Dormire a La Tourette: lo spazio indicibile di Le Corbusier

un'esperienza architettonico-spirituale a 25 km da Lione

pubblicato il: - di Elisa Cavaglion

Le Corbusier parlava di spazio indicibile per raccontare quell’emozione, principalmente architettonica, che si prova davanti ad un’opera riuscita sotto ogni aspetto, al massimo della sua intensità, proporzione, qualità di esecuzione e perfezione: quando questo fenomeno si produce – afferma il Maestro – i luoghi cominciano a brillare¹.

Il convento de La Tourette a Éveux, 25 km a nord ovest di Lione, è forse l’opera di Le Corbusier dove appena entrati sembra concretizzarsi il concetto di spazio indicibile, un paesaggio nel paesaggio che risveglia con la sua sapiente complessità geometrica lo spirito dell’architetto che lo visita, mostrandogli una sintesi perfetta di forme puriste, texture brutaliste e soluzioni abitative rivoluzionarie.

L’edificio ospita oggi una comunità di una decina di frati domenicani che con grande entusiasmo hanno reso questo luogo uno spazio di accoglienza, condivisione, riflessione e preghiera, aprendo la propria “casa” a chiunque voglia fare l’esperienza diretta di uno spazio descritto dal suo autore come qualcosa di cui “il ne se parle pas mais se vit de l’intérieur“.

Oltre alle visite guidate settimanali è infatti possibile soggiornare nelle cellule del convento per provare in prima persona il ritmo meditativo dell’edificio disegnato da Le Corbusier.

L’esperienza è totale perché permette di capire da dentro il funzionamento di un complesso il cui utilizzo oggi non è più legato esclusivamente alla sfera religiosa ma si sviluppa a diverse intensità, quella quotidiana e spirituale dei frati, quella entusiasta degli ospiti – architetti, religiosi o curiosi – e quella culturale dei Rencontres de la Tourette e dell’arte contemporanea che trova nel capolavoro di Le Corbusier un terreno sempre fertile per installazioni e mostre.

¹ Conversazione registrata a La Tourette, riportata in L’Architecture d’aujourd’hui, n° spécial “Architecture religieuse”, juin-juillet 1961, p. 3.


© Beatrice Conforti

Una giornata a La Tourette

La Tourette, consacrata nel 1960 come convento di studi domenicano, è frutto di un programma complesso, composta da cento cellule per professori e studenti, sale studio, sale di lavoro e di ricreazione, biblioteca, refettorio e spazi di preghiera.

Nel 1986 i francesi l’hanno scelta come la secondo opera contemporanea più importante dopo il Centre Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers e, dal 2016, è patrimonio mondiale dell’UNESCO.


© Beatrice Conforti

Dall’arrivo fino alla partenza, il soggiorno a La Tourette regala un susseguirsi di emozioni uniche, permettendo al visitatore di ritornare a casa con un bagaglio culturale un po’ più ricco sulla figura di Le Corbusier, sullo spirito domenicano e su sé stesso.

Il viaggio incomincia a valle, quando, immersi in un meraviglioso parco di 70 ettari si vede da lontano un blocco di cemento monumentale. Il Convento è infatti pensato per essere visto da lontano, mostrando al visitatore il suo lato massivo, in cerca non tanto del dialogo con il paesaggio circostante quanto quello con l’orizzonte e il cielo.

Arrivati in cima e varcata la soglia il paesaggio naturale improvvisamente scompare lasciando spazio ad un universo geometrico, fisico ed enigmatico, che accompagna e avvolge l’uomo.


© Beatrice Conforti

La dimensione individuale | le cellule

La giornata all’interno del convento incomincia per tutti allo stesso modo, contemplando in solitudine il paesaggio naturale, in una cellula stretta e lunga di 5,92 x 1,83 x 2.26 m di altezza.

Ispirato dal convento di Galluzzo (Firenze), Le Corbusier organizza a La Tourette un sistema di cento unità abitative disposte ai lati dell’edificio, tutte rivolte verso l’esterno e distribuite da un corridoio rivolto invece esclusivamente all’interno.

Frugalità e disciplina incontrano perfettamente il minimalismo delle cellule progettate da Le Corbusier che realizza in 10,4 mq il sogno domenicano di raccoglimento e meditazione attraverso una successione di arredi semplici e una loggia che guarda la natura.


© Beatrice Conforti

La dimensione collettiva | il refettorio

Davanti al meraviglioso spettacolo della valle scomposto e ricomposto dal ritmo delle vetrate si consumano i pasti.
Il refettorio continua a svolgere il suo ruolo di spazio di vita comune in cui, ad orari stabiliti, tutti gli abitanti del convento si incontrano. Tra queste mura architetti e religiosi di passaggio possono condividere con i frati le proprie emozioni e le proprie domande sulla vita quotidiana a La Tourette.

La facciata del refettorio è stata studiata da Iannis Xenakis, allora giovane musicista e architetto nello studio di Le Corbusier, che utilizza per la composizione la stessa struttura matematica utilizzata per la combinazione di intervalli melodici della sua prima opera musicale Metastasis.


© Beatrice Conforti

La dimensione spirituale | la chiesa

Gli ospiti del convento possono, senza obbligo, partecipare alle messe quotidiane che si svolgono nella chiesa, per conoscere anche questo spazio in modo autentico e completare spiritualmente un soggiorno che è a tutti gli effetti un periodo di ritiro e meditazione.

La chiesa è stata fin dalle origini progettata per i fedeli non solo per i domenicani, per questo l’edificio è formalmente un grande volume brutale all’apparenza senza aperture separato dal blocco del convento attraverso uno spazio vuoto, solo entrando si scoprono invece le grandi feritoie, verticale ed orizzontale, che illuminano lo spazio.

Al corpo della chiesa sono annessi due edifici, la cripta illuminata da tre grandi lucernari e la sacrestia con i suoi sette piccoli punti luce, l’insieme in pianta forma il transetto.


© Beatrice Conforti

All’interno della corte i grandi corridoi del chiostro legano tutti i tasselli del programma formando una croce, Le Corbusier li chiama i condotti perché organizzano le circolazione nel convento come una pompa che aspira per permettere i percorsi più rapidi.

La geometria della circolazione, insieme alle altre forme, il tetto inclinato dell’atrio, la piramide dell’oratorio e i lucernari della sacrestia, definiscono quel paesaggio costruito e mentale che una volta visitato resta impresso nella memoria come l’esempio della ricchezza della creazione umana nel tempio della creazione divina.


© Beatrice Conforti

La Tourette | tariffe di soggiorno indicative 2018/2019

Mezza pensione obbligatoria per la prima notte (cena + notte + colazione): 54 euro
Pasto (pranzo o cena): 14 euro

Tariffe speciali per gruppi, studenti e per chi partecipa ai Rencontres de La Tourette su couventdelatourette.fr.

Visite guidate

Gli spazi interni del convento si visitano esclusivamente accompagnati. Le cellule e il tetto giardino non sono visitabili, mentre tutto il parco è aperto ed accessibile sempre.

Le visita si svolgono solamente di domenica, mentre d’estate (1 luglio – 31 agosto 2019) tutti i giorni della settimana. Gli orari sono disponibili sul sito couventdelatourette.fr.

Maggiori informazioni e programma culturale completo su:
www.couventdelatourette.fr

di Elisa Cavaglion

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