Crepe nei muri? Quali sono le cause e le soluzioni non invasive, il caso studio SYStab

il consolidamento del nodo terreno-fondazioni di un casale in pietra in provincia di Chieti

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Crepe nei muri? Le cause e le soluzioni non invasive

Le crepe nei muri possono essere causate da vari fattori, spesso si sommano almeno due concause. Tra queste il cedimento del terreno e delle fondazioni è senz’altro una delle più frequenti e complesse da affrontare.

Individuata la causa del dissesto è fondamentale agire per stabilizzare il fabbricato e rimetterlo in sicurezza, spesso questo tipo di intervento non è mai banale e alcune soluzioni possono risultare invasive, oltre che molto costose.

Una delle tecnologie che si è maggiormente affermata negli ultimi 2 decenni, dal 2000 in poi in modo particolare, è il consolidamento del nodo terreno fondazione con iniezione di resine espandenti. Dove applicabile, è attualmente la metodologia meno invasiva e mediamente meno costosa, per risolvere i problemi di cedimento differenziale delle fondazioni.

SYSTAB, azienda specializzata in consolidamenti con tecnologie a bassa invasività, ha recentemente realizzato il recupero di un edificio in pietra in provincia di Chieti impiegando proprio le iniezioni di resina nel terreno di fondazione per recuperare una serie di cedimenti differenziali che aveva determinato il dissesto del fabbricato negli ultimi anni.

LA STRUTTURA

L’edificio di civile abitazione recuperato è un ex “Casino di Caccia” dei Baroni dell’epoca, risalente alla fine del ‘700, strutturato con una forma in pianta rettangolare di dimensioni di 18 x 13 metri circa. Sito in collina lungo una linea di cresta, la villa è stata realizzata in unica soluzione completamente in pietra, con struttura disposta su due piani fuori terra e la parte centrale, dove è situato il corpo scala, costituita da un secondo piano con sottotetto.

IL DISSESTO

La struttura presentava un quadro fessurativo, in evoluzione da alcuni decenni, con profonde lesioni e crepe nei muri, dissesti diffusi a tutta la struttura. I cedimenti differenziali, in particolare si sono accentuati a seguito di:

  • infiltrazioni di acqua dovute a mancata regimazione delle acque meteoriche;
  • stagioni siccitose dell’ultimo decennio;

  • intervento parziale di sottofondazione che ha, da un lato irrigidito parzialmente la struttura, e dall’altro determinato una diversa distribuzione dei carichi.

Il tutto ha portato a una situazione di dissesto diffuso che ha imposto:

  • interventi di consolidamento delle fondazioni
  • interventi strutturali con ripristino della continuità muraria e posizionamento di nuovi tiranti.

IL CONSOLIDAMENTO CON INIEZIONE DI RESINE ESPANDENTI A DENSITÀ DIFFERENZIATA

La necessità di un intervento rapido, non invasivo e dall’elevato rapporto risultato/spesa ha portato il Committente e i suoi Consulenti Tecnici a privilegiare il Sistema SYStab di consolidamento con iniezione di resine a lenta espansione.

La metodologia è basata sull’impiego di resine a diversa densità e diverso potere espandente, che vengono iniettate direttamente nel terreno al di sotto della fondazione attraverso perforazioni di 25 mm e che consentono di migliorare sensibilmente le caratteristiche del terreno di fondazione, attraverso la compattazione indotta dalla spinta esercitata da queste miscele.

Sono state eseguite n. 77 iniezioni distribuite su circa 100 metri lineari di fondazioni a sacco, sottoponendo la struttura a monitoraggio continuo con livelli laser ed ottenendo:

  • riempimento di cavità con diminuzione dell’indice dei vuoti;
  • compattazione dei terreni con incremento delle caratteristiche geomeccaniche;
  • assunzione e distribuzione dei carichi ;
  • isolamento dell’acqua e impermeabilizzazione.

I risultati ottenuti sono stati collaudati con una serie di penetrometrie pre e post iniezione volte a determinare l’incremento dei parametri geotecnici del terreno.

CONCLUSIONI
A seguito delle verifiche condotte nella zona di invasione della resina si sono evidenziati:

→ incrementi delle caratteristiche geomeccaniche: del 120% per la coesione non drenata e del 70% per il modulo edometrico

→ incremento della capacità portante di circa 1,7 volte

→ cedimenti residui fino al 60% inferiori

→ fattori di sicurezza superiori a 3.

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