Il progetto - AquaPraça il suo nome - è di CRA-Carlo Ratti Associati e Höweler + Yoon, realizzato in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, il ministero dell'Ambiente, Bloomberg Philanthropies, la Cornell University College of Architecture, Art, and Planning, CIHEAM Bari, il programma Connect4Climate del Gruppo della Banca Mondiale e il ministero degli Esteri del Brasile.
La piazza sfrutta tecnologie di rilevamento e il principio di Archimede per adattarsi al cambiamento di livello del mare, fungendo da piattaforma per il dialogo globale sul clima.
Debutterà il 4 settembre alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2025) prima di intraprendere il suo viaggio transatlantico verso la città amazzonica, dove diventerà un punto di riferimento culturale permanente. Con una superficie di oltre 400 metri quadrati, il progetto ritaglia letteralmente lo spazio pubblico nel mare, creando un dialogo fisico tra l'ambiente costruito e le forze naturali.
Trattenendo e rilasciando acqua, AquaPraça si calibra costantemente per far sì che venga mantenuto un bordo libero minimo rispetto al livello dell'acqua in cui la struttura è immersa. Il pubblico sperimenta le fluttuazioni dinamiche dell'innalzamento del livello del mare a livello degli occhi. Una condizione pensata per creare nuove prospettive sui sistemi naturali e urbani.
Attualmente la piattaforma è in costruzione nell'Italia nordorientale da parte di Cimolai, azienda leader nel settore delle costruzioni in acciaio avanzato.
Può ospitare oltre 150 persone per mostre, workshop, simposi ed eventi culturali.
Dopo la Biennale raggiungerà Belém, dove sarà parte integrante del Padiglione Italiano alla COP 30, portando le riflessioni dell'Italia su architettura e azione per il clima a un pubblico globale. Dopo il vertice, la piattaforma rimarrà parte dell'infrastruttura culturale di Belém, un'eredità duratura della conferenza in Amazzonia. L'obiettivo è unire comunità diverse e promuovere il pensiero ecologico su scala planetaria.
«Nel 1979, Aldo Rossi lanciò il Teatro del Mondo alla prima Biennale di Architettura, sostenendo che l'architettura potesse interagire con il passato. Oggi, Aqua Praça dimostra come l'architettura possa interagire con il futuro, rispondendo al clima e interagendo con la natura, anziché opporvisi», afferma Carlo Ratti, professore al MIT e al Politecnico di Milano, co-fondatore di CRA e curatore della Biennale Architettura 2025.
«AquaPraça permette ai visitatori di incontrare il mare a livello degli occhi», afferma Eric Höweler, co-fondatore di Höweler + Yoon e professore all'Università di Harvard. «È una piattaforma, sia letterale che figurativa, per approfondire la nostra comprensione e la nostra esperienza collettiva dell'innalzamento del livello del mare e degli impatti dei cambiamenti climatici sulle città e le comunità globali e cercare soluzioni collettive», aggiunge J. Meejin Yoon, co-fondatore di Höweler + Yoon e preside Gale e Ira Drukier presso la Facoltà di Architettura, Arte e Pianificazione della Cornell University,
Immagine di Agnese Bedini
Immagine di Agnese Bedini
Immagine di Agnese Bedini
«Il concetto di piattaforma galleggiante è davvero innovativo e si allinea perfettamente con la nostra visione per la Cop30», afferma André Corrêa do Lago, presidente della COP30. «Portare questa struttura in Brasile - aggiunge - crea una presenza suggestiva e simbolica alla conferenza, sottolineando il nostro impegno per la sostenibilità. Inoltre, potrebbe rappresentare un'eredità duratura dei nostri sforzi congiunti e un promemoria costante dell'importanza della sostenibilità».
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