in alto: la nuova piazza Augusto Imperatore, Roma | foto di Giulia Mura, 2025

 

Dal centro alla periferia, dall'arte alla natura: tra piazze riaperte, monumenti restaurati, parchi fluviali, percorsi pedonali e ciclabili, interventi infrastrutturali, di pulizia e manutenzione straordinaria, sono ancora tante le opere di riqualificazione, valorizzazione e ripristino che questa Amministrazione sta portando avanti grazie ad una stagione di investimenti senza precedenti con sforzi congiunti di Pnrr e risorse speciali per il Giubileo.

Per la prima volta dopo tanti anni, infatti, al netto delle complessità di cui endemicamente soffre la capitale, a Roma si respira un certo fermento perché si vedono i risultati - non sempre perfetti, ne prendiamo atto - di un percorso legato ad una visione: la Città dei 15 minuti.

 Intanto, vediamo quello che sarà e quello che ad oggi è stato completato.

Laboratorio Roma050

Rientra in questo piano strategico anche il lavoro, presentato pochi giorni fa in Campidoglio, del Laboratorio Roma050, il gruppo promosso da Roma Capitale e dall'Assessorato all'Urbanistica con Risorse per Roma S.p.A., diretto da Stefano Boeri e coordinato dagli architetti Eloisa Susanna e Matteo Costanzo composto da 8 giovani architetti (selezionati su una rosa di 350 candidature) che hanno prodotto un corposo lavoro di indirizzo programmatico a proposito di tre segmenti temporali per una metropoli arcipelago - un futuro istantaneo (da oggi al 2030) con L'Atlante delle Trasformazioni, un futuro strategico (2030-2050) con L'Affresco della Roma Futura e un futuro ipotetico (2050 e oltre) con La Carta per Roma 2050 - e tre temi chiave, acqua, archeologia e GRA.

L'obiettivo? «Delineare una possibile visione per il futuro di Roma: un modo per superare la logica dell'immediato e iniziare a progettare anche il futuro prossimo, ciò che le politiche dovrebbero attivare oggi avendo come riferimento un chiaro orizzonte intenzionale».

Laboratorio Roma050 - L'archeologia diffusa come risorsa culturale, formativa ed economica

La nuova piazza Augusto Imperatore di Cellini

Che ci siano voluti quasi vent'anni a terminarla è cosa nota.

Un paradosso, se si pensa che questo è uno dei luoghi più significativi del patrimonio storico e artistico della Città. Ma poco male: ora, finalmente, la nuova piazza Augusto Imperatore è aperta, ricucendo quel grande vuoto, rimasto transennato per troppo tempo, che separava l'Ara Pacis di Meier dal Mausoleo e le chiese adiacenti.

Progettata da Francesco Cellini - vincitore del concorso internazionale del 2006 insieme al gruppo Urbs et Civitas e Roberto Lorenzotti (membro dell'A.T.P. e socio dello studio insula architettura e ingegneria) - la piazza è stata ripensata come nuovo spazio urbano in cui le testimonianze della Roma antica, moderna e contemporanea, si raccordano in un disegno unico.

I lavori, iniziati a maggio 2020, hanno avuto infatti come obiettivo primario quello di riconnettere l'area allo spazio urbano circostante, ora reso pienamente fruibile. E degno della Capitale. Ha dichiarato il Sindaco Roberto Gualtieri "stiamo restituendo alla città uno dei suoi luoghi più iconici, destinato a diventare una delle piazze più straordinarie di Roma e, quindi, del mondo intero. Un simbolo identitario che intreccia la storia millenaria con la visione contemporanea, pronto a parlare al futuro e a ispirare cittadini e visitatori".

La nuova piazza, incorniciata da due ampie scalinate cordonate - l'una verso via di Ripetta, l'altra verso l'abside della chiesa di S. Carlo al Corso - mette in connessione il piano stradale attuale con la quota originaria del Mausoleo, evidenziata e impreziosita da parte della pavimentazione originale in travertino del I secolo a vista.

È stato inoltre aggiunto un ampio spazio a uso caffetteria/info point, mentre diversi importanti lavori infrastrutturali hanno consentito l'adeguamento della rete fognaria, il consolidamento del terrapieno di fondazione della chiesa di San Rocco e del pilone del passetto tra questa e la chiesa di S. Girolamo dei Croati.

Roma, piazza Augusto Imperatore, spalle al lungotevere sguardo verso l'abside della chiesa di S. Carlo al Corso  | foto di Giulia Mura

Rem Koolhaas riparte dal mausoleo di Augusto

Anche qui i lavori di completamento del restauro e musealizzazione del monumento, ancora in progress e segretissimi, proseguono senza sosta: l'obiettivo da rispettare è l'apertura nel 2026.

