Il Badhaus sorge proprio lì, dove un tempo c'era uno stabilimento balneare - il padheaus an dem Griezze, fino al 1374 gestito dal "Bader" di Bressanone - aggiungendo un tassello di architettura contemporanea alla cittadina altoatesina, che nell'ultimo decennio si è distinta per il gran numero di interventi di altissima qualità.

Il progetto nasce da un'accurata analisi del tessuto urbano - fatto di vicoli e piazze - con la volontà di creare il dialogo tra vecchio e nuovo. Sviluppandosi proprio a partire dal modellamento di una piazza fino ad ora inaccessibile, l'intervento ridà vita a un piccolo brano di città.

Combinando volumi diversi ed elevandosi in una forma snella e affusolata, il nuovo edificio sfrutta con grande cura e sapienza lo spazio disponibile e, attraverso demolizioni, ampliamenti e prolungamenti degli edifici principali, mette a nudo alcuni passaggi nascosti.

foto: © Gustav Willeit

Le forme del nuovo edificio - suddiviso in una serie di volumi bassi e uno più alto - sono tutte determinate dal loro rapporto con gli edifici circostanti, affidando alla montagna sullo sfondo il ruolo di quinta scenografica e l'enfatizzazione del contrasto cromatico, specie nella stagione invernale.

La struttura più alta, che si distacca dai fronti degli edifici esistenti, si sviluppa come un contrappeso ordinato alle viste e ai volumi esistenti nel cortile, si eleva sopra gli altri edifici con la sua forma snella e affusolata verso l'alto.

Le terrazze delle sezioni più basse, invece, funzionano come tetti verdi con alberi e piante per creare nuovi punti di osservazione e privacy.

Il privato diventa pubblico: il cortile interno e il bar per una sosta lungo la via

Ciò che caratterizza maggiormente l'intervento, tenendo conto della sua natura ricettiva di alto livello per un totale di 21 camere, è proprio la presenza del cortile accessibile, pensato per accogliere ospiti e passanti come in un salotto urbano.

Con le sue gradinate e la fontana, questo spazio riservato diventa un luogo di incontro, ma anche uno spazio per la sosta, il relax o la lettura.

Stessa logica anche per il bar, acon ingresso diretto dall'hotel per gli ospiti, ma anche dalla via principale per quei passanti alla ricerca di un luogo caldo ed accogliente per una pausa durante l'esplorazione della città. Curato nei minimi dettagli, questo spazio è pensato per creare senso di comunità tra turisti e abitanti del luogo, eliminando ancora una volta il confine tra pubblico e privato.

foto: © Gustav Willeit

Opere d'arte nell'opera d'arte

L'architettura, già di per sé un'opera d'arte per il perfetto equilibrio nel contesto, grazie alla collaborazione con l'associazione 'Südtiroler Künstlerbund', accoglie i lavori di alcuni artisti locali.

Il primo, visibile sin dalla strada, è la scultura di un accappatoio realizzata da Michael Fliri, che si ricollega alla storia dello stabilimento balneare, accoglie gli ospiti all'ingresso dell'hotel. A questa si aggiunge il "Cielo stellato liquido" - sempre di Fliri - posizionata sul soffitto e composta da fonti luminose e riflessi di luce come rimando all'idea dell'acqua dello stabilimento balneare originale. Il cielo stellato è composto da centinaia di mani fatte di argilla.

Le fotografie di Gustav Willeit

Crediti del progetto

Progetto architettonico: bergmeisterwolf
Lead Architects: gerd bergmeister, michaela wolf

Luogo: Bressanone
Fine lavori: 2024

Fotografie: © Gustav Willeit

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