che hanno poi fondato ADAT Studio - Architecture, Design, Adaptation, Transition, combinando la creatività progettuale all'innovazione tecnologica. 

Se già è notizia la provenienza dei finalisti, lo è ancora di più il fatto che la vetta della classifica sia occupata dal raggruppamento più giovane. Torna in mente la figura di un giovanissimo Renzo Piano, quando vinse il concorso per realizzare il Centre Pompidou. Più giovane, certamente, ma i tempi sono cambiati e, non da meno, siamo in Italia, a Roma, dove tutto scorre più lento.

Ancora una volta, quindi, è bene sottolineare l'importanza del concorso di progettazione, quale strumento, come sottolineato dal Presidente OAR Alessandro Panci "che pone al centro della valutazione la qualità del progetto", e in particolare - aggiungiamo noi - quello a due gradi in forma anonima, l'unica procedura, a nostro avviso, a offrire una vera pari opportunità a tutti i progettisti.

Il concorso di progettazione per la realizzazione della Museo della Scienza è stato bandito dal Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti della provincia di Roma e Cassa Depositi e Prestiti, attuale proprietaria dell'area, e con il supporto tecnico scientifico del Comitato presieduto dal professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica nel 2021.

La procedura è stata gestita interamente sulla piattaforma OAR
can competition architecture network.

La graduatoria provvisoria

1° posto

Antonio ATRIPALDI progettista (capogruppo), Andrea DEBILIO progettista, Luca GALLI progettista, Luca MANZOCCHI progettista, Sergio SETTANNI consulente, Filippo TESTA consulente, Laura ZEVI progettista.

2° posto

Amedeo SCHIATTARELLA progettista (capogruppo)

3° posto

Francesco ISIDORI progettista (capogruppo), Michelangelo GUZZARDI progettista, Mario Nicola MONOTTI progettista, Philippe RETTENBACHER progettista.

4° posto

Arch.SUSANNA TRADATI progettista (capogruppo), Ing. Marco BRUGO progettista, Ing. Marco BRUGO progettista, Ing. Michele CAPÈ progettista, Arch. Isabella GOLDMANN progettista, Ing. Sarah HOCHSTETTER progettista, Ing. Davide LURASCHI progettista.

5° posto

Luigi FRANCIOSINI progettista (capogruppo), David CARERI progettista, Alessandra CARLINI progettista, Cristina CASADEI progettista, Gaetano DE FRANCESCO progettista, Roberto SALUCCI progettista, Alfio ZAPPALÀ progettista.

Cosa prevede il Museo della Scienza

Dopo l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, il Maxxi di Zaha Hadid e il suo ampliamento firmato dallo studio italo-francese LAN, il ponte della Musica dello studio Inglese Buro Happold Engineering e il Polo Civico di Amaa e Demogo, il Museo della Scienza rappresenta l'ultimo tassello dell'ampio programma di riqualificazione che, da una decina d'anni, sta coinvolgendo l'area urbana dell'ex Stabilimento militare materiali elettronici e di precisione, tutti interventi guidati da concorsi.

Un'importante opera architettonica e urbana che, lasciandosi ispirare dal Science Museum di Londra, punta a mettere a sistema l'aspetto storico-sociale con la realtà attuale e di sviluppo futuro della scienza. Costituirà, inoltre, uno strumento di formazione, rappresentazione e diffusione del metodo scientifico e della cultura scientifica nel suo insieme, oltre ad avere il compito di conservare e valorizzare la memoria della storia dei progressi scientifici. 

Valore culturale in primis, ma anche elemento di connessione tra le diverse realtà cittadine a carattere scientifico e importante opera di architettura per la città: sarà questo il Museo della Scienza, con una progettualità museografica originale, strumenti di facilitazione all'interpretazione dei contenuti esposti, un auditorium e spazi per esposizioni permanenti e temporanee.

Un progetto ambizioso - l'investimento messo in campo per la realizzazione dell'opera ammonta a circa 75milioni di euro -  che speriamo possa vedere presto la luce come azione strategica per riportare Roma, da troppo tempo ormai messa da parte, al centro del dibattito sull'architettura contemporanea,

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