La durata dei lavori - la conclusione della prima fase risale al 2019 - è stata infatti determinata dagli importanti rinvenimenti archeologici, quali strutture tardo-antiche, lacerti di mosaico, un cippo pomeriale e una pregiata testa di divinità femminile in marmo, che troveranno collocazione nello stesso monumento e saranno parte integrante del racconto della storia e delle vicende dell'edificio.

Costruito per accogliere le ceneri dell'imperatore Augusto e dei membri della dinastia giulio-claudia, nella sua lunga storia a partire dal Medioevo il Mausoleo che con i suoi 87 metri di diametro, è il più grande sepolcro circolare che si conosca, è stato adibito a fortilizio, giardino, anfiteatro e sala per concerti, fino a essere incluso nella piazza progettata da Vittorio Morpurgo negli anni Trenta, in una condizione di isolamento decontestualizzato.

L'allestimento del nascente museo all'interno del monumento in fase di restauro, finanziato con il prezioso supporto di Fondazione TIM e BVlgari (che proprio lì di fianco pochi anni fa ha inaugurato l'hotel 5 stelle firmato Citterio Viel) sotto la direzione tecnica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curato da Rem Koolhaas: il fondatore di OMA/AMO ci riprova, dopo la triste vicenda e il nulla di fatto per il suo progetto agli Ex Mercati Generali.

Non vediamo l'ora di vedere il risultato!

Riapertura Vela di Calatrava, Tor Vergata

C'è voluto l'appuntamento con il Giubileo dei Giovani - se ne attendono oltre un milione, da tutto il mondo - per smuovere la stasi intorno ad una grande opera incompiuta italiana, quell'imponente esoscheletro visibile dall'A1 Roma-Napoli anche chiamati la Vela.

Sono infatti in fase di completamento e apertura, seppur parziale, gli ultimi lavori nel sito di Tor Vergata: inizialmente concepita da Santiago Calatrava come "Citta dello Sport" per i mondiali di nuoto del 2009, la sua costruzione è rimasta incompiuta, rendendo il manufatto un simbolo di ambizione e fallimento architettonico (al netto dei molti milioni già spesi).

Con un investimento da 80 milioni, l'Agenzia del Demanio, individuata come stazione appaltante per la realizzazione degli interventi legati al Giubileo, ha previsto il completamento di una delle vele, trasformandola in una grande arena per eventi, e la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione sostenibile alimentato da fonti rinnovabili ( tra l'altro recentemente insignito di un importante riconoscimento internazionale: il primo premio darc Awards 2025 - Structure High Budget). L'area di oltre 48 ettari - attraverso un'importante operazione di rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio architettonico di Roma - sarà quindi riqualificata e resa fruibile, con la possibilità di ospitare fino a 15.000 utenti.

Sono state, inoltre, completamente riqualificate le aree esterne: solo con la piantumazione attuale degli alberi e delle piante arbustive, si stimano riduzioni delle emissioni di CO₂ di circa 45 tonnellate in 20 anni e oltre 65 tonnellate in 30 anni.

«Alta circa 75 metri, la Vela sarà aperta a cittadini, turisti e pellegrini. L'area in cui sorge" spiega il Demanio, "sarà oggetto di un'operazione di piantumazione, avviando uno dei più importanti progetti di rigenerazione sostenibile, riconsegnando ai cittadini verde urbano e infrastrutture di benessere, laboratori di ricerca e formazione, da realizzare in partenariato pubblico-privato.».

Una volta finito il Giubileo, una parte dell'opera dell'architetto spagnolo diventerà un centro di ricerca e divulgazione scientifica, mentre la parte outdoor un orto botanico gestito dall'università di Tor Vergata. Un'altra, un'arena sportiva scoperta.

Non bisogna sottovalutare poi, anche il potenziamento viario, con il nuovo svincolo: un'infrastruttura attesa da anni da chi vive, studia e lavora nel quadrante di Roma est.

I 5 parchi d'affaccio sul Tevere

"Avevamo deciso che i parchi d'affaccio dovessero essere componente pregiata del Giubileo sapendo che non è semplice perché il Tevere è stato nascosto e dimenticato, dopo essere stato protetto dai muraglioni. Ma il fiume è vita, un patrimonio di biodiversità che sostiene l'ecosistema della Capitale, una risorsa turistica, ricreativa, didattica, sociale. Il nostro obiettivo è che il Tevere diventi un unico parco lineare".

Detto, fatto: tutti e cinque i parchi previsti con i 7,3 milioni di fondi giubilari del progetto "Roma, Cura Roma" sono stati inaugurati, tra il 21 marzo e il 18 giugno.

Lungotevere delle Navi

Il parco d'affaccio "Lungotevere delle Navi", situato in un'area di importante valenza naturalista, ex Oasi WWF, collocata tra Ponte Risorgimento e Ponte Matteotti, ha un'estensione 1,6 ettari.

