300 milioni di euro ai Comuni veneti per passare all’energia pulita

Ai municipi basterà mettere a disposizione aree adeguate per l’installazione delle centrali; a quel punto, dopo un’analisi del fabbisogno di energia, sarà costruita la centrale.

La quale, in un primo momento, servirà tutte le strutture comunali (municipio, palestre, scuole, illuminazione pubblica…); quindi potrà essere utilizzata anche dalle famiglie per gli usi domestici.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione in tema di produzione di energia elettrica; secondo gli esperti, optare per il biogas o il fotovoltaico fa risparmiare all’utente una somma che varia dal 20 al 40 per cento rispetto al tradizionale sistema di produzione di energia.

"E affidarsi a questi nuovi impianti fa anche bene all’ambiente, sottolinea Vanni Mengotto, presidente Anciveneto; da parte nostra desideriamo dare un chiaro segnale: si può e si deve fare di più per rispettare il protocollo di Kyoto. A questo proposito, per il quadriennio 2008-2012 l’Italia si è impegnata a ridurre l’emissione di elementi inquinanti almeno del 5,2 per cento rispetto al 1990. È importante che anche i comuni della nostra Regione diano una risposta concreta in questa direzione. Nei prossimi giorni organizzeremo uno specifico incontro per illustrare nel dettaglio il progetto".

Lo stesso presidente rilancia infine la proposta "Aree verdi in città": "Dovremmo lavorare insieme agli amministratori locali per costituire delle nuove zone verdi attorno ai centri abitati; così facendo si usufruirà di un sensibile abbassamento delle temperature, che molto hanno preoccupato i cittadini nel corso di quest’ultima estate, permettendo una maggiore pulizia dell’aria fortemente inquinata dal Pm10 nel centro Veneto".

pubblicato in data: 13/11/2007

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