Per rispondere a criteri di fruibilità e accessibilità, coniugando sostenibilità ambientale e paesaggistica, è stato realizzato un camminamento di 570 mt connesso a slarghi e piazzole che occupano una superficie di 370 mq, dedicate alla sosta e ad attività didattico naturalistiche, predisposta una staccionata sul bordo alto della riva e un nuovo impianto di illuminazione.

Le strutture, realizzate in legno con l'obiettivo di garantire il minimo impatto sulla flora e sulla fauna, dialogano con una rinnovata componente vegetazionale: infatti, l'area, per lungo tempo degradata, è stata rinaturalizzata attraverso il ripristino degli equilibri ecologici in modo da favorire l'aumento della biodiversità.

Parco affaccio "Lungotevere delle Navi", Courtesy Roma Capitale

Prati dell'Acqua Acetosa

Secondo come inaugurazione ma primo in termini dimensionali, il parco d'affaccio dei Prati dell'Acqua Acetosa, si estende tra il ponte della ferrovia Roma Civita Castellana e quello di Tor di Quinto, a poche centinaia di metri dal tratto del foro italico della tangenziale. Con una superficie di 8,5 ettari, lì dove si realizza la confluenza dell'Aniene con il Tevere, in un'area un tempo occupata da un'enorme discarica abusiva, oggi sorge un bellissimo parco: la bonifica ha infatti rimosso 4600 tonnellate di rifiuti, piantando al loro posto 100 alberi e 2000 arbusti, seminato un prato e realizzate cinque terrazze panoramiche con affaccio sul fiume.

Il parco è inoltre dotato di una pista ciclabile che, con la dorsale del Tevere, prosegue fino a Castel Giubileo e dall'altra parte raggiunge Villa Ada, connessa con un sottopasso adiacente ad un parcheggio.

+ info e foto su turismoroma.it

Ostia Antica

Il Parco d'affaccio di Ostia Antica offre un'esperienza naturalistica e culturale, dove la scoperta del fiume si intreccia con la storia del territorio. Finanziato con oltre 1,5 milioni di euro di fondi giubilari, ha reso fruibile un'area di 1,5 ettari a diretto contatto con il Sito Archeologico di Ostia Antica, realizzando un vero e proprio parco naturalistico, dove ricreare un habitat con elevate qualità ecologiche riducendo la presenza delle componenti invasive e infestanti a favore di un migliore sviluppo della flora tipica dell'ambiente fluviale, come felci e canneti.

L'area è raggiungibile sia percorrendo Via Gherardo, ma anche usufruendo del pontile all'interno del parco, completamente riqualificato, che da oggi consente l'attracco dei battelli. I visitatori potranno immergersi nella natura percorrendo il nuovo percorso ciclopedonale ad anello di oltre 700 metri, arricchito da punti di sosta panoramici.

Parco affaccio "Ostia antica", courtesy Roma Capitale

Oasi di Ponte Milvio

L'intervento messo in campo per l'Oasi di Ponte Milvio è stato tra i più importanti, per l'estensione che ha interessato una superficie di 6,5 ettari. Con il milione di euro a disposizione è stato riqualificato il tratto compreso tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, attraverso la creazione di percorsi con passerelle di legno, che consentono agli avventori di attraversare un bosco che è stato rigenerato con nuovi arbusti e piante.

È inoltre arricchito da tre piazzole: la prima consente di sostare per ammirare la bellezza delle piante igrofile del vicino giardino acquatico, ricavato in una vasca pre-esistente. La seconda si apre su una radura e per la conformazione è la più adatta ad iniziative ed attività didattiche come osservare i cormorani ed i martin pescatori. Il terzo affaccio è per ammirare le bellezze archeologiche presenti, l'antico cippo terminale che segnava l'ampiezza dell'alveo del Tevere (52 a.C.), una porzione degli antichi argini del fiume riportati completamente alla luce, dopo la rimozione di limo, detriti e rifiuti ed un tratto dell'antica via Flaminia con i basolato di età imperiale.

Parco affaccio Oasi Ponte Milvio courtesy Roma Capitale

Tevere "Foro Italico"

Il Tevere "Foro Italico" è il quinto e ultimo parco fluviale portato a termine dal dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale. Oltre alla realizzazione di una piazza destinata ad accogliere eventi ed attività, qui sono state riqualificate le terrazze d'affaccio e la scalinata per arrivare alla sponda e alla seconda banchina, e installati attrezzi da fitness.

 Nel nuovo parco poi, che si estende su un'area di 1,6 ettari nella sponda destra del Tevere, sono state installate nuove sedute lineari, piante e un'illuminazione pensata per garantire sicurezza e al tempo stesso valorizzare il paesaggio.


Parco affaccio Foro Italico courtesy Roma Capitale